Falsi allarmi di un antifurto: possibili cause e come evitarli

Falsi allarmi di un antifurto: possibili cause e come evitarli

Possono essere molte le cause di un falso allarme. Per esempio può capitare che vada via la corrente in seguito ad un blackout, che ci sia la batteria scarica di un sistema antifurto o che l’allarme scatti per la presenza di animali. A volte sono dei piccoli errori, come per esempio delle dimenticanze, che non garantiscono la protezione completa della nostra casa, nonostante abbiamo installato un sistema antifurto. Naturalmente bisognerebbe fare di tutto per fare in modo che non si verifichino dei falsi allarmi. Se sono troppo frequenti, possono mettere in moto le forze dell’ordine impropriamente e i vicini possono anche lamentarsi. Ma come evitare i falsi allarmi di un antifurto? Vediamo alcuni consigli specifici da questo punto di vista.

Perché si possono verificare falsi allarmi con i sensori perimetrali

Spesso i falsi allarmi di un antifurto si verificano in seguito all’utilizzo dei sensori perimetrali. Alcune cause possono essere davvero molto comuni, come per esempio il verificarsi di precipitazioni atmosferiche, come ad esempio temporali, nebbia o lo scatenarsi di raffiche di vento.

In seguito ad un temporale il sensore perimetrale, soprattutto se usato all’esterno, potrebbe far scattare facilmente l’allarme perché percepisce gli spostamenti dell’aria e il cadere delle foglie come se fossero degli intrusi.

Anche il passaggio di cani, gatti e altri animali può rischiare di far scattare inutilmente l’allarme. Di solito però, se si utilizzano degli antifurto di alta qualità, come i sensori perimetrali a doppia tecnologia, si può ottenere un monitoraggio più specifico e quindi si evitano i frequenti falsi allarmi.

I consigli utili per evitare falsi allarmi

Il consiglio fondamentale che sentiamo di darti per evitare i falsi allarmi consiste nel puntare su antifurto di qualità. In questo modo per esempio i sensori per interno e perimetrali possono disporre di una fotocamera integrata per effettuare delle verifiche più precise.

I sensori per le porte e per le finestre dovrebbero essere in grado di distinguere le vibrazioni che sono causate da intrusi o da agenti atmosferici. Inoltre considera che l’installazione deve essere sempre affidata ad esperti tecnici che sanno collocare le varie componenti nella posizione giusta, in modo da evitare il più possibile il verificarsi di falsi allarmi. Punta anche sulla manutenzione costante.

Segni di effrazione sulla porta: cosa fare

Segni di effrazione sulla porta: cosa fare

Ti è mai capitato di vedere segni di effrazione sulla tua porta di casa? Di certo non è una bella sensazione, perché i segni di effrazione chiaramente indicano un tentativo di intrusione. Avere i ladri in casa è un’esperienza che può rivelarsi davvero spiacevole. Si tratta infatti di subire danni economici, come perdere dei soldi o degli oggetti di valore, ma soprattutto è una sensazione spiacevole perché sentiamo violato il nostro spazio personale, proprio quello all’interno del quale dovremmo sentirci più al sicuro. Cosa fare per evitare che accadano di nuovo questi furti o questi tentativi di intrusione in casa?

I metodi per prevenire i tentativi di intrusione

È logico che farsi prendere dalla paura non serve a niente. Infatti la prima cosa che bisogna fare è mantenere la calma in presenza di segni di effrazione sulla porta o sulle finestre.

Con estrema tranquillità cercare di mantenere i nervi saldi e chiamare le forze dell’ordine, se dovesse rivelarsi necessario. In una fase successiva possiamo dotarci di misure di prevenzione, in modo da impedire ai ladri di ritentare di introdursi in casa nostra e compiere il furto.

Per esempio possiamo mettere dei cartelli dissuasori o puntare sul rilevamento preventivo anche tramite sensori per porte e finestre o sensori perimetrali che fanno parte di un buon sistema antifurto.

Ma in che cosa consistono i cartelli dissuasori e il rilevamento preventivo? Spieghiamoci meglio, in maniera più dettagliata, per non lasciare adito a dubbi.

Cosa sono i cartelli dissuasori e il rilevamento preventivo

Come primo punto per evitare che i ladri tentino di introdursi in casa nostra, possiamo mettere i cartelli dissuasori che eventualmente segnalino la presenza di un sistema di allarme che viene monitorato dalle guardie giurate.

