Protezione balcone con sensore per esterno

Protezione balcone con sensore per esterno

La necessità di proteggere la propria abitazione è una necessità sempre maggiore da parte dei proprietari di immobili che ricorrono a moderni sistemi di antifurto per evitare e scoraggiare furti ed intrusioni. La scelta può cadere sia un classico sistema di allarme caratterizzato da un vero e proprio impianto con fili sia da un kit di montaggio che si basa su un sistema wireless che collega tramite un’apposita centralina i sensori posti nei punti ritenuti più vulnerabili. Tra questi indubbiamente il balcone rappresenta uno degli accessi che richiede maggiore attenzione. Vediamo insieme, quindi, come effettuare una adeguate protezione balcone con l’ausilio di un sensore per esterno.

Come funzionano i sensori per esterno

Assicurare la protezione balcone con sensore per esterno è molto utile per garantire una protezione efficace contro eventuali intrusioni, in quanto assicurano che scatti l’allarme prima che questa avvenga. Il vantaggio di questi sensori per esterno è che dispongono di diverse funzioni che ne permettono l’attivazione solo in determinate circostanze come ad esempio durante la notte o quando si è comunque presenti in casa senza che ci sia un falso allarme. Le tecnologie sulle quali i sensori per esterno basano il loro funzionamento sono differenti: infrarossi, microonde, doppia tecnologia, pet friendly tutte con lo scopo di garantire la massima sicurezza alla propria abitazione senza correre il pericolo di far scattare falsi allarmi.

Diverse tipologie di sensori per esterno

I sensori per esterno per garantire protezione al balcone sono classificati in diversi modi in base al tipo di rilevamento, di area, di tipo a barriera o all’alimentazione a batteria, elettrica o tramite pannello fotovoltaico. Tra i diversi modelli disponibili segnaliamo ad esempio una coppia di barriere per esterno a tripli infrarossi basata su tecnologia wireless. Presenta il vantaggio dell’alimentazione tramite pannello fotovoltaico con abbinata una batteria di emergenza che evita totalmente il collegamento alla rete elettrica. Il funzionamento dei due moduli in abbinamento è garantito fino ad una distanza massima di 100 metri con collegamento diretto con la centrale in caso si verifichi una intrusione. L’installazione è relativamente semplice e non richiede particolari competenze, e il suo allineamento con la centralina assicura le migliori performance. Molto interessante è il sensore da esterno wireless che comunica con la centralina fino ad una distanza massima di 250 metri. Come il precedente modelli si alimenta con un pannello fotovoltaico e non richiede luce diretta per la carica con la batteria che dura fino ad 1 mese. Il suo pregio migliore è la riduzione dei falsi allarmi in quanto il funzionamento si basa sulla combinazione di 5 differenti tecnologie che personalizzano al massimo il funzionamento del dispositivo.

