I contatti magnetici sono una specie di interruttori a due posizioni, attraverso cui, facendo un collegamento in serie, si aprirà uno dei contatti, che darà il segnale d’allarme, che a sua volta segnalerà il pericolo tramite il contatto radio.
Usando questo sistema però, l’unico neo, è che non si riesce a distinguere da quale dei contatti proviene l’allarme.
I sensori filari che segnalano la presenza in casa di sconosciuti, possono essere a doppia tecnologia, a infrarossi o a microonde, e sono dotati di una morsettiera che viene usata per il collegamento, tramite un cavo conduttore, con la Centrale Operativa di Sicurezza.
I contatti magnetici collegati in serie, vengono alimentati attraverso due cavi, quello positivo e quello negativo. L’alimentazione è fornita direttamente dalla centrale antifurto, con una potenza massima di 12 volt.
Un componente di questi sensori è il Tamper, definito anche Antisabotaggio, che altro non è un piccolissimo interruttore che segnala quando l’involucro del contatto viene aperto.
Il Tamper è direttamente in collegamento con la linea antisabotaggio della Centrale Operativa antifurto, tramite l’uso di due cavi.
Nel caso si verifichi l’eventualità che l’involucro venga aperto, il tamper segnala subito alla centrale la tentata manomissione.
I contatti in serie, sono facili da installare, tanto che il tutto può essere fatto autonomamente senza l’aiuto di installatori professionisti.
Di solito sono due i tipi di collegamento che vengono usati per gli impianti antifurto, e sono quello in serie e quello in parallelo. Quello in serie è usato per collegare su un singolo ingresso zona, e cioè in centrale, la linea antisabotaggio dei sensori.
Il secondo invece, e cioè quello in parallelo è usato principalmente per mettere insieme tutte le alimentazioni dei vari rilevatori.
Chi ha già provveduto ad installare nella propria abitazione questi contatti, consiglia di fare un collegamento in serie di massimo tre o quattro sensori, perché nel caso si verificasse una rottura, diventerebbe molto difficile l’individuazione del sensore da sostituire.
Il collegamento in serie di vari componenti, in campo elettronico è definito con “OR”.
La serie tra i due contatti dà vita ad un allarme che si presenta nel momento in cui si viola l’area che è protetta dal sensore, infatti se l’intruso attraversa l’area che viene coperta anche da un solo sensore, l’allarme scatta.
Se si usa un generatore di corrente supplementare per dare energia ai vari sensori, bisogna tenere sempre a mente di collegare la massa del generatore, ad un ingresso zona della Centrale Operativa di Sicurezza.
Qualche volta capita di dover modificare l’impianto esistente, aggiungendo un sensore in una stanza non protetta, per poi effettuare un collegamento con un ingresso zona della centrale. Se invece non ci sono zone disponibili, bisogna invece collegare in serie i due sensori.