Un ladro sicuramente si fa molti scrupoli ad entrare in casa nostra, specialmente se comunichiamo anche la presenza di videocamere. È bene installare i cartelli dissuasori non soltanto sulla porta, ma anche sui punti più vulnerabili della casa.

Possiamo dotarci di un sistema antifurto che si avvale di sensori per porte e finestre. Se abbiamo un terrazzo o un giardino, il consiglio è quello di scegliere dei sensori perimetrali con una fotocamera integrata. In questo modo non soltanto avrai la possibilità di rilevare l’introduzione di qualcuno, ma puoi anche tentare un’identificazione del ladro.

I vantaggi delle applicazioni per telecamere di sorveglianza

I vantaggi delle applicazioni per telecamere di sorveglianza

Una delle ultime tecnologie che più viene apprezzata nell’ambito dei sistemi di sicurezza riguarda la possibilità di attivare un controllo da remoto per le telecamere di videosorveglianza. Le applicazioni per le telecamere di videosorveglianza da questo punto di vista sono davvero molte. Il meccanismo di funzionamento non è affatto molto complesso, perché si tratta di videocamere che vengono montate in maniera molto semplice e si collegano poi ad internet, per offrirci tante possibilità. Soprattutto perché con il nostro smartphone, ovunque noi ci troviamo, possiamo vedere in qualsiasi momento qual è la situazione in casa.

Le caratteristiche delle telecamere con controllo da remoto

Ci sono tanti modelli disponibili in commercio e soprattutto bisogna scegliere in base alle caratteristiche che più riteniamo facciano al caso nostro. Tuttavia è pur vero che una telecamera di videosorveglianza va scelta anche tenendo conto della qualità delle immagini.

Gli ultimi modelli, anche quelli che consentono il controllo da remoto, possono contare da questo punto di vista su ottime caratteristiche per quanto riguarda la risoluzione e i pixel, con la possibilità di registrare video e riprendere immagini in Full HD.

Ci sono in commercio anche modelli in 4K, però, se vogliamo utilizzare queste telecamere, dobbiamo considerare di attivare anche la banda larga, in modo che i video possano essere trasmessi su internet in maniera efficace.

Come funziona una telecamera con controllo da remoto

È bene essere anche consapevoli nel riuscire a comprendere più in fondo come funziona una telecamera con il controllo da remoto. Quando la telecamera viene configurata e connessa alla rete, inizia a controllare la zona da proteggere.

Nel momento in cui dovesse rilevare un movimento sospetto, invia un segnale di allarme alla centralina. È proprio da qui che parte il segnale, che, tramite internet, arriva al nostro smartphone.

Tramite un’app, che può variare a seconda del modello di telecamera, non solo possiamo visionare in tempo reale quello che sta accadendo nel luogo protetto, ma possiamo anche ascoltare eventuali conversazioni tramite il microfono incorporato. Di questi modelli di telecamere che si controllano da remoto esistono sia quelli che fanno parte di un sistema cablato che quelli che si integrano perfettamente anche in un antifurto wireless.

Superokkio: la tripla frequenza di sicurezza.pro

Superokkio: la tripla frequenza di sicurezza.pro

Centralina d’allarme Superokkio

Superokkio è la centralina di allarme di sicurezza.pro, un dispositivo top di gamma e innovativo rispetto agli altri sistemi proposti e venduti dalla società abruzzese leader nel settore della sicurezza. La caratteristiche più importante è la tripla frequenza che Sicurezza.pro ha integrato in tanti dei suoi apparecchi. Questo tipo di tecnologia opera in contemporanea su due frequenze differenti: la 434 Mhz e la 868 Mhz, permettendo alle centrali SuperOkkio di lavorare su ambedue le bande radio. Questa modalità di comunicazione, ovviamente, è senza dubbio migliore di quella singola sulla frequenza 434 Mhz oppure 868 Mhz. La grande novità introdotta sul mercato è la funzione di pre allarme di superokkio, che sicurezza.pro propone nella sua centrale con lo scopo “zero falsi allarmi”, il tutto grazie ad un sistema intelligente.

