Come collegare l’antifurto alle Forze dell’Ordine

Come collegare l’antifurto alle Forze dell’Ordine

Si sa, quando si parla di sicurezza personale e dei propri beni, la prudenza e la cautela non sono mai troppe. Quindi, anche se avete installato un impianto antifurto, per avere il miglior sistema di protezione per la casa o per l’ufficio, potrete fare in modo che sia collegato alle Forze dell’Ordine o a un istituto di vigilanza privata che possano intervenire con tempestività in caso di intrusione.

E allora come si può collegare l’antifurto con le Forze dell’Ordine? La prima cosa necessaria perché ci possa fare è che l’impianto preveda un combinatore telefonico. Si tratta di un dispositivo che, in caso di allarme, riesce a far partire delle chiamate per avvisare di quanto sta accadendo.

In genere, il combinatore si trova direttamente integrato nella centralina, alcuni impianti, però, possono esserne sprovvisti e quindi il combinatore va acquistato separatamente. Può essere di due tipi: PSTN o GSM. Il PSTN si appoggia sulla linea telefonica classica, mentre l’altro sfrutta la SIM. Sul combinatore è possibile registrare i numeri di telefono a cui telefonare in caso di allarme. L’avviso che viene inviato conterrà un messaggio vocale pre-registrato. Tra i numeri da registrare può essere presente anche delle Forze dell’Ordine, come quello della Polizia o dei Carabinieri. Perché il collegamento sia effettivo, sarà prima necessario presentare una richiesta scritta al Comando o al Commissariato più vicino all’abitazione, all’ufficio o all’attività commerciale in cui è installato l’allarme. Chiaramente la richiesta va inoltrata ad una sola Forza dell’Ordine.

Nel modulo che solitamente viene fornito direttamente dalle Forze dell’Ordine, va ovviamente specificato nome e cognome del proprietario dell’abitazione, dell’ufficio o dell’attività commerciale, l’indirizzo in cui è installato l’impianto antifurto e i nominativi delle persone che sono in possesso delle chiavi, nel caso in cui ci fosse necessità di disattivare l’impianto.

Si tratta di una pratica molto semplice ma che può contribuire a migliorare la nostra sicurezza.

Allarmi e detrazioni fiscali

Allarmi e detrazioni fiscali

Negli ultimi anni la tecnologia ha compiuto passi da gigante, ed e proprio grazie al progresso della tecnica ed alle sue infinite applicazioni in ambito privato e pubblico, che anche gli impianti di sicurezza si stanno diffondendo a macchia d’olio tra gli utenti che desiderano proteggere le case, i negozi, gli uffici, le aziende e i locali commerciali contro intrusioni, furti e vandali. I costi per l’acquisto di questo tipo di sistemi si sono abbassati in modo considerevole rispetto al passato; in questo panorama favorevole, per agevolare maggiormente il mercato e i cittadini, il nostro Paese dà la possibilità di godere di determinate detrazioni fiscali. Infatti, la Legge di Stabilità prevede detrazioni del 50 % per quanto concerne il settore delle ristrutturazioni edilizie, tra cui rientra anche l’acquisto di impianti per la sicurezza (per esempio cancelli, grate, porte blindate, impianti di antifurto, telecamere di videosorveglianza e così via). Secondo quanto riportato sul decreto legge 201 del 2011, si possono detrarre tutte quelle spese avute per l’acquisto e l’installazione di impianti di antifurto per le case, gli uffici e i negozi, per gli interventi di rafforzamento, sostituzione e messa in funzione di cancelli e recinzioni murarie di un edificio, per la dotazione di portoni blindati, di casseforti, di sistemi di videosorveglianza, di inferriate per serramenti, di tapparelle di metallo e di vetri anti-sfondamento (fanno eccezione i contratti stipulati con istituti per la vigilanza, le cui spese non risultano detraibili).

