Realizzare un impianto antifurto via cavo

Realizzare un impianto antifurto via cavo

Per una serie di motivi ho completamente abbandonato l’idea di installare un sistema antifurto via radio e sono deciso a realizzare l’impianto via cavo da solo. Ti chiedo se hai qualche consiglio o qualche trucco da seguire per far in modo che i cavi si mimetizzino il più possibile (non ho corrugati).

Grazie

Giorgio

Ciao Giorgio,

sei certo della tua decisione? E’ doveroso ricordarti che, attualmente, i sistemi antifurto via radio sono dei prodotti di qualità e performanti, non più i giocattoli di un tempo…

In ogni caso, se hai davvero deciso di avere tutti quei cavi in vista, ti darò qualche consiglio pratico!

E’ opportuno che tu abbia ben chiaro dove posizionare i vari componenti già prima di iniziare, altrimenti sarà tutto più complicato.

  • Meglio dare alla centralina una posizione centrale così da collegare più facimente i sensori, ecc. Proteggila da occhi indiscreti, mai metterla troppo in alto o troppo in basso, in questo modo sarà più comodo lavorarci, programmarla, attivarla/disattivarla.
  • Fa in modo che la centrale sia vicina a una presa o al contatore, così da avere vicino la 220V.
  • Puoi posizionare tre dei sensori volumetrici nei pressi della centrale, così da risparmiare sui cavi: uno potresti metterlo a protezione della centrale, mentre gli altri due nelle stanze confinanti col posto in cui è la centrale.
  • Tutti gli altri collegamenti dovrai farli servendoti delle canaline, che di solito si fanno passare in alto. Potresti sfruttare i controsoffitti, i soppalchi, i sottoscala per celare il più possibile le canaline. Usa canaline che prevedono pezzi speciali come i raccordi a L, curve, ecc.
  • Dove è possibile fai buchi col trapano per far passare i cavi.
  • Potrebbe esserti utile scrivere il nome su ogni cavo, o insieme di cavi, che arrivano in centrale.

In bocca al lupo!

Caratteristiche di una telecamera per videosorveglianza

Caratteristiche di una telecamera per videosorveglianza

Dovendo acquistare una telecamera per videosorveglianza di qualità, cosa bisogna valutare?

Ciao,

ecco un elenco di caratteristiche che una buona telecamera deve avere!

  • Sensore – i migliori in commercio sono i CCD della Sony, della Panasonic e della Sharp. Oltre al marchio è da valutare il parametro che ne indica la grandezza, meglio i sensori più grandi, quelli da 1/3’’ o 1/4’’ che assicurano un output migliore.
  • Risoluzione – nel campo della videosorveglianza, la risoluzione è indicata in TV o TVL. Maggiore saranno le linee di TV maggiore sarà la risoluzione e quindi la limpidezza dell’immagine. Da notare che i sensori in bianco e nero hanno una risoluzione maggiore rispetto a quelli a colore.
  • Filtri – sono importanti nelle situazioni difficili, tra i più importanti ci sono:
    • AWB – bilanciamento automatico del bianco;
    • BLC – compensazione della luce di fondo;
    • AGC – miglioramento della visione in condizioni di scarsa luminosità.
  • Rapporto tra segnale e rumore – più sarà alto, maggiore sarà la limpidità dell’immagine. Se il rapporto è inferiore a 45dB, non si sta parlando di un buon prodotto. E’ giusto sottolineare, però, che questo parametro è complicato da misurare e che la qualità dei componenti di una telecamera possono influire.
Cilindro europeo – Quanto è facile duplicare una chiave?

Cilindro europeo – Quanto è facile duplicare una chiave?

Mi stavo chiedendo se i ladri, una volta entrati in possesso di una chiave, possano creare un calco e duplicarla anche se c’è il cilindro europeo.

Mille grazie

Deborah

Buonasera Deborah,

la tua curiosità è legittima, ma devi ammettere che è strana! Se un ladro ha in mano un chiave, dubito che perda tempo a farne un calco.

In ogni caso voglio rispondere alla tua domanda! Anche se non così facile, la duplicazione di una chiave di un cilindro europeo è possibile, ma molto dipende dalla tipologia. Se la chiave presenta sensori o piccole rotelle, non è replicabile se non dall’azienda produttrice e solo previa presentazione di un documento d’identità e della security card in dotazione.

Monitor per videosorveglianza – Quali vantaggi

Monitor per videosorveglianza – Quali vantaggi

Salve,

vorrei sapere quali sono le differenze tra un monitor per la videosorveglianza e uno per il computer o un semplice televisore. Grazie

Simone

Ciao Simone,

le differenze ci sono e sono anche semplici. Vediamole insieme:

  • i monitor per videosorveglianza presentano uno o più attacchi BNC, ossia quelli usati nelle telecamere e dai cavi coassiali. Il vantaggio non sta qui, perché in commercio è facile reperire adattatori.
  • I monitor per la videosorveglianza sono progettati e realizzati per rimanere accesi 24 ore su 24, quindi non si surriscaldano e non si usurano come i monitor per pc o le tv;
  • la visione sui monitor per la videosorveglianza è migliore grazie a un convertitore che è al loro interno e che traduce il segnale proveniente dalla telecamera o dal DRV in immagini.