Kit d’allarme casa di Sicurezza.pro

Nei tanti cataloghi e blog presenti sulle piattaforme web, grazie anche alla crescita esponenziale che da un decennio a questa parte ha investito il settore tecnologico, gli utenti riescono a reperire con facilità numerose tipologie di kit d’allarme casa, sistemi fai da te che consentono alle persone di orientarsi agilmente nella scelta dell’impianto adatto alle specifiche esigenze di sicurezza ed alla propria capacità economica. I Kit di Sicurezza.pro, costituiti da una centralina e da sensori che lavorano sulla tripla frequenza, consentono di utilizzare le frequenze 434 Mhz + 868 Mhz. Questa tipologia di protezione è testata ed efficacie, poiché il grado di affidabilità e sicurezza di un sistema di antifurto casa wireless viene decretato dalla capacità di gestire le frequenze in completa sicurezza. Solitamente, quando si focalizza l’interesse sul tema sicurezza, ci si ritrova a fare i conti con prezzi notevolmente alti, e nella maggior parte delle situazioni è proprio così. Ma visitando il sito www.sicurezza.pro, la musica cambia, in quanto potrete trovare numerose promozioni a prezzi competitivi e vantaggiosi.

Sicurezza.pro propone dispositivi funzionali ed innovativi al minor prezzo, poiché grazie all’esperienza della società e alle garanzie di qualità dei suoi prodotti, è in grado di proporli allo stesso prezzo di quelli che lavorano sulla singola frequenza. Le peculiarità dei kit d’allarme di Sicurezza.pro variano in base alle singole necessità del cliente: ad esempio, si può passare dal kit con linea fissa di casa al kit con il solo combinatore telefonico GSM (tramite sim card e rete GSM), o ancora dal kit con linea fissa più linea GSM alla sirena interna e/o esterna, dai sensori via cavo a quelli wireless sino ad arrivare ai sistemi misti (sia wireless che cablato). Inoltre, l’utente riceverà questi sistemi già configurati: a quel punto solo la fase d’installazione risulterà fai da te. Sicurezza.pro, oltre a proporre impianti completi e certificati per la protezione delle abitazioni, offre anche un adeguato servizio di assistenza tecnica pre e post vendita per condurre responsabilmente il cliente in tutte le varie fasi, dalla scelta del prodotto sino all’acquisto. Infine, è importante sottolineare che i sistemi d’allarme risultano semplici da installare e forniti di manuali esplicativi, con un’ottima immunità ai falsi allarmi e soprattutto facili da usare e gestire nel tempo.

 

Opinioni e recensioni su sicurezza pro e sul prodotto Superokkio

Qui di seguito due link per consultare e lasciare recensioni ed opinioni:

– sito di recensioni su sicurezza.pro

– sito di opinioni su superokkio

Come sostituire la batteria dell’allarme di casa

Come sostituire la batteria dell’allarme di casa

La batteria dell’allarme svolge una funzione molto importante, infatti dà l’opportunità al sistema di funzionare anche se dovesse verificarsi un’interruzione di corrente. La maggior parte degli allarmi funziona tramite una tensione di 12 volt e utilizzano una batteria al piombo. Questa batteria può avere una grandezza degli schemi di funzionamento differenti a seconda del sistema a cui è collegata. Nel corso del tempo una batteria dell’allarme può ridurre la sua carica anche di molto rispetto a quella che aveva originariamente. Soprattutto è da fare attenzione dopo circa tre o cinque anni di utilizzo. A volte è necessario provvedere alla sua sostituzione per non ridurre le performance dell’antifurto. Ma come sostituire la batteria di un allarme per la casa? Rispondiamo a questa domanda.

Quando è ora di cambiare la batteria

In realtà, quando parliamo di batterie di un sistema di allarme, dobbiamo considerare che esistono due tipi di questi strumenti. Una serve per far funzionare la sirena e l’altra interviene in caso di un’eventuale interruzione di corrente.

Quando le batterie sono scariche l’impianto ci avvisa attraverso un suono prolungato. Per trovare la batteria specifica per il nostro sistema di allarme ci possiamo rivolgere a dei negozi specializzati.

Come fare a cambiare la batteria dell’allarme

Se vogliamo agire attraverso un’operazione fai da te, ricordiamoci che bisogna fare molta attenzione, perché l’operazione potrebbe danneggiare l’antifurto, oltre che provocare dei rischi per noi stessi. Se non siamo molto esperti, è meglio rivolgersi ad un tecnico specializzato.

Se consideriamo l’azione pratica, dobbiamo prima provvedere ad aprire l’unità centrale. Quando cerchiamo di aprire questa unità, dobbiamo ricordarci di inserire il codice che di solito utilizziamo per attivare l’allarme.