Chi può usufruire delle agevolazioni fiscali: i proprietari della casa nella quale verrà installato l’impianto di allarme; l’usufruttuario; i soci di società semplici; i locatari; gli imprenditori individuali di immobili che non fanno parte dei beni strumentali; un familiare convivente del proprietario della struttura. Per ciò che concerne le agevolazioni sull’Iva per l’acquisto di impianti di allarme o di antifurto, non è da considerare solo la detraibilità del 50 % ma anche l’Iva agevolata al 10 invece del 21 % sul materiale acquistato. Per fare un esempio concreto, un impianto d’antifurto ha un costo di 2000 euro, mentre l’installazione ha un costo di 500 euro, per una spesa totale di 2500 euro. Il proprietario può servirsi dell’iva al 10 % solo sulla differenza tra il totale della spesa e del prezzo dei beni (quindi 2500 – 2000): quindi l’iva al 10 % verrà applicata ai 500 euro, mentre sulla restante parte del 21 %.

Vediamo ora come si calcolano le detrazioni fiscali facendo un altro esempio pratico: se un utente spende 10.000 euro totali per l’installazione del sistema di allarme, il 50 % è pari a 5.000 euro. Le agevolazioni fiscali saranno dello stesso importo spalmate su 10 anni, pertanto potrà detrarre dalla sua dichiarazione dei redditi, ogni anno, 500 euro. Per poter fruire delle detrazioni fiscali, ovviamente c’è un iter specifico da seguire: innanzitutto è importante che chi si occupa dell’installazione fatturi tutto, e che i pagamenti non avvengano in nero o in contanti bensì tramite bonifici. Inoltre, nella dichiarazione dei redditi, andranno riportati tutti i dati catastali che determinano la casa come oggetto dell’installazione di sistemi per la sicurezza. Per tutti i dettagli del caso bisogna leggere la guida alle detrazioni fiscali sul sito dell’Agenzia delle Entrate.

I sistemi di videosorveglianza nei condomini

I sistemi di videosorveglianza nei condomini

La videosorveglianza nei condomini è uno di quei temi caldi su cui conviene restare sempre aggiornati. Infatti, di privacy e sicurezza si parla tanto e sono tante le accortezze da seguire per fare tutto secondo le regole. Soprattutto perché le regole cambiano spesso. Recentemente, infatti, è stata approvata dal Parlamento una nuova normativa. Da ora è possibile installare dei sistemi di videosorveglianza con la sola maggioranza e non più con l’unanimità totale dei condomini.

Ciò significa che, da ora, l’amministratore condominiale, dopo l’assemblea si è espressa e facendosi carico delle misure previste per la tutela dei dati personali dal provvedimento generale del Garante in materia di videosorveglianza, può dare il via alle procedure per l‘installazione di un impianto di videosorveglianza. Questa installazione, però, deve necessariamente rispettare le seguenti semplici regole:

  • l’affissione di cartelli che segnalano la presenza dell’impianto;
  • la definizione dei tempi di conservazione delle immagini acquisiste;
  • l’individuazione dei soggetti addetti alla visione delle immagini;
  • la nomina di un responsabile del trattamento delle immagini.

Inoltre, se richiesto, è necessario richiedere una verifica preliminare al Garante della Privacy.

L’amministratore condominiale ha una grande responsabilità, poiché, nel caso in cui anche solo alcuni di questi adempimenti non venissero rispettati, si finirebbe per incorrere in sanzioni amministrative, penali e civili.

Altro aspetto da rimarcare è che quanto detto sopra esclude ugualmente tutti quei sistemi di videosorveglianza installati per la protezione di spazi privati. Parliamo ad esempio di cantine, garage, box auto, appartamenti. In queste circostanze, infatti, resta l’obbligo di adottare le previste cautele a tutela di terzi.

Sistema di allarme con gatti

Sistema di allarme con gatti

Sempre più persone manifestano la necessità di avere una maggiore tranquillità e sicurezza per la propria abitazione ricorrendo all’installazione di un impianto di antifurto. Per fare ciò si può ricorrere sia ad un’azienda specializzata che si occuperà della realizzazione di un vero e proprio impianto con fili, sia invece acquistando un pratico ed economico kit che potrà essere installato in completa autonomia. Le soluzioni sono diverse e soprattutto sono in continua evoluzione in virtù delle diverse necessità manifestate dal cliente come, ad esempio, quando si ha un animale domestico.