Centralina vicino a router wireless

Centralina vicino a router wireless

In questo articolo ci occupiamo di una problematica spesso diffusa nelle abitazioni e cioè l’interferenza che si può creare tra la centralina dell’antifurto e il router wireless, cerchiamo di dare qualche consiglio per risolvere questa problematica.
La prima cosa che bisogna fare nel momento in cui si decide di installare una centralina dell’antifurto sia che lo facciamo noi personalmente sia che ci rivolgiamo ad un professionista è ricordare che la centralina e il router possono entrare in conflitto tra di loro per questa ragione è assolutamente essenziale realizzare le due apparecchiature su due frequenze diverse, una delle accortezze che si deve fare è quella di verificare al momento dell’acquisto di entrambe su quali frequenze queste devono funzionare in modo tale di evitare di acquistare due prodotti che possono entrare in contrasto tra loro.
Nel momento in cui nonostante tutti e due i prodotti funzionano su due frequenze diverse uno dei tentativi che si possono fare è quello di non posizionarli troppo vicini l’uno all’altro questo per evitare possibili interferenze.
Fortunatamente queste problematiche sono sempre meno diffuse, il problema delle interferente tra router wi-fi e centralina dell’antifurto erano invece molto diffuso nella fase originaria di nascita dei router wi-fi che ancora non erano molto conosciuti e non se ne capivano tutte le funzioni e gli aspetti più importanti.
Ad oggi i più moderni router wi-fi consentono infatti di scegliere quelle che sono le frequenze che determinano minori problemi in termini di interferenze, vi sono inoltre tantissime applicazioni che ci consentono di comprendere su quali frequenze di muovono le linee wi-fi, e fare degli specifici test per verificare se a quella determinata frequenza la problematica può continuare a sussistere.
Un accorgimento che spesso si può dare a chi vuole utilizzare un router wi-fi non troppo distante dalla centralina dell’antifurto è quella di impostare la frequenza del router al canale più alto disponibile.
In generale però è necessario precisare che nel momento in cui i due dispositivi si muovono su due frequenze diverse e nonostante tutto si crea una interferenza la problematica nella maggior parte dei casi è da attribuire ad un cattivo funzionamento del router, in quanto nella maggior parte dei casi gli allarmi lavorano su frequenze tra i 26 e i 40 Mhz e cioè frequenze proprio specificatamente individuate per evitare i disturbi radio, in questo caso sarà utile reimpostare la frequenza del router in equilibrio con quella dell’allarme.
Quindi con pochissimi accorgimenti è possibile facilmente risolvere questa problematica, un consiglio che diamo però è quello di non avventurarsi ad effettuare modifiche o cambiamenti se non siamo esperti del settore perché si tratta di una materia molto delicata, infatti spesso per comprendere e scoprire delle interferenze sono necessari degli specifici strumenti tecnici che non si trovano nelle nostre abitazioni, per questo è necessario rivolgersi a gente specializzata.

Contatti magnetici per porte e finestre

Contatti magnetici per porte e finestre

Un sistema di allarme rappresenta un particolare imprescindibile per chi vuole difendere la propria casa, la propria auto ed i propri familiari da possibili ed indesiderate intrusioni provenienti dall’ambiente esterno. Numerose sono le tipologie di antifurto presenti in commercio, tutte contraddistinte da differenti caratteristiche tecniche e da molteplici tecnologie, tutte in grado di conferire all’intero impianto un grado più o meno elevato di sicurezza, diaffidabilità e di durevolezza temporale.
Tra le componenti che risultano avere un alto tasso di importanza vi sono i contatti magnetici per porte e finestre. Prima di effettuare qualsiasi scelta riguardo a questi ultimi, è indispensabile premettere che nel caso in cui si faccia ricorso ad un sistema di allarme è cosa buona e giusta conferire una buona protezione ad ogni punto di accesso della casa o dello stabile da salvaguardare, interno o esterno. Che siano finestre, porte o infissi di vario tipo, ogni varco deve esser tenuto presente, in modo tale da avere una prospettiva globale e generale del progetto, e che questo rispecchi il più possibile quelle che sono le nostre reali esigenze.
La maggior parte dei sensori per porte e finestre sfrutta la creazione di un campo magnetico nella zona prossimale a questi ultimi. Il loro funzionamento approfitta della variazione di calore causata dall’intrusione del malvivente, registrata dall’intero sistema come errore. Tale errore fa scattare immediatamente il segnale acustico, che a sua volta avvisa il proprietario dell’abitazione violata. Si tratta di sensori dotati di una grande semplicità di installazione, adatti quindi ad essere montati da chi non possiede particolari conoscenze in materia.
Tenendo poi conto della tipologia di antifurto che si intende utilizzare, esistono in commercio sensori che sfruttano differenti meccanismi di funzionamento. La tipologia maggiormente diffusa ed utilizzata si avvale della tecnologia wireless, con una carica a batteria a la completa assenza di fili sparsi. Vi sono in aggiunta i contatti magnetici filari, il cui collegamento avviene invece attraverso un filo collegato direttamente alla centralina. Differenti sono le colorazioni disponibili, molte della quali si adattano perfettamente alla conformazione cromatica dell’ambiente che ospiterà codesti sensori. Particolare merito dei contatti magnetici per porte e finestre è inoltre la loro sicurezza riguardo ai falsi allarmi, sempre molto fastidiosi e seccanti.
Ultimo prodotto da risaltare sono i sensori a tenda, che hanno un perimetro di azione certamente minore di quelli tradizionali, ma si prestano tuttavia ad essere inseriti in zone della casa particolarmente anguste dal punto di vista prettamente spaziale.