Facciamo poi attenzione al collegamento e alle polarità. Le batterie per antifurto di solito hanno un polo positivo di colore rosso e uno negativo, che può essere nero o blu. Basta soltanto inserire la giusta batteria nella posizione più adeguata, facendo corrispondere le polarità, e poi procediamo di nuovo a chiudere il coperchio dell’unità centrale.

Procediamo alla fine a constatare il buon funzionamento e che non ci siano più segnali dati dall’allarme che indicano la batteria scarica, come per esempio segnali che di solito si vedono sul display o che possono consistere in suoni prolungati.

Detrazione 50% per allarme casa: come funziona

Detrazione 50% per allarme casa: come funziona

Forse non tutti lo sanno, ma per tutto il 2021 si possono installare in casa sistemi antifurto, usufruendo della detrazione fiscale al 50%. È un’ottima occasione, da non lasciarsi sfuggire, che viene messa a disposizione di vari soggetti. Per esempio possono beneficiare di questa agevolazione fiscale i proprietari degli immobili, gli inquilini, i familiari che convivono con il proprietario e i titolari dei diritti reali o personali di godimento sull’immobile. Ma in che cosa consiste esattamente la detrazione fiscale al 50% per i sistemi antifurto e quali opere sono ammesse per ottenere questo beneficio? Approfondiamo la questione.

Come funzionano le detrazioni fiscali per i sistemi antifurto

Chi sceglie di realizzare lavori di ristrutturazione di un immobile, mettendo in atto delle spese per prevenire che terze persone possano commettere atti illeciti in casa, può detrarre fino al 31 dicembre 2021 il 50% delle spese che sostiene entro la soglia massima di 96.000 euro per ogni unità immobiliare.

Questa detrazione di cui si usufruisce deve essere indicata nella dichiarazione dei redditi e viene ripartita in dieci quote annuali tutte dello stesso importo. Per avere questa detrazione è necessario pagare le spese che si sostengono con un bonifico bancario parlante, ovvero con un bonifico che indica la causale del versamento, che riporta il codice fiscale del contribuente e il numero di partita IVA della ditta che esegue i lavori.

In alternativa alla detrazione fiscale si può scegliere uno sconto in fattura, con la possibilità di pagare di meno e, per le ditte, di recuperare lo sconto applicato sotto forma di credito d’imposta.

Quali sono le misure oggetto dell’agevolazione

L’agevolazione economica di cui stiamo parlando viene resa non soltanto per l’installazione di un sistema antifurto, come può essere per esempio un kit di videosorveglianza. Infatti riguarda tutte quelle misure che sono volte a prevenire il compimento di atti illeciti.

Secondo quelle che sono state le spiegazioni dell’Agenzia delle Entrate, possono essere detratte le spese per mettere grate alle finestre, per sostituire serrature, lucchetti e catenacci, per rafforzare cancellate o recinzioni murarie.

E poi ancora l’opportunità è riservata a chi sceglie di installare porte blindate, vetri antisfondamento, casseforti a muro.

Sirena interna dell’allarme di casa: tipologie e dove posizionarla

Sirena interna dell’allarme di casa: tipologie e dove posizionarla

La sirena interna dell’allarme di casa è un dispositivo molto interessante e utile, che consente di avere a disposizione un segnale di allarme in alcuni casi specifici che sono ritenuti da segnalare. La caratteristica particolare di questa sirena interna dell’allarme di casa è che si tratta appunto di un sistema interno, che viene installato e posizionato all’interno dell’edificio. Si differenzia quindi dalla sirena esterna, che viene appunto sistemata nella parte esterna dell’abitazione. L’obiettivo principale di una sirena interna in un sistema di allarme è quindi quello di fungere da deterrente, perché eventuali malintenzionati che si introducono all’interno della casa possono essere spinti a fuggire proprio nel momento in cui si attiva l’allarme e inizia il suono.

Le tipologie di sirene interne per l’allarme di casa

In generale esistono diverse tipologie di sirene interne da collegare ad un sistema antifurto. Ci sono quelle che non hanno un lampeggiante e che emettono quindi soltanto un segnale sonoro. E poi ci sono quelle con lampeggiante, che emettono anche una luce intermittente.

Naturalmente la scelta tra queste due tipologie di sirene interne dipende dalle caratteristiche dell’abitazione stessa. Quella che presenta il lampeggiante potrebbe essere molto fastidiosa, ma può essere individuata con maggiore semplicità da chi si introduce all’interno dell’edificio.

