E l’ingresso del garage si può controllare con lo stesso telecomando?

E l’ingresso del garage si può controllare con lo stesso telecomando?

Buongiorno a tutti voi,  per la prima volta mi ritrovo da lettrice a tecnico installatore.

Vengo e mi spiego, sono tre giorni che discuto animatamente con mio marito perché dopo aver installato il nostro primo impianto di allarme casa, acquistato con soddisfazione  in rete e montato tutto in regime di fai da te.

Tutto perfetto, tranne il fatto che quando rientriamo con la macchina ed apriamo con il telecomando la basculante del garage convinti di aver disinserito l’impianto di allarme, questo suona regolarmente.

Cosa dobbiamo fare per risolvere questo piccolo ma antipatico problema?

Grazie.

Angela

 

 

Cara Angela,  complimenti innanzitutto, non sempre troviamo lettrici attente e capaci di installare da se un impianto di allarme casa, per quanto semplice.

Sovente accade, per tornare al nostro problema, che le caratteristiche costruttive dell’immobile presso il quale installiamo un impianto di allarme casa ostacolino in maniera più o meno determinante la propagazione delle onde radio che permettono una regolare comunicazione tra centralina e sensori o viceversa.

In casi come questo però, la soluzione è molto più semplice di quanto si immagini, basterà montare un duplicatore di segnale in prossimità della porta del garage e vedrà che tutto il sistema tornerà a funzionare regolarmente.

Se così non fosse torni pure a scriverci con tranquillità, sarà un piacere risponderle.

Buon lavoro.

La via economica è sempre la migliore?

La via economica è sempre la migliore?

Ciao ragazzi,  sono confusa ma determinata e devo comprare un impianto di allarme casa.

Mi chiamo Vanessa e vivo a Genova. La mia casa, molto piccola è inserita in una struttura a due piani e molto spesso la notte resto sveglia perché sento rumori provenire da ogni dove con le immaginabili conseguenze per il mio sistema nervoso.

Ho  quattro piccole finestre, un balconcino ed  un piccolo garage al piano strada che costituisce la mia preoccupazione maggiore e vorrei studiare con voi una soluzione definitiva ma economica……..sono precaria e non ho molto da investire.

Credete che si possa trovare qualcosa anche per me?

Grazie di esistere.

 

Che dire Vanessa, in quattro righe lo spaccato di una vita, comune e piena dei travagli di un’intera umanità, quella in cui ciascuno di noi si specchia e con la quale deve fare i conti ogni giorno.

Le necessità ed il proprio bilancio famigliare, spesso un contrasto insanabile, ma non nel nostro caso e se seguirai i nostri consigli.

Cerca innanzitutto di inviarci al più presto una piantina dettagliata della tua casa e vedrai che troveremo una soluzione.

Sappi preliminarmente, comunque, che in rete (e ti preghiamo di consultarla)  potrai trovare aziende serie e competenti in grado di fornire impianti di allarme casa, anche in Kit, in grado di risolvere al meglio esigenze come la tua.

Sicuramente dovremo configurare un impianto di allarme, sia esso filare o wireless strutturato su magnetici per gli infissi, sensori ad infrarossi sulle vie di maggior transito, una o più sirene ed una buona centrale di allarme con combinatore telefonico.

Vedrai che presto, grazie ai maggiori dettagli,  saremo in grado di aiutarti concretamente. A presto.

Le spese per la sicurezza in casa tra fisco e senso di responsabilità.

Le spese per la sicurezza in casa tra fisco e senso di responsabilità.

Anche se il Paese non appare proprio in forma sotto il profilo economico, anche per il nuovo anno sembrano confermate le intenzioni del Governo di occuparsi con attenzione al problema della sicurezza domestica.

Anche per il 2017 se si acquista un impianto antifurto casa, si potranno impiegare le detrazioni d’imposta previste per le ristrutturazioni edili, acquistando con l’ I.V.A.  con aliquota del 10%.

Sarà pertanto detraibile tutto l’importo pagato per l’impianto antifurto acquistato dividendo il tutto in rate annuali consecutive.

Unico accorgimento da adottare se intendiamo avvalerci di questa irrinunciabile opportunità è quello di comunicarlo preventivamente al fornitore, pagare quanto stabilito mediante “bonifico parlante”.