Tutto questo giustifica il costo maggiore di questi prodotti, ma nel caso non ci siano particolari esigenze e il loro uso è limitato nell’arco della giornata, dei monitor per pc o un semplice televisore possono andare bene.

 

Grado di protezione delle telecamere da esterno

Grado di protezione delle telecamere da esterno

Ciao,

voglio acquistare una telecamera per uso esterno, la stavo cercando sul web e tutti i prodotti visionati, tra le caratteristiche, presentano la sigla IP seguita da qualche numero…Di che si tratta?

Grazie

Mario

Ciao Mario,

la sigla IPXX rappresenta il grado di protezione del dispositivo. In particolare il primo numero indica il grado di protezione dai corpi solidi – urti, colpi, ecc – mentre il secondo indica l’impermeabilità ai liquidi.

Il primo numero, quello sulla resistenza ai colpi, può variare da 0 a 6:

  • 0 – non protetto;
  • 1 – protezione da oggetti solidi con dimensione superiore a 50 mm e dall’accesso con il dorso della mano;
  • 2 – protezione da oggetti solidi con dimensioni superiori a 12 mm e dall’accesso con un dito;
  • 3 – protezione da oggetti solidi con dimensioni superiori a 2,5 mm e dall’accesso con un attrezzo;
  • 4 – protezione da oggetti solidi con dimensioni superiori a 1 mm e dall’accesso con fili;
  • 5 – protezione dalla polvere e dall’accesso con fili;
  • 6 – totalmente protetto.

Mentre l’impermeabilità ai liquidi è data da numeri che possono andare da 0 a 8:

  • 0 – non protetto;
  • 1 – protezione dalla caduta verticale di gocce d’acqua;
  • 2 – protezione dalle gocce che cadono con inclinazione massima di 15°;
  • 3 – protezione dalla pioggia;
  • 4 – protezione dagli spruzzi d’acqua;
  • 5 – protezione dai getti d’acqua;
  • 6 – protezione dalle ondate d’acqua;
  • 7 – protezione dagli effetti d’immersione in un liquido;
  • 8 – protezione dagli effetti della sommersione in un liquido.

Gli apparecchi con grado di protezione IP65 e a salire hanno un’ottima resistenza negli ambienti esterni.

Centrale antifurto 2 zone realizzata con Arduino

Centrale antifurto 2 zone realizzata con Arduino

Arduino è una piattaforma che sta prendendo sempre più piede nel mondo dell’elettronica, in quanto permette di creare il sistema elettronico che si desidera, con caratteristiche personalizzate.

Per realizzare un prodotto su misura è sufficiente avere uno starter kit e conoscere il linguaggio di programmazione, mentre chi invece non mastica i codici può sempre avvalersi di sistemi già realizzati, correlati da tanto di schemi di collegamento, disponibili gratis sul web.

Un esempio è questa centrale antifurto a 2 zone! Scoprite di più!

http://www.arduoalarm.blogspot.it/

Videosorveglianza – Sensori CCD e CMOS

Videosorveglianza – Sensori CCD e CMOS

Nel campo della videosorveglianza è meglio un sensore CCD o CMOS?

Ti ringrazio

Dario

Ciao Dario,

CCD sta per Charge Couple Device, mentre CMOS per Complementary Metal Oxide Semiconductor e sono due tecnologie molto diverse e difficilmente paragonabili, nonostante quello che si legge.

Queste tecnologie hanno il potere di convertire la luce in carica elettrica, poi processata come segnale elettrico analogico.

Ora, in un sensore CCD ogni carica del pixel è trasferita su nodi, poi memorizzata e trasferita in modalità analogica alla telecamera. In un sensore CMOS, invece, ogni pixel ha una conversione di carica e grazie all’amplificatore di segnale, al correttore di rumore e al circuito di digitalizzazione, l’uscita è digitalizzata in maniera diretta.

La facilità di produzione di sensori CCD e la loro costante buona qualità hanno fatto sì che questo sensore fosse il più usato e più diffuso tra i due, anche se entrambi offrono buone prestazioni in fatto di qualità delle immagini. Non va dimenticato, poi, che il sensore CCD è anche il più economico.

C’è da dire che, ad oggi, a determinare l’uso dell’uno o dell’altro sono ancora le scelte aziendali dei produttori di sistemi di videosorveglianza più che la tecnologia e la qualità dei sensori.

