Fototrappola collegata al cellulare: guida all’acquisto

fototrappola collegata al cellulare
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Quando l’esigenza di sorvegliare un’area isolata, un cantiere temporaneo o un giardino in campagna incontra l’impossibilità di posare cavi e sfruttare la rete domestica per il sistema antifurto, entra in gioco la fototrappola collegata al cellulare.

Il piccolo dispositivo, camuffato in una struttura mimetica e alimentato da batterie o da un pannello solare, registra ciò che accade e invia immagini o filmati direttamente sullo smartphone. Ma quali sono i parametri più importanti per acquistare il prodotto giusto e mettere al riparo tempo e denaro da scelte fatte in fretta?

Cos’è e come funziona una fototrappola collegata al cellulare

All’interno della fototrappola trovano posto il sensore d’immagine, la lente grandangolare, il rilevatore di movimento PIR, i LED a infrarossi per la visione notturna e uno slot per la scheda SIM.

Quando qualcosa attraversa il campo del sensore, la parte elettronica avvia la registrazione, elabora lo scatto o il filmato e, sfruttando la rete 4G, trasferisce il contenuto al proprietario. In pochi istanti sul telefono compare la notifica; basta un tap per vedere chi o che cosa ha innescato la cattura. Ne risulta un flusso di informazioni ideale per reagire subito di fronte a intrusioni o atti vandalici.

Le specifiche tecniche determinanti

Quando si valuta l’acquisto di una fototrappola che comunica con lo smartphone, la definizione del sensore costituisce uno degli aspetti di maggior rilievo. Una risoluzione fotografica ottimale e le registrazioni video in Full HD mettono a disposizione dettagli sufficienti per riconoscere chi si muove nel campo di monitoraggio del dispositivo.

Altrettanto decisivo è il frame rate: 30 fotogrammi al secondo rendono fluide le sequenze, così chi corre o avanza rapidamente non appare come una scia indistinta. L’angolo di campo, spesso superiore ai 120 gradi, permette di coprire un’area più ampia; all’opposto, ottiche più strette migliorano la percezione della profondità.

Infine, la velocità di innesco, tipicamente pari o inferiore a 3 decimi di secondo, assicura la possibilità di non perdere eventi rapidi, per esempio l’ingresso di un veicolo che attraversa un cancello in pochi istanti.

Connessione e gestione da remoto

La trasmissione delle immagini avviene tramite e-mail o applicazione dedicata. La scelta dipende dal piano dati, dall’operatore e dall’interfaccia software fornita dal produttore. Prima di installare la SIM conviene testare la copertura nell’area interessata.

Attraverso l’applicazione, l’utente può regolare gli orari di funzionamento, intervenire sulla sensibilità del PIR e cancellare file obsoleti dalla microSD.

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