Non possiamo più sottrarci alle nostre responsabilità adducendo solo motivazioni di ordine economico, dobbiamo e possiamo affrontare serenamente l’argomento, occupandoci seriamente della sicurezza dei nostri cari.

Prendiamo subito carta e penna e disegniamo la piantina di casa, quanto più possibile aderente alla realtà, individuando ogni accesso da proteggere ed il tipo di sensore da adottare, dove mettere la centralina e la sirena.

In questo mondo complesso e fantastico il modo migliore di orientarsi è oggi sicuramente quello di affidarsi alla rete quale fonte inesauribile di informazioni, anche complesse.

In questi giorni poi una nota impresa abruzzese, molto attiva nella ricerca di settore, ha presentato i Nebbiogeni (sono sensori particolari  che riempiono gli ambienti con una cortina fumogena, innocua la quale rende impossibile qualsiasi operazione da parte dei malviventi).

La medesima impresa ha infine presentato in rete per la prima volta telecamere di videosorveglianza esterna/interna completamente wireless (in assenza di alcun cavo anche solo di alimentazione)particolarmente adatte ad un posizionamento strategico in modalità complessa.

Per ottenere l’accesso a questa pletora di opportunità, non solo di natura fiscale ma anche e soprattutto tecnologica, il passo è veramente molto breve……. accedete al web digitando per esempio novità allarme casa per  scoprire in un attimo se quanto detto corrisponda al vero.

E’ vero potremo essere smentiti…….ma sicuramente in meglio dalla miriade di opportunità offerte dal web a prezzi inimmaginabili.

Attenzione però non fatevi abbagliare solo dal prezzo (per carità determinante) ma abbiate l’accortezza di verificare l’affidabilità delle aziende cui avete intenzione di rivolgervi.

Ultimo passaggio ma altrettanto determinante nella scelta di un buon impianto di allarme casa, una manutenzione attenta e programmata (dopo un’installazione oculata) in particolar modo  se avete optato per tecnologia senza fili riguarderà la necessità  di cambiare le batterie ad intervalli prestabiliti se non volete fastidiosi falsi allarmi.

Occhi aperti amici lettori, come sempre, con la sicurezza non si scherza!

A presto.

 

Perché in estate il mio allarme impazzisce?

Perché in estate il mio allarme impazzisce?

Buonasera,  mi chiamo Vito  e vi scrivo dalla campagna toscana.

Bellissima zona direte voi…….certo, se non fosse per orde barbariche di disperati che durante le notti estive vanno a caccia di non si sa bene cosa nelle abitazioni un pochino isolate come la mia.

Ho comprato questa casa per un desiderio di  mia moglie ma poi me ne sono innamorato tanto da non volervi più rinunciare.

E’ piccola ma ha proprio tutto, un bel patio esterno, un porticato ed un piccolo giardino perimetrale.

Nello specifico, lo scorso anno abbiamo dovuto installare un impianto antifurto casa del quale non possiamo che parlar bene, ha sempre fatto adeguatamente il suo dovere.

Con l’arrivo della bella stagione però il caldo deve avergli dato alla testa, ogni tanto parte da solo con fastidiosi falsi allarmi che, per esclusione credo di aver individuato quali determinati dai sensori in giardino.

Ora che facciamo? Non me la sento di vivere isolato con l’allarme disinserito.

Come posso risolvere?

Saluti.

 

Caro Vito,  quanti di noi in questo preciso momento avrebbero voluto realizzare il sogno di una casetta come la tua.

E’ chiamo, per l’amor del cielo, frutto di tanti sacrifici e, pertanto degnamente guadagnata.

Anche se non conosciamo, nello specifico la tipologia del tuo impianto (rispetto al quale ti invitiamo a mandarci in privato maggiori dettagli) crediamo sia possibile quanto da te segnalato.

In particolare, se l’impianto, come credo,prevede anche sensori ad infrarossi per esterni, potrebbe non essere immune dall’ingerenza di fattori climatici esterni.

Sicuramente avrai notato come con il sopraggiungere della bella stagione, muti l’inclinazione dei raggi solari.

Ebbene, per quanto banale, proprio questo piccolo cambiamento nella distribuzione della luce può determinare malfunzionamenti della specie.

