Alimentatori per la videosorveglianza: proprietà, vantaggi e svantaggi

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Nell’era contemporanea, la tecnologia risulta sempre più preponderante ed essenziale nella vita di tutti i giorni: tutto, si sa, è sempre più veloce ed intuitivo per via delle innovazioni del settore tecnologico. In tale panorama, anche nel campo dei sistemi di videosorveglianza si è ampliato di molto l’orizzonte delle applicazione che la tecnica offe alle persone, sia in ambito privato che pubblico. Così come avviene per tutti i dispositivi tecnologici, anche un impianto di videosorveglianza deve essere alimentato; questi sistemi, pertanto, vanno collegati ad una presa elettrica per ricevere la corrente, operare al meglio e svolgere il compito per il quale sono stati ideati ed installati. In tale contesto, una delle problematiche principali per l’installazione delle telecamere di videosorveglianza riguarda il fatto di dover collocare ognuna di esse in un punto in cui può essere alimentata. Ovviamente tale criticità può essere tranquillamente superata in quanto esistono alimentatori pensati e progettati proprio per la videosorveglianza, con funzioni, requisiti e caratteristiche mirati e specifici per tali dispositivi di sicurezza.

Per poter rispondere concretamente alla difficoltà di collocare ogni telecamera ed ogni apparecchio del sistema in prossimità di una fonte di energia elettrica, è possibile ricorrere ad uno specifico alimentatore con un livello di potenza sufficiente da collegare alla linea elettrica, in grado di alimentare tutto l’impianto di videosorveglianza. Tale soluzione si rivela la migliore per vari motivi, primo fra tutti la possibilità di possedere una sola presa della corrente sfruttata dall’impianto; a questo punto resta soltanto l’incombenza di far passare tutti i cavi dell’alimentazione fino a farli giungere all’alimentatore unico. Quest’ultimo, inoltre, funge da vero e proprio schermo protettivo per tutti gli apparecchi ad esso collegati; infatti sia gli sbalzi di tensione che le altre problematiche di natura elettrica, vengono completamente assorbiti senza arrivare a danneggiare i dispositivi, salvaguardandoli in questa maniera da eventuali future sostituzioni. Per fare un esempio concreto, pensiamo ad un fulmine che colpisce la vostra abitazione: a quel punto la potente scarica elettrica verrà totalmente assorbita dall’alimentatore, salvando così gli altri dispositivi, fra cui le telecamere, il monitor e il videoregistratore.

In questo modo il danno si limiterà, come generalmente avviene, soltanto alla sostituzione dell’alimentatore. Detto ciò, è bene sottolineare che l’alimentatore, da solo, non garantisce la continuità del funzionamento del sistema. Per esempio, in caso di mancanza di corrente o di blackout elettrico, l’impianto di videosorveglianza si spegne, agevolando in tal modo l’eventuale azione di ladri e vandali. Addirittura, accade anche che tali malfattori, per poter entrare indisturbati nelle abitazioni o nelle strutture protette, siano essi stessi a disattivare l’elettricità, creandosi così un varco dove agire inosservati. Per fortuna, in commercio si possono trovare dei gruppi di continuità in grado di mantenere attivo il sistema di videosorveglianza anche quando manca l’energia elettrica. Tali dispositivi, in sostanza, funzionano allo stesso modo degli alimentatori, ma sono pensati e progettati per essere capaci di generare essi stessi una certa quantità di energia per la durata di qualche ora, evitando così il rischio di effrazione o di danneggiamenti da parte di ospiti indesiderati.

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