Come funzionano i Sensori a Doppia Tecnologia a Microonde

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sensore_doppia_tecnologiaI rilevatori, sia interni che esterni, rappresentano un componente fondamentale all’interno di un impianto di antifurto. La loro funzione è quella di “rilevare” un movimento all’interno della zona controllata e riportalo alla centralina che farà scattare l’allarme.

Fino qui abbiamo visto che questo lavoro è svolto egregiamente dai sensori Pir, passivi a raggi infrarossi quando sono installati singolarmente, e Pir attivi quando sono installati a coppia (trasmettitore e ricevente). Un diverso tipo di sensore è quello a doppia tecnologia che fa uso anche delle microonde (MW microwave) per un controllo ulteriore.

Come funziona un sensore a doppia tecnologia a microonde:

non entreremo nelle specifiche del dettaglio, ma daremo dei concetti generici. All’interno del sensore c’è una piccola scheda elettronica con sopra montato un diodo che genera delle onde elettromagnetiche. Queste onde si propagano nell’aria e colpiscono l’ambiente impiegando una certa “energia” che viene memorizzata.

Al passaggio di un corpo estraneo, la zona viene nuovamente saturata da onde che impiegano questa volta un’energia diversa. Questa differenza mette in allarme il sensore che “capisce” che le cose sono cambiate. Nella maniera specifica quando un corpo si muove le onde rimbalzano in maniera differente rispetto ad un oggetto fisso oppure, nel caso di rilevatore installato all’esterno, ad un oggetto che oscilla come una foglia che vola o un animale che passa veloce (funzione pet immune).

Meglio Pir o doppia tecnologia?

i sensori installati comunemente negli antifurti sono Pir, passive infrared. Sono molto economici ed efficaci, i raggi infrarossi in questo caso riescono a captare a distanza la temperatura di un corpo umano. I Pir attivi invece creano una barriera perimetrale attivata da due sensori, trasmettitore e ricevente. Se la barriera viene interrotta scatta l’allarme.

La tecnologia Pir funziona bene ed è efficace, ma potrebbe essere troppo “sensibile” o facilmente disturbabile. Pensiamo ad una stanza in cui la variazione di calore è forte. Ci sono camini, ventilatori, condizionatori. Il Pir potrebbe non funzionare bene e far scattare l’allarme quando non c’è nessun motivo. Ancora: pendole in movimento, specchi, superfici riflettenti, sono tutti elementi che disturbano il sensore. In questo caso un sensore a doppia tecnologia faciliterebbe il lavoro. Il rilevatore PIR + MW infatti invia l’allarme solo quando i due controlli danno esito positivo. Primo controllo a raggi infrarossi e secondo controllo a microonde. Non c’è dubbio che si tratta di intrusione, scatta così l’antifurto.

Potremmo quindi dire che i doppia tecnologia sono meglio dei sensori a raggi infrarossi? Non è sempre così perchè un doppio controllo significa “abbassare” la sensibilità. Il paradosso è che il rilevatore difficilmente scatterà per un falso allarme, ma potrebbe non funzionare quando veramente c’è un intruso. Qui l’installatore deve essere bravo a capire se utilizzarlo o meno e soprattutto considerare l’ambiente circostante.

I Pir sono un po’ lenti nel rilevare un avvicinamento al sensore, ma bravi nel captare l’attraversamento. I microonde sono molto efficaci invece quando un corpo si avvicina e un po’ più lenti a percepire il passaggio nello spettro da loro controllato. Anche queste motivazioni influenzano la scelta finale.

I prezzi dei sensori a doppia tecnologia sono più alti rispetto ai Pir, ma in questo caso dipende anche dalla marca.

 

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