Tipologie centrali antifurto

Tipologie centrali antifurto

Buonasera,

Mi chiamo Ferdinando e ti leggo spesso, sono molto interessato al tuo blog e agli argomenti che vengono trattati in questo spazio! Questa volta ho deciso di scriverti perché mi piacerebbe capirne di più sugli impianti di antifurto, in particolar modo sulle varie tipologie di centrali d’allarme che attualmente sono presenti in commercio. Te lo chiedo perché da un po’ di tempo a questa parte sto valutando l’idea di acquistare ed installare un sistema di sicurezza per rendere sicura la mia abitazione e proteggere l’incolumità della mia famiglia, e da quello che ho letto anche qui la centrale rappresenta il vero e proprio cervello dell’impianto, quindi un componente fondamentale per far funzionare bene tutti gli altri dispositivi ad esso collegati! Spero tu possa dedicarmi un po’ di tempo.

Un saluto

Grazie

Ferdinando

Buonasera Ferdinando,

Ti ringrazio per i complimenti, sono molto felice che ti piaccia il mio blog e che trovi interessanti gli argomenti che vengono elaborati, mi fa molto piacere risponderti! Prima di tutto ti dico che la tua domanda può sembrare semplice, anche se in realtà non lo è affatto, e ti spiego il perché: attualmente in commercio vengono proposte centinaia di centrali d’antifurto, le quali si differenziano fra loro per marchi, caratteristiche e funzioni, per questo e sarebbe complicato, oltre che riduttivo, farti un lista esaustiva. Ad ogni modo, e dopo questa doverosa premessa, rispondo comunque alla tua domanda dicendoti che puoi provare ad orientarti prendendo in considerazione tre macro categorie di centraline, ovvero le entry level, le semi-professionali e i modelli professionali.

La prima categoria, le entry level, sono modelli molto semplici, ideali per chi non ha grandi necessità e si accontenta di un impianto di antifurto che sia in grado di fare il suo dovere. Inoltre la loro programmazione risulta facile, e si caratterizzano per avere un costo abbastanza accessibile ai più.

La seconda categoria, ovvero le semi professionali, sono modelli più evoluti rispetto alle entry level sia per quanto riguarda le funzionalità che la programmazione, anche se sono anche loro semplici da utilizzare; inoltre il rapporto qualità prezzo è ottimale e il livello di sicurezza elevato.

Infine la terza categoria, ossia le professionali, sono modelli di centraline pensate per chi ha specifiche necessità di sicurezza (come ad esempio nel caso di impianti grandi ed articolati con possibilità di espansione nel corso del tempo). Questa tipologia di centrale garantisce all’utente la possibilità di controllo e gestione a distanza, l’uso di tastiere parlanti e la programmazione anche da personal computer. Il loro costo, naturalmente, è più elevato rispetto alle altre due macro categorie di centrali. Spero di essere stato un valido aiuto, ci sarebbero tante altre cose da scrivere sulle centraline antifurto, ma per quel che mi chiedi penso che far riferimento a queste tre tipologie di centrali sia un buon primo passo per poterti orientare con consapevolezza sul mercato! Fammi sapere cosa deciderai, e ovviamente per qualunque altra domanda o chiarimento torna pure a contattarmi, mi trovi qui pronto a risponderti ancora! Un saluto

Telecamere a circuito chiuso: tipologie e vantaggi

Telecamere a circuito chiuso: tipologie e vantaggi

Da un decennio a questa parte, sia le telecamere a circuito chiuso che i sistemi di videosorveglianza, hanno acquistato grande importanza nel campo della protezione di appartamenti, ville, negozi, aziende ecc. Sono sempre di più le persone che decidono di collegare il proprio impianto di videosorveglianza ad una sala operativa. In questo contesto entrano in gioco le Telecamere a circuito chiuso, le quali rispondono al meglio alla necessità di controllo dei locali che si vogliono proteggere. Inviando le immagini ad uno o più monitor forniti di specifici sistemi di registrazione (generalmente digitali su hard disk), si potrà raggiungere un’eccellente videosorveglianza di ogni ambiente.

Queste telecamere possiedono notevoli potenzialità: sono dotate di sistemi meccanizzati che permettono alcuni movimenti in verticale ed in orizzontale e possono sfruttare anche la tecnologia ad infrarossi per la visione in notturna, mentre le più innovative, senza alcun bisogno di cablaggio, si possono collegare direttamente al PC. Le telecamere a circuito chiuso si differenziano in maniera palese dalle tradizionali telecamere, in quanto molto più sensibili alla luce e idonee al controluce. Questa tipologia di telecamera è caratterizzata dalla grandezza del sensore di ripresa, che può andare da 1/4 pollici, a 1/3 pollici e 1/2 pollici (in base alla dimensione del sensore, si otterranno dei livelli diversi di qualità della immagini riprese).

Le telecamere a circuito chiuso si dividono in tre tipologie: analogica, IP CAM e digitale.

La telecamera analogica, molto diffusa, ha dalla sua la resistenza nel tempo e l’adattabilità a qualunque condizione. Le analogiche più utilizzate nei sistemi domestici sono dotate di brandeggi, apparati meccanici che consentono il movimento della telecamera nei due assi tramite le istruzioni PTZ (permettono alla telecamera di realizzare immagini con Pan, Tilt e Zoom con un alto grado di risoluzione).

Le telecamere IP (Internet Protocol) generano il segnale in forma digitale, senza necessità di conversione analogica, questi dispositivi realizzano un segnale più definito, che avvantaggia l’utente grazie ad una migliore identificazione di soggetti in azione. Lo svantaggio dell’IP sta nella maggior fragilità e minor resistenza nel tempo.

Le telecamere digitali, molto diffuse soprattutto da un po’ di anni a questa parte, si basano sul sistema Digital Signal Precessing, attraverso il quale il segnale analogico viene diviso in dati a base binaria. Dunque i risultati ottenuti saranno notevolmente migliori in termini di qualità rispetto al sistema analogico; inoltre permettono numerose funzioni per l’archiviazione e la trasportabilità dei video realizzati. Collegandole ad uno o più monitor, le immagini convergeranno in un videoregistratore digitale, ossia l’ultimo ingranaggio dell’intero sistema di videosorveglianza.

Si tratta del Digital Video Record (DVR), un dispositivo che ha il ruolo di trasmettere le registrazioni di quanto viene monitorato dalle telecamere su di un hard disk. Questo apparecchio, inoltre, consente al proprietario di poter realizzare diverse funzioni, come ad esempio la possibilità di vedere le immagini da un personal computer o da uno Smartphone, o il meccanismo denominato “motion detection”, grazie al quale avviene la registrazione soltanto nel momento in cui si verifica un movimento (eliminando così inutili registrazioni e flussi video), o ancora l’opportunità di inviare e-mail e messaggi d’allarme.