Antifurto wireless per box auto

Antifurto wireless per box auto

Possedere un sistema di allarme è diventato al giorno d’oggi requisito imprescindibile per difendere e preservare al meglio ciò che di più prezioso possediamo. Un fattore, quello legato alla sicurezza, che tra i tanti ambiti non può tralasciare il box auto, al quale deve essere necessariamente collegato un buon sistema di allarme.
A tal proposito, molteplici soluzioni non mancano a proposito del settore del fai da te, vera e propria passione per chi abbia voglia di cimentarsi in un montaggio che può diventare complicato in assenza di qualche dritta a proposito.
Il primo vantaggio di un antifurto fai da te che balza immediatamente all’occhio è l’abbattimento delle spese da sostenere, che risulteranno certamente minori rispetto all’ipotesi in cui si chiami un esperto installatore.
Premesso ciò, che cosa occorre quindi? Una centralina innanzitutto, mediante la quale creare una connessione con il proprio telefono cellulare o con un qualsivoglia istituto di sorveglianza. Altra componente utile, da abbinare a quest’ultima, sono i sensori di movimento, capaci di rilevare movimenti anomali nella zona interessata. Senza poi tralasciare le telecamere, interne ed esterne, autentica provvidenziale sentinella quando non si è in casa.
Tra le varie opzioni disponibili, cosa buona e giusta sarebbe scegliere la tecnologia wireless, pratica dal punto di vista prettamente organizzativo. Aspetto, quello appena citato, che non va assolutamente a scapito di una buona affidabilità.
Ci sono però delle premesse da sottolineare. La prima è il possedimento da parte dell’installatore fai da te di una buona conoscenza in materia, in assenza della quale il montaggio potrebbe trasformarsi in un autentico incubo, costoso per giunta. Infatti, ci sono collegamenti e fasi di assemblaggio che non sono affatto intuitive, e che pertanto per lor natura richiedono montatori particolarmente ferrati a riguardo. In caso di rottura poi, vista l’autonomia e la soggettività del fai da te, diventerebbe impresa ardua, o addirittura impossibile, riparare il danno.
Tornando poi alle telecamere, assoluta priorità è non tralasciare alcun punto dell’ambiente, nè interno nè tanto meno esterno. Una capillare copertura garantirebbe una sufficiente panoramica, così da poter sorvegliare ogni punto dell’ambiente interessato.
Spostando infine l’attenzione sul malfattore, il tempo e l’esperienza consentono a questo di acquisire capacità che comprendono lo scassinamento ed il furto anche in presenza di sistemi di allarme di ultima generazione. Proprio per questo, se si sceglie di proteggere il proprio box auto con l’aiuto di un antifurto fai da te, bisogna curare minuziosamente ogni particolare ed ogni fase, da quella di progettazione a quella di assemblaggio fino ad arrivare al funzionamento vero e proprio.