Facciamo un tentativo empirico, cominciamo ad esempio a cambiare l’orientamento di quei sensori

maggiormente esposti alla luce nella fascia centrale del giorno ed osserviamo il comportamento dell’impianto di allarme.

Se abbiamo centrato il problema e risolto i falsi allarmi…..ci inviterai a cena da te sulle colline toscane.

Un salutone.

Telecamere e condominio.

Telecamere e condominio.

Buonasera amici,  dopo qualche tentativo di effrazione, per fortuna non andato a buon fine, mi sono determinato a chiedervi aiuto.

Ho una casetta con giardino all’interno di un residence, a quanto pare ritenuta particolarmente appetibile dai ladri che provano in ogni modo di violarla quando non siamo in casa.

Ho già un buon impianto di allarme casa comprato in rete da una eccezionale aziendina abruzzese che da anni lavora benissimo.

Vorrei integrare questo sistema con qualche telecamera di videosorveglianza esterna ma mi senti limitato dalle regole condominiali, potreste guidarmi per favore?

Michele.

 

Buonasera a te Michele, anche se quando andremo in stampa sarà oramai mattina.

Il tuo problema, all’apparenza di facile soluzione implica una serie di opportune valutazioni dirette a scongiurare rivalse di ordine legale da parte dei condomini del luogo in cui insiste l’immobile.

Innanzitutto sappi che la presenza di telecamere di videosorveglianza esterna come nel caso di specie possono riprendere solo aree di proprietà privata e non anche quelle di pubblico passaggio.

Sappi poi che la presenza di queste apparecchiature deve essere segnalata accuratamente con appositi cartelli all’attenzione di tutti per evitare sanzioni amministrative nell’ordine di qualche migliaio di Euro.

Detto questo, possiamo affrontare il problema con determinazione cercando in rete le famose “BAT CAM”, telecamere di videosorveglianza esterna caratterizzate dall’assenza totale di cavi di collegamento che le rendono collocabili in posizioni sino ad ora impensabili.

Buon Lavoro.

Avrei dovuto pensarci prima………..

Avrei dovuto pensarci prima………..

E’ proprio vero, i proverbi non sbagliano mai…………..prima pensa poi agisci.

Ma che volete farci, a volte l’istinto prevale e le valutazioni diventano affrettate ed approssimative.

Si ma adesso che mi sono reso conto di aver comprato una casa con muri larghi un metro e di non avere più un soldo per costosi lavori edili, che faccio?

Avrei voluto montare un allarme casa per difendermi da eventuali intrusioni ma ora mi sembra impossibile.

Ho sentito dire che in rete è possibile trovare ottimi impianti di allarme a prezzi eccezionali.

Mi date qualche consiglio?

Adele.

 

 

Quanta fretta Adele, calmiamoci innanzitutto.

E’ vero, a volte il cuore prevale nelle nostre scelte consigliandoci acquisti che razionalmente avremmo evitato ma a chi non è successo.

Allora iniziamo dal problema principale, l’impianto di allarme in assenza di predisposizione e di possibilità di realizzarne una.

Questo, per quanto serio, è oggi un problema largamente superabile.

Devi infatti sapere che esistono impianti di allarme interamente wireless che consentono l’installazione in ambienti come il  tuo.

Sia la centralina che i sensori comunicano tra loro a mezzo di onde radio che assicurano stabilità di funzionamento ed ottime qualità complessive.

Detto questo, mettiti subito in rete e vedrai che troverai tutto quello che ti serve.

A presto.

Quando un impianto d’allarme casa può definirsi stabile (ed affidabile)?

Quando un impianto d’allarme casa può definirsi stabile (ed affidabile)?

Sono anni oramai che leggo con attenzione il vostro blog con estrema soddisfazione.

Sono riuscito a farmi un idea concreta delle tecnologie disponibili sul mercato per chi voglia, anche da solo, creare un  buon impianto di allarme casa.

Girando sul web infatti non è difficile trovare una soluzione adeguata ad ogni necessità, anche quella apparentemente più complessa ed a prezzi che fino a qualche anno fa non avremmo neanche immaginato.

Si va dalle tecnologie  più semplici di videosorveglianza domestica ad impianti dotati di telecamerine completamente senza fili (BAT CAM) o addirittura con sensori fumogeni in grado di inibire qualsiasi velleità aggressiva.