Una sirena senza lampeggiante, se posizionata nel modo corretto, potrebbe essere più difficile da individuare e i ladri potrebbero scappare di conseguenza, per evitare di essere scoperti.

Dove sistemare una sirena interna

Una sirena interna dell’allarme di casa può essere sistemata in posti differenti. Anche in questo caso tutto dipende dalle caratteristiche dell’edificio. Ad esempio una sirena con lampeggiante potrebbe essere installata accanto ad una finestra, per permettere che si attivi fin dal primo momento della presenza dei malintenzionati. Inoltre in questo caso i ladri potrebbero individuarla facilmente e scappare ancora prima di entrare nell’abitazione.

Quella senza lampeggiante può essere installata in un punto lontano dalla centralina dell’impianto antifurto, per evitare che i ladri possano individuare immediatamente anche il sistema di allarme installato in casa. In generale è sempre bene posizionarla non all’ingresso della casa, per disorientare maggiormente i ladri e fare in modo che non la trovino immediatamente.

Cartello delle telecamere di videosorveglianza: cosa indicare

Cartello delle telecamere di videosorveglianza: cosa indicare

Il cartello delle telecamere di videosorveglianza è un accessorio fondamentale quando si installa un sistema di questo tipo, ad esempio nei pressi di un edificio o comunque in qualsiasi area da sottoporre a controllo e a monitoraggio attraverso delle telecamere specifiche. Ma quali sono le normative che riguardano il cartello di avviso per le telecamere di videosorveglianza? Senza dubbio è bene considerare che è obbligatorio installare un cartello di segnalazione in presenza di un sistema di videosorveglianza. Se il cartello non è presente o è compilato in modo errato, potrebbero intervenire delle sanzioni, che possono essere anche di un importo elevato.

Il cartello di avviso è obbligatorio

Il cartello per le telecamere di videosorveglianza, come abbiamo visto, è obbligatorio in presenza di un sistema che effettua delle riprese, perché in ogni caso si tratta di registrazioni che riguardano dei dati personali che vengono considerati sensibili.

Per questo motivo è essenziale sistemare anche un cartello di avviso che informi della registrazione. Non è sufficiente che nel cartello sia indicata soltanto la dicitura di area videosorvegliata, ma devono essere presenti anche altre indicazioni precise.

Le indicazioni che devono essere presenti

Tra le indicazioni che devono essere presenti in un cartello di avviso di questo tipo c’è quella che riguarda il nome del responsabile o comunque di chi conserva i dati registrati con le telecamere. Per questo deve essere presente sempre la dicitura “la registrazione è effettuata da” seguita dal nome e dal cognome del responsabile.

Inoltre deve essere presente la dicitura “per fini di”, seguita dai motivi per i quali si effettua la registrazione delle immagini. Secondo le norme, infatti, devono essere necessarie delle motivazioni importanti alla base delle registrazioni effettuate con le telecamere.

Ricordiamo inoltre che non sono stabilite dalle normative delle particolari quantità in merito al numero dei cartelli delle telecamere di videosorveglianza da posizionare in un determinato luogo. Non importa quindi quanti siano i cartelli, è essenziale però che questi avvisi siano individuabili e visibili in modo semplice. Sarebbe importante posizionare i cartelli delle telecamere di sorveglianza in modo da avvertire chi si avvicina al luogo in cui sono presenti le telecamere, anche prima che entri nell’area sottoposta al controllo con le registrazioni.

È bene quindi sempre essere informati sulle normative in vigore anche in questo settore, anche per evitare possibili sanzioni elevate.

Allarme di casa suona senza motivo? Ecco cosa fare

Allarme di casa suona senza motivo? Ecco cosa fare

Cosa fare se l’allarme di casa suona senza motivo? Come è possibile agire concretamente per fermare il suono dell’antifurto della tua abitazione? Ci sono delle precise azioni che puoi compiere nell’attesa dell’intervento da parte di un tecnico esperto. Allo stesso tempo devi sapere che ci sono delle cose assolutamente da non fare quando l’allarme di casa suona senza motivo e non riesci a disattivarlo. Vediamo quindi ciò che dovresti fare in questi casi e ciò che invece non dovresti fare.

Cosa dovresti fare

È sempre importante sapere di preciso come agire. Per questo devi sicuramente fare riferimento innanzitutto al manuale delle istruzioni del dispositivo che hai installato nella tua abitazione. Per prima cosa dovresti individuare se nel sistema di allarme è presente una funzione di test dell’impianto.