Videosorveglianza e Garante della Privacy

Videosorveglianza e Garante della Privacy

L’uso di telecamere e della videosoreglianza in senso lato devono sottostare a delle regole ferree in materia di privacy. Vediamole insieme.

  1. Tutti coloro che transitano in aree videosorvegliate devono essere informati del fatto che sono ripresi attraverso cartelli resi ben visibili, anche quando il sistema è spento o momentaneamente inattivo. Quando questi sistemi di videosorveglianza sono collegati con le Forze dell’Ordine è necessario segnalarlo sui cartelli, come previsto dal Garante della Privacy. Nei luoghi pubblici, invece, i cartelli non sono obbligatori, anche se raccomandati dal Garante.
  2. I video e le registrazioni possono essere conservati per un massimo di 24 ore, fatti salvi quei casi in cui le immagini sono necessarie alle indagini. Nelle banche e in tutte le attività più rischiose, le immagini possono essere conservate al massimo per una settimana; la richiesta di conservazione per periodi più lunghi deve essere sottoposta al Garante e da questo approvata.
  3. I Comuni italiani che installano sistemi di videosorveglianza hanno l’obbligo di  comunicarlo attraverso cartelli che ne segnalano la presenza, a meno che l’attività di ripresa non sia legata alla prevenzione, all’accertamento o alla repressione di reati. La conservazione delle immagini, anche in questo caso, non può superare i 7 giorni.
  4. Ci sono specifiche misure di sicurezza per i sistemi di videosorveglianza integrati, ossia tutti quei sistemi che collegano fra loro soggetti privati con soggetti pubblici come le società di sorveglianza, gli internet providers, ecc. In alcuni casi è prevista la verifica preliminare del Garante.
  5. I sistemi di videosorveglianza intelligenti – associazione delle immagini a parametri biometrici, motion detection, ecc – hanno necessità della verifica preliminare da parte del Garante.
  6. I sistemi usati per rilevare le infrazioni sulle strade vanno segnalati con appositi cartelli. Inoltre le telecamere possono riprendere solo le targhe dei veicoli e non le persone al loro interno; le immagini non possono essere inviate al domicilio dell’intestatario del veicolo.
  7. Il controllo con telecamere di depositi e aree rifiuti è lecito.
  8. Le telecamere possono essere usate nei luoghi di lavoro solo nel rispetto nelle norme in materia di lavoro. Non è possibile il controllo a distanza del lavoratore.
  9. Negli ospedali e nei luoghi di cura è possibile effettuare riprese, ma non è possibile trasmetterle sui monitor quando questi sono collocati in locali accessibili al pubblico. L’accesso alle immagini è consentito solo al personale autorizzato e, al massimo, ai famigliari dei degenti.
  10. E’ ammessa la videosorveglianza nelle scuole a tutela degli atti vandalici, ma solo in determinate aree e durante gli orari di chiusura.
  11. Nel trasporto pubblico le telecamere sono ammesse, così come alle fermate, ma l’angolo di ripresa deve essere circoscritto e non sono ammessi zoom, mentre sui taxi non è possibile riprendere stabilmente la postazione di guida.
  12. Nel campo turistico le riprese possono essere fatte, a patto che non rendano riconoscibili le persone.
  13. In ambito privato la videosorveglianza è consentita senza il consenso delle persone riprese, ma sempre nel rispetto delle prescrizioni indicate dal Garante della Privacy.
Acquisto sensori volumetrici a Torino

Acquisto sensori volumetrici a Torino

Cerco dei sensori volumetrici via filo su Torino, dove posso acquistarli?

Grazie

Ciao,

per scelta non faccio nomi di aziende e marchi. Quello che cerchi, comunque, è un prodotto comune e parecchio diffuso, in più il fatto che sia via filo non crea problemi di compatibilità con eventuali sistemi antifurto già installati…perché non guardi online?! Magari risparmi anche qualche soldino!

Saluti

 

Funzionamento dei sensori perimetrali

Funzionamento dei sensori perimetrali

Ciao,

ho un sistema antifurto con sensori perimetrali sulle finestre. Nello specifico si tratta di sensori tapparella via radio che pare funzionino solo se queste sono abbassate. Perché? Io vorrei attivare l’allarme anche con le finestre aperte, c’è una soluzione?

Grazie

Mattia

Ciao Mattia,

i sensori tapparella, che siano via cavo o via radio, rilevano il sollevamento delle stesse, per questo possono funzionare solo quando abbassate, totalmente o in maniera parziale.

Probabilmente non avevi chiara questa caratteristica al momento dell’acquisto oppure è un sistema antifurto che hai trovato in casa e al quale devi adattarti, fatto sta che non puoi fare molto per risolvere la situazione, a meno che tu non decida di acquistare dei sensori perimetrali a tenda o delle barrierine che ti permettano di proteggere le finestre anche con i serramenti aperti.