Temperatura d’esercizio centralina

Temperatura d’esercizio centralina

I sistemi d’allarme sono dispositivi studiati al fine di rilevare ogni intrusione all’interno di un ambiente interno o esterno da parte di soggetti estranei non autorizzati. Il suo funzionamento prevede che, nel caso ingresso di intrusi, un adeguato avviso.
Il montaggio di un antifurto in fai da te si consiglia caldamente perché, in modo semplice e intuitivo, consente di realizzare un perfetto sistema di sicurezza nell’ambiente di vostra preferenza. In questi casi è consigliato scegliere ottimi sistemi d’allarme fai da te.
Il migliore modello di antifurto da installare in fai da te è quello wireless o senza fili, il quale è costituito dalla centrale, da alcuni sensori atti a rilevare il movimento e la temperatura e un sistema di avviso, solitamente luminoso e sonoro.
La centralina dell’allarme antieffrazione rappresenta il cuore di tutto il sistema e sono, infatti, collegati a questa l’alimentazione, la memoria e tutti i sensori di rilevazione. L’installazione dell’antifurto in fai da te prevede alcuni semplici e intuitivi passaggi, sotto la guida delle istruzioni che trovate allegate a ogni sistema.
In primo luogo, è necessario decidere in quali ambienti installare il sistema e, nel farlo, si deve valutare la compatibilità con la temperatura d’esercizio della centralina, ovvero la temperatura di funzionamento di questa. I consigli da seguire per evitare di esporre l’antifurto a temperature superiori a quella di esercizio sono:
– evitare un’esposizione diretta ai raggi solari;
– evitare di collocarlo in un ambiente eccessivamente umido o, se la necessità è quella di posizionarlo in questo tipo di luogo, bisogna assicurarsi di acquistare il modello migliore.
In secondo luogo, bisogna scegliere i principali sistemi utilizzati per il collegamento alla centralina dell’antifurto sono i sensori volumetrici, acustici e perimetrali.
Il primo modello consente di rilevare la presenza di esseri umani o simili nell’ambiente. I più diffusi sono gli infrarossi passivi, i quali sostanzialmente misurano la temperatura del luogo in cui sono collocati e si attivano nel momento in cui segnalano una temperatura maggiore rispetto a quella dell’ambiente circostante.
Il secondo modello è quello perimetrale il quale, in sostanza, tiene sotto controllo l’intero perimetro del luogo in cui viene posizionato.
Il terzo modello è quello acustico, il quale si attiva in presenza di suoni e rumori particolari emessi da parte di intrusi all’interno dell’ambiente controllato. Nello specifico, questo tipo di sistema si attiva in presenza di una radiazione elettromagnetica generata dall’aumento di temperatura provocato da parte di un soggetto che, muovendosi, produce rumore.
Infine, è possibile scegliere di interfacciare la centralina d’allarme a diversi mezzi di comando a distanza, in questo modo si può anche essere costantemente informati della temperatura esterna e valutare che questa sia compresa all’interno del parametro della temperatura d’esercizio della centralina.

Sensore infrarossi sopra al termosifone

Sensore infrarossi sopra al termosifone

Quando si parla di sensori a infrarossi, c’è sempre una grande confusione per quanto riguarda la loro installazione. C’è chi afferma che non andrebbero installati sopra i caloriferi, ma non si trovano molte informazioni al riguardo. Cerchiamo quindi di fare chiarezza analizzando il sistema di funzionamento dei sensori a infrarossi. Una volta compreso come funzionano, sarà quasi naturale capire che quest’ultimi non vanno posizionati sopra i caloriferi e perché.

Principio di funzionamento dei sensori a infrarossi

Questo tipo di sensori sono in grado di misurare i raggi a infrarossi irradiati dagli oggetti che sono in grado di vedere nel loro campo d’azione. Che si tratti di oggetti o persone, se quest’ultimi superano la temperatura dello zero assoluto emettono energia sotto forma di radiazioni luminose. Questo tipo di radiazioni sono invisibili all’occhio umano, ma sono captabili dai sensori a infrarossi. Si tratta di sensori comunemente utilizzati come sensori di movimento. In pratica, questo tipo di sensori, non rileva automaticamente il movimento, ma riesce a rivelare brusche variazioni di temperatura segnalando comunque il movimento.

Facciamo un esempio pratico per capirci qualcosa di più. Ammettiamo di aver installato il sensore sulla parete. Quest’ultimo misurerà la temperatura della zona che gli è possibile rilevare. Se a questo punto tu entrassi nella stanza, il sensore registrerebbe un aumento improvviso di temperatura segnalando il movimento.

Installare un sensore a infrarossi sui caloriferi

Arrivati a questo punto, dovresti aver già compreso che non è possibile installare un sensore a infrarossi sui caloriferi per via della tecnologia che sfruttano: reagendo ai cambiamenti di temperatura, la presenza del calorifero potrebbe far scattare falsi allarmi.