E’ chiaro in tutto questo però che una delle maggiori perplessità che colpiscono l’utente finale del prodotto riguardano molto spesso il rapporto che lega la qualità degli articoli alla loro affidabilità e stabilità di funzionamento, con particolare riferimento a quanto acquistabile in rete ovviamente.

Questo proprio a causa della particolare natura del commercio elettronico che se da un lato garantisce i vantaggi economici connessi alle nuove logiche distributive, dall’altro innegabilmente nega il contatto umano che caratterizza le vendite in forma tradizionale.

Detto questo, secondo voi quando un prodotto può definirsi stabile ed affidabile?

Grazie.

Ivano.

 

Ciao Ivano e grazie per la fiducia che riponi nel nostro scibile che al contrario, noi riteniamo perfettibile.

Puntando invece diritti sull’argomento proposto invece, sentiamo il dovere di condividere le lucide considerazioni circa le caratteristiche proprie delle due diverse modalità di offerta al pubblico di prodotti di settore.

E’ chiaro ed ovviamente condivisibile il senso di smarrimento che assale chiunque si affacci ad un mercato così complesso, specie quando l’interlocutore è distante centinaia di Km.

Sentiamo però il dovere di tranquillizzare tutti, oggi infatti le nostre  aziende di settore operano secondo schemi di comprovata efficacia ed efficienza sia sotto il profilo tecnologico che di mercato.

Tutti questi operatori hanno infatti un solo obiettivo che gli permetta continuità commerciale, l’affidabilità e serietà.

Detto questo, la risposta possibile è solo una, l’impianto stabile ed affidabile è solo quello che, costruito secondo tecnologie evolute, riesca a fornire funzionamento corretto ed immune da falsi allarmi a lungo nel tempo.

Guardate sul web e vi renderete conto di quanto questo sia oggi possibile.

Il livello di civiltà di un paese si misura anche dalla capacità di auto tutelare le proprie strutture. Possiamo difendere le nostre scuole?

Il livello di civiltà di un paese si misura anche dalla capacità di auto tutelare le proprie strutture. Possiamo difendere le nostre scuole?

Le scuole nel nostro paese, come in tutti gli altri paesi del mondo, rappresentano il crogiuolo in cui si forgiano le nuove coscienze, i cittadini del domani cui consegneremo le nostre civiltà e le nostre aspettative.

Questi nobili obiettivi, condivisibili per la stragrande maggioranza degli Italiani con la I maiuscola non lo sono, almeno apparentemente, per orde che oserei definire barbariche di vandali che quasi ogni anno (soprattutto durante la stagione estiva o durante le festività) le prendono di mira con atti, nella migliore delle ipotesi esclusivamente deturpativi.

Molto spesso, invece, questi si spingono ben oltre, distruggendo e vandalizzando strutture ed asportando quanto di asportabile capiti loro a tiro con costi di ripristino piuttosto elevati a carico ovviamente di tutta collettività.

Inutile dire chiaramente che molto spesso questi “bravi ragazzi” restano impuniti grazie alla loro impossibile identificazione dovuta ad una cronica carenza di fondi statali che impedisce agli istituti scolastici di dotarsi di strumenti adeguati di difesa.

Molti sono stati infatti nell’ultimo periodo i Presidi, soprattutto delle scuole di “confine”, chiamati a confrontarsi con realtà molto difficili, che hanno cercato di progettare strumenti adeguati di tutela, con risultati molto modesti a causa della citata, cronica, carenza di fondi.

Con questo nostro articolo, invece vogliamo lanciare una sfida alla società civile.

Vogliamo veramente essere vittime di pochi annoiati imbecilli o dobbiamo invece sentirci tutti chiamati in causa con azioni a diretto sostegno della prima Istituzione Nazionale?

Lanciamo allora un accorato appello alle Istituzioni perché tutelino  se stesse e facendo questo le nostre radici e la nostra storia.

Potrebbero ad esempio ipotizzarsi stanziamenti (modesti) di fondi in favore di ciascun istituto scolastico affinchè si doti di un buon impianto di allarme con videosorveglianza, magari connesso con le Forze di Polizia sul territorio.

Costerebbe davvero molto poco………….ma quanta civiltà in più.