Si tratta di un sistema che consente all’impianto di non suonare, utile ad esempio quando un tecnico effettua degli interventi di manutenzione del sistema di allarme. Controlla nel manuale delle istruzioni se è presente una parte specifica dell’allarme che impedisca l’emissione del segnale sonoro.

In alternativa potresti escludere dall’impianto antifurto la precisa area che genera il suono di allarme, sempre seguendo le istruzioni che trovi nell’apposito manuale che ti è stato fornito quando hai effettuato l’acquisto.

Naturalmente dovresti sempre essere molto preciso quando contatti un tecnico. Non puoi genericamente spiegare all’esperto che l’allarme suona senza motivo. Dovresti anche tenere in considerazione ad esempio anche eventuali messaggi apparsi sullo schermo, per fornire delle spiegazioni che risultino maggiormente precise. In questo modo il tecnico saprà sempre come intervenire.

Cosa non dovresti fare

Ci sono, però, come abbiamo visto, anche delle azioni da non fare nel momento in cui l’allarme di casa suona senza motivo. Sono delle azioni che non dovresti compiere per evitare di danneggiare l’intero sistema, che è configurato per funzionare nel migliore dei modi.

Ad esempio non dovresti mai toccare dei fili sui quali non hai consapevolezza. Non devi mai cercare di sistemare il problema da solo, perché potresti danneggiare altre parti dell’impianto. Un sistema di allarme è progettato per funzionare in maniera compatta e precisa, quindi dovresti sempre affidarti ad un tecnico esperto in queste situazioni.

Allo stesso tempo ti consigliamo sempre di non aprire gli apparati che compongono l’allarme per la casa. Questi sistemi hanno infatti delle protezioni che, una volta aperti, generano un allarme specifico. Questo avviene perché dei ladri che tentano di introdursi nell’abitazione potrebbero manomettere l’impianto. Anche se quest’ultimo è spento, l’allarme manomissione comunque è sempre attivo.

Quale cavo per videosorveglianza scegliere?

Quale cavo per videosorveglianza scegliere?

Quale cavo per videosorveglianza scegliere? Se fino a qualche anno fa la scelta di un cavo per le telecamere di videosorveglianza era qualcosa di molto semplice, adesso le possibilità sul mercato sono veramente tante e bisogna di conseguenza agire tenendo in considerazione i vantaggi e i possibili svantaggi di una soluzione rispetto ad un’altra. Non si tratta ovviamente solo di considerare il prezzo dei vari cavi presenti in commercio, ma anche di assicurare una certa qualità all’intero impianto di videosorveglianza. Vediamo quali sono le opportunità a nostra disposizione.

Il cavo coassiale e il cavo UTP

Uno dei cavi più comunemente utilizzati nell’ambito di un sistema di videosorveglianza è quello coassiale. Si tratta di un cavo abbastanza economico, anche perché per il suo impiego non è necessario utilizzare altri supporti.

Il coassiale è un cavo che viene schermato nei confronti delle interferenze di tipo elettromagnetico. Si tratta di una soluzione adeguata soprattutto per le distanze non eccessive, considerando che, proprio a causa della schermatura, potrebbe mettere a disposizione meno punti di connessione, con una possibile perdita del segnale in certe situazioni.

Passiamo adesso ad analizzare le caratteristiche del cavo UTP. Quest’ultimo è un cavo che viene considerato tra le ultime novità del settore. Ha un peso inferiore rispetto al coassiale e si adatta in maniera semplice al budget che si ha a disposizione.

Questo cavo in genere viene impiegato nel caso delle telecamere IP, ma bisogna considerare che ha una minore schermatura nei confronti delle interferenze elettromagnetiche rispetto a quanto avviene nel caso del cavo coassiale.

La soluzione della fibra ottica

C’è poi un’altra soluzione molto interessante, che viene sempre più impiegata negli ultimi tempi. Stiamo parlando della fibra ottica, un elemento avanzato dal punto di vista tecnologico, che non è soggetto ad interferenze e che non può essere facilmente intercettato.

Quella della fibra ottica è una buona soluzione ad esempio per impianti posizionati all’esterno di un edificio o comunque per sistemi che vengono messi a punto su lunghe distanze.

Ricordiamo sempre che è essenziale, nella scelta di un prodotto di questo tipo, rivolgersi a degli esperti del settore, anche per saperne di più sulle caratteristiche da tenere in considerazione in base all’impianto che si ha nell’immobile.