Questo discorso è valido se parliamo di sensori esclusivamente a infrarossi. Su internet o in qualsiasi negozio specializzato, potrai trovare sensori a doppia o addirittura tripla tecnologia. Questi sensori oltre a ricevere una variazione di temperatura, devono rilevale contemporaneamente una variazione di movimento. In questo modo è molto difficile che quest’ultimi possano segnalare un falso allarme.

Posso installare i sensori di movimento a doppia o tripla tecnologia sui termosifoni?

Teoricamente è possibile ma nonostante questo è comunque sconsigliato. Il termosifone è un conduttore di calore e generalmente gli apparecchi elettronici non si trovano a loro agio in presenza di alte temperature. Nonostante si tratti di sensori abbastanza resistenti è meglio optare per l’installazione del sensore lontano dai termosifoni. Del resto si tratta di sensori poco ingombranti che possono essere posizionati facilmente da un non addetto ai lavori.

Sensore rottura vetro

Sensore rottura vetro

Quando si acquista casa, o anche per chi ne è già in possesso, nasce l’esigenza di installare un impianto di antifurto per assicurare maggiore protezione al proprio immobile. Un efficace antifurto comporta un’accurata previsione sulla sua realizzazione e sui vari punti dove collocare i diversi sensori. Proprio su questi, negli ultimi anni si è sviluppato un interesse crescente sul posizionamento di sensori rottura vetro. Vediamo come funzionano.

Funzionamento dei sensori rottura vetro

L’installazione di un impianto di antifurto prevede la collocazione nei punti in cui è più facile commettere delle effrazione, come porte e finestre, di appositi sensori che rilevano il tentativo di intrusione e scasso. Solitamente il kit antifurto prevede diverso sensori do intrusione e almeno un paio di sensori volumetrici, ossia che rilevano la presenza e il movimento in casa, che sono collegati ad una centralina che provvede a far scattare l’allarme. Accanto a questa tipologia di sensori, si stanno diffondendo sempre di più i sensori contro la rottura dei vetri. Si tratta di moderni meccanismi che assicurano un corretto inserimento dell’allarme nei confronti di tutti i tentativi di scasso delle parti in vetro di qualsiasi tipo. Sfondamento, martellate, colpi di martello e utilizzo del trapano. La convenienza nell’utilizzo di questi sensori è dovuta al fatto che l’allarme scatta al primo tentativo di intrusione e manomissione. Il massimo dell’efficacia dei sensori rottura vetro lo si ha se vengono abbinati ai classici sensori volumetrici. I sensori possono essere tranquillamente installati su qualsiasi supporto che monta vetri: porte finestre, finestre, portoni, vetrate, inferriate e così via.

Come si effettua l’installazione dei sensori rottura vetro

L’installazione dei sensori contro la rottura dei vetri è abbastanza semplice e può essere eseguita anche da chi non è particolarmente esperto, ovviamente con le dovute accortezze. Il fissaggio avviene con delle viti per legno o alluminio lungo il profilo della porta o della finestra e con nastro biadesivo o collant specifici sulla parte in vetro. Dopo aver effettuato il fissaggio si potrà regolare la sensibilità del sensore in base alle proprie necessità. Nella versione standard, questi sensori faranno scattare l’allarme nei casi di vibrazione e rottura del vetro mentre le ultime versioni sono sensibili anche alla vera e propria apertura del vetro.

Costo dei sensori per rottura vetro

Applicare dei sensori che avvisano nel caso di qualsiasi manomissione di porte e finestre non comporta una spesa eccessiva. Nelle versioni base, il costo dei sensori si aggira intorno ai 10 euro per singolo prodotto fino ad arrivare ad un costo di circa 50 euro per le versioni maggiormente evolute.

