Scegliere delle telecamere per casa vuol dire trovare un punto di equilibrio tra esigenze pratiche, budget e serenità quotidiana. Prima di analizzare le schede tecniche ed eventuali funzioni speciali, è importante chiarire che cosa si desidera proteggere, in quali orari e con quanta frequenza si controlleranno le immagini. Da queste risposte possono derivare la tecnologia, la posizione dei dispositivi, la modalità di archiviazione delle immagini. Con qualche criterio semplice da tenere in considerazione, la decisione diventa efficace.
Le esigenze concrete da valutare
Si parte, quindi, da tre domande: che cosa sorvegliare, quando, da dove. L’ingresso su strada, per esempio, richiede priorità alla resistenza agli agenti atmosferici e a notifiche immediate, un garage beneficia di grandangolo e luce di supporto. Chi viaggia spesso punta su notifiche affidabili e consultazione da smartphone, chi resta in casa preferisce video in diretta su smart TV o monitor domestico. Stabilito lo scenario, è possibile decidere su tutto il resto.
Le tipologie di telecamere per casa
Le famiglie principali di telecamere per casa sono quattro: da interno, da esterno, cablate, a batteria. Le prime mettono a disposizione discrezione e audio nitido; le seconde devono resistere a pioggia e polvere con certificazioni adeguate.
Il cablaggio garantisce continuità e stabilità, a costo di qualche foro in più; la batteria concede libertà di posizione, a fronte di ricariche periodiche. Esistono anche modelli a PoE (alimentazione tramite cavo di rete) e versioni con pannello solare, soluzioni che riducono i cavi visibili e rendono più semplice la posa in zone lontane dalle prese.
Qualità dell’immagine e campo visivo
La risoluzione incide sul riconoscimento dei dettagli. Per contesti domestici, valori tra 2K e 4K offrono un buon equilibrio. Oltre ai pixel contano sensore e ottimizzazione: si può usare un buon WDR/HDR per gestire controluce e lampioni.
Di notte, la scelta si divide tra infrarossi (immagine in scala di grigi, discreta e poco invasiva) e modalità a colori con illuminatore: più chiara, utile per l’identificazione, ma richiede una sorgente luminosa.
Un campo visivo tra 110° e 130° riesce a coprire salotti e ingressi senza problemi. Oltre questi valori si ottiene più area inquadrata, con il rischio di bordi meno nitidi. L’installazione è fondamentale: più sarà alto il punto, meno riconoscibili saranno i volti. L’ideale è un’altezza tra 2,2 e 2,7 metri, leggermente inclinata verso l’area di interesse.