 

Pensavo che il condominio fosse garanzia di maggior sicurezza……..

Pensavo che il condominio fosse garanzia di maggior sicurezza……..

Ho fatto il passo all’indietro come i gamberi.

Con l’avanzare dell’età sia io che mia moglie, per garantirci maggiore sicurezza, abbiamo venduto la villetta in periferia qui a Firenze, dove abitavamo da più di trent’anni per trasferirci in un bel condominio in centro, all’ultimo piano.

Eravamo infatti convinti di trovare finalmente un posticino tranquillo in cui vivere senza doverci preoccupare continuamente della sicurezza domestica.

Mai valutazione si rivelò più azzardata. Infatti solo dopo aver acquistato, siamo stati informati che il centro della nostra bellissima città è continuamente preso di mira da orde di sfaccendati di ogni genere che non trova di meglio da fare per vivere che svaligiare appartamenti.

Allora eccoci qui punto e a capo…..che facciamo?

Per piacere dateci una mano.

Vi mando in privato una piantina dettagliata  della nostra nuova casa.

Marco e Lidia.

 

Carissimi amici,  complimenti per la lucidità critica con la quale analizzate il problema.

Non avremmo saputo fare di meglio.

Sono veramente tante le situazioni simili alla vostra che si verificano proprio perché le persone abbandonano situazioni abitative apparentemente più esposte ai rischi connessi ai furti in abitazione per rientrare in soluzioni ritenute molto spesso più sicure o, perlomeno, più facilmente gestibili.

Nel caso specifico, io personalmente sento il dovere di tranquillizzarvi poiché affrontato in tempo, il problema presenta una pletora di soluzioni ampiamente soddisfacenti.

Detto questo, mentre noi iniziamo l’analisi della vostra pianta abitativa, voi cominciate a consultare il web, cercando in rete gli strumenti più adatti alle vostre esigenze.

Al termine di questa prima analisi, tornate a scriverci e vedrete quanto grazie alla rete sarà facile realizzare un ottimo impianto di allarme casa.

Buon lavoro ragazzi e, a presto.

 

Di cosa parliamo quando usiamo il termine preallarme?

Di cosa parliamo quando usiamo il termine preallarme?

Scusate il disturbo, ma da qualche tempo in maniera sempre più insistente, sento parlare i soliti ben informati, i famosi tuttologi insomma, della funzione di preallarme.

La panacea di tutti i mali nel campo della sicurezza domestica insomma.

Qualcosa credo di aver  intuito, ma il concetto mi sembra degno di un approfondimento e per queste ragioni ho deciso di scrivervi.

Proviamo a costruire un esempio della funzione di preallarme rispetto, ad esempio alla mia casetta di campagna, con un patio esterno molto ampio e due balconi da tutelare.

Ah, dimenticavo, intorno a questa ipotetica casetta esiste un camminamento pedonale a circa 1,5 mt dal muro perimetrale esterno e un cane di taglia media che gira libero.

Ci date una mano a non parlare a vanvera?

Alessio.

 

Gentilissimo Alessio, purtroppo hai toccato un nervo scoperto.

In questo campo infatti, non si contano più i tuttologi e quelli che ne sanno sempre una in più.

In realtà sono veramente pochi quelli che hanno le giuste competenze in materia ed in genere parlano molto poco e solo dopo accurati sopralluoghi.

Partendo da questo presupposto, possiamo affrontare con calma il concetto di preallarme.

Con questo termine infatti si intende una funzione protettiva avanzata, realizzata attraverso un dispositivo esterno di difesa primario ad una distanza fondamentale dal fabbricato da difendere, in maniera tale da evitare al malintenzionato qualsiasi possibilità di avvicinamento.

Nello specifico, si tratta di posizionare sensori idonei che allertino i proprietari di casa con decisivi momenti di anticipo, consentendogli di avvertire immediatamente le Forze dell’Ordine.

Per la realizzazione di questo pre-allarme possiamo chiaramente spaziare nella scelta dei sensori da adottare e del tipo di tecnologia.

Preferisco però progettarla con te in privato, sulla scorta di informazioni più precise da non rendere pubbliche, sai, la prudenza non è mai troppa..

Buon lavoro e se vuoi torna a scriverci.