Antifurto giardino casa

Antifurto giardino casa

Se abiti in una villetta indipendente, il giardino è il principale varco d’accesso che va presidiato adeguatamente, per scongiurare la violazione dello spazio domestico e l’intrusione in casa di loschi soggetti malintenzionati.
Equipaggiare il proprio giardino dell’adeguata dotazione di sistemi di allarme anti intrusione, nonché di telecamere dedite alla videosorveglianza del tuo perimetro domestico è una scelta obbligata, se vuoi continuare a dormire sonni tranquilli in casa tua.
Questo perché, ce lo confermano amaramente le recenti rilevazioni statistiche, i furti in villa sono in continuo e costante aumento.
Sottovalutare e prendere sottogamba tale problema, quando invece bastano i giusti accorgimenti mirati per scongiurare qualsiasi rischio di effrazione, sarebbe un atteggiamento irresponsabile.
Nella scelta dell’impianto antifurto più idoneo per proteggere il tuo giardino e la tua villetta, devi tener conto anche e soprattutto dell’estensione della tua casa.
Se si sviluppa su due o più livelli, ognuno di essi va presidiato adeguatamente, in virtù del fatto che ogni piano presenta (ovviamente) balconi e finestre che rappresentano, a loro volta, allettanti vie d’accesso per i malviventi che aspirano ad un’eventuale intrusione.
Il consiglio, quindi, è quello di dotare ogni singolo varco d’accesso, non solo la porta ma anche ogni balcone e finestra presente nel prospetto della tua abitazione, di appositi sensori di controllo anti intrusione, che determinano l’entrata in funzione del segnalatore acustico d’allarme non appena qualche visitatore inatteso e indesiderato tenta di varcare arbitrariamente tali accessi.
La soluzione migliore per presidiare il giardino, invece, è probabilmente quella rappresentata dalle telecamere, che ti consentono di avere una visione d’insieme continua e costante della tua proprietà, notando immediatamente eventuali intrusioni esterne.
Il consiglio è di curare attentamente il loro posizionamento, del resto puoi farlo in prima persona. Esistono infatti in commercio validissimi kit fai da te che si installano autonomamente e con estrema facilità.
Dal momento dunque, dicevamo, che sarai tu a curare in prima persona il posizionamento delle telecamere in giardino, assicurati di farlo nei punti migliori, quelli maggiormente strategici dove alberi o siepi varie non possano rischiare di turbare la corretta visuale d’insieme.
Poiché, inoltre, l’eventuale transito di animali oppure il manifestarsi di agenti atmosferici potrebbero andare ad interferire con i sensori, provocando un falso allarme che andrebbe comunque ad attivare il tuo antifurto, un ulteriore consiglio è quello di posizionare delle telecamere anche nelle vicinanze dei singoli sensori.
In tal modo, se dovesse scattare l’antifurto, potrai verificare prontamente se la segnalazione di intrusione è reale, oppure se si tratta invece di un falso allarme.

Predisposizione antifurto finestre

Predisposizione antifurto finestre

Partiamo subito dicendo che ad oggi un antifurto per la nostra abitazione deve essere sempre presente, visti gli aumenti di furti nelle abitazioni, oggi è impensabile se stiamo realizzando una nuova abitazione, la ristrutturiamo, oppure abbiamo già un’abitazione che non necessita di alcuna opera edile non dotarsi di un valido impianto antifurto.

Negli ultimi anni sono in aumento le istallazioni di nuovi antifurto per migliorare la nostra e la sicurezza della nostra famiglia, chi non monta subito un antifurto in casa, sicuramente monta per lo meno la predisposizione antifurto finestre, per poi in un secondo momento montare i sensori adeguati.

Con la maggiore richiesta è diminuito anche il prezzo, e con il passare degli anni ed il conseguente miglioramento della tecnologia, gli antifurto sono più performanti, più compatti ed anche più facili da montare.
Infatti ad oggi un antifurto valido con tante funzioni è possibile montarlo senza difficoltà anche da soli, seguendo passo passo il libretto di istruzioni presente nel pacco contenente il kit antifurto.

Va fatta subito una grande distinzione delle due tipologie di antifurto presenti sul mercato, sistema a filo e sistema radio. La predisposizione del sistema a filo va realizzato in fase di nuova costruzione o ristrutturazione dell’appartamento, la predisposizione comprende l’arrivo di corrugati nei punti dove verranno istallati i sensori di allarme.

Per esempio la predisposizione antifurto finestre sarà realizzata tramite un cablaggio che arriverà tramite un corrugato dentro il telaio della finestra, dall’infisso verrà fatto uscire il cablaggio, dove potrà essere montato con estrema facilità anche da soli, grazie all’arte del fai da te, il sensore scelto.
Si proseguirà con il montaggio dei sensori antifurto su tutti gli infissi della nostra abitazione, completata tale fase, grazie alla centrale dell’antifuro si verificherà il corretto funzionamento.

La tipologia via radio, è possibile montarla in qualsiasi momento senza nessun lavoro edile e senza fili, se nella vostra abitazione non è presente una predisposizione di antifurto via filo, la soluzione che fa per voi è sicuramente la tipologia via radio.

In commercio sono presenti vari tipi di antifurto che utilizzano diverse tecnologie, potrete scegliere sicuramente il kit antifurto perfetto per le vostre esigenze.
In linea di massima il kit antifurto è formato da una centrale, periferiche di uscita e di ingresso e dai dispositivi di comando.
Seguendo passo passo il libretto di istallazione incluso nell’imballo del kit antifurto, potrete montare da soli con semplicità tutti gli elementi che compongono l’antifurto.

I kit antifurto hanno prezzi accessibili, sono facili da montare e migliorano la sicurezza della vostra abitazione è impensabile non averne uno istallato in casa.

Portata sensori wireless

Portata sensori wireless

I sensori wireless che si utilizzano negli impianti di videosorveglianza hanno una portata variabile. Quelli in commercio hanno una portata nominale variabile, che si aggira solitamente attorno ai 100 metri. Questa portata però è del tutto teorica e può diminuire drasticamente. Questo dipende dagli eventuali ostacoli che si trovano fra la centralina e il sensore, che ne diminuiscono la portata. I muri e le porte assorbono parte delle onde rendendo più difficile la ricezione e riducendo la portata dei sensori.

L’ostacolo fornito da un muro dipende ovviamente dalla costituzione del muro stesso, per cui è quasi impossibile calcolare a priori la portata dei sensori wireless. Elementi di metallo frapposti fra centralina e sensore riducono in modo molto drastico la portata del segnale, mentre le pareti di forati, che costituiscono i muri non portanti all’interno degli appartamenti, interferiscono molto meno.

Il metodo più semplice per verificare la portata dei sensori wireless è fare una prova. Il segnale si può rilevare con un oscilloscopio, ma sono necessarie competenze tecniche abbastanza avanzate per utilizzare lo strumento e leggerne i risultati. Molti sensori sono però dotati di una funzione walk test, in gradi di rilevarne il funzionamento e la portata. Una volta attivata questa funzione sarà sufficiente, come dice il nome stesso, camminare all’interno dell’area protetta dal sensore. Se il movimento viene rilevato la centralina emetterà un segnale sonoro o attiverà un led luminoso.

E’ sufficiente fare qualche prova con il walking test attivato per determinare la portata dei sensori wireless di un impianto e scoprire se ci sono dei punti scoperti. La portata dei sensori wireless può dipendere anche dal modello e dalla qualità del sensore stesso. In caso i sensori non siano in grado di coprire tutta l’area desiderata è possibile aggiungerne di nuovi, oppure aumentare la portata di quelli già installati. Questo è possibile installando dei ripetitori e amplificatori di segnale wireless.

Gli amplificatori di segnale, come dice il nome stesso, sono in grado di prendere una sorgente wireless e renderne più potente il segnale. I ripetitori invece captano il segnale e lo ritrasmettono. Entrambi questi dispositivi, se ben posizionati, possono aiutare a superare sbarramenti di ogni tipo. Una volta installati questi dispositivi ove necessario sarà possibile, sempre con la funzione walking test, verificare che l’impianto non abbia punti ciechi e copra tutte le zone sensibili. In questo modo sarà possibile estendere la portata dei sensori wireless fino a coprire completamente un appartamento su più piani o una zona di giardino più ampia.