Scelta del sistema di allarme con presenza di gatti

Il dubbio è lecito: come installare un sistema di allarme quando in casa si aggira liberamente un gatto? Si può ricorrere ai classici sensori volumetrici? Partiamo col dire che l’operazione preliminare da effettuare sarebbe quella di limitare il movimento dei gatti, o di un altro animale domestico, a delle specifiche zone della casa dove magari non sono presenti dei sensori volumetrici che farebbero scattare il sistema di allarme. Se invece non possiamo proprio fare a meno di far circolare liberamene il nostro gatto dobbiamo trovare una soluzione idonea.

Sistema di allarme con sensori adatti ai gatti

In tutti i casi in cui ci troviamo di fronte alla scelta di un sistema di allarme con gatti o animali domestici che circolano in casa possiamo ricorrere ai sensori a doppia tecnologia. Questi utilizzano la tecnologia ad infrarosso, che consente di leggere a distanza il calore prodotto da un corpo, abbinata alla tecnologia delle microonde in modo da avere una maggiore affidabilità e sicurezza del sistema di allarme. Il sensore a doppia tecnologia, come detto, combina le funzionalità dei raggi infrarossi e delle microonde. I primi rilevano la variazione di calore prodotta da un corpo in movimento all’interno della stanza mentre le seconde rilevano la variazione di energia sempre dovuta dal movimento. Per cui il sistema di allarme scatterà soltanto nel momento in cui si verificano entrambi gli eventi. Ne consegue che questo sistema si presenta molto indicato laddove ci troviamo in presenza di animali domestici. E’ ovvio che questa forma di sistema di allarme se limita in maniera notevole i cosiddetti falsi allarmi comporta anche una minore protezione in quanto devono verificarsi due condizioni affinchè scatti l’allarme.

Costo di un sistema di allarme a doppia tecnologia

In linea di massima il costo dei sensori a doppia tecnologia si presenta leggermente superiore a quello dei tradizionali sensori volumetrici. Anche i kit di montaggio degli antifurto con questo tipo di sensori risentono di un leggero aumento rispetto ad un kit con normali sensori a tecnologia singola.

Allarme filare

Allarme filare

Adesso basta! Siamo arrivati ad un punto di rottura, io e mio marito paghiamo lo scotto di aver ereditato una vecchia casa ne centro storico di Bologna e lui sostiene di voler a tutti i costi installare un allarme filare contro ogni evidente impossibilità dettata dalla tipologia di infrastruttura con mura spesse un metro in pietre e tufo.

La casetta, bellina per carità, presenta tutti i limiti di costruzioni d’epoca che evidentemente mal si prestano all’installazione di un allarme filare.

A mio parere invece, visto che si tratta di una costruzione su un solo piano con quattro finestre ed un balcone, oltre al portone di ingresso principale, anziché un allarme filare, sarebbe molto meglio una tipologia di impianto di sicurezza a tecnologia completamente wireless anche integrato da un combinatore telefonico gsm in centralina.

Ora, prima che io ammazzi mio marito…….ci date una mano a decidere per favore?

Grazie

Lidia e Vito

Certo che guai come quello di ereditare una casettina dentro le cinta murarie della bellissima Bologna è una jettatura da niente…..su di u piano poi e con le mura spesse un metro.

Ma dai Lidia sorridi, sono altri i problemi della vita e non la differenza tra un allarme filare ed uno wireless.

Cominciamo come sempre col dire che innanzitutto devi mandarci in privato al più presto la piantina dettagliata di casa e poi affrontiamo il dibattito pubblico.

Gli allarmi a tecnologia filare, come noto funzionano per convenzione attraverso il collegamento di ogni elemento alla centrale di allarme attraverso fili elettrici che a meno di magie improbabili, devono per forza di cose attraversare le pareti attraverso canaline in plastica predisposte nei muri.

Ora a meno di voler sostenere improponibili costi in opere murarie appositamente destinate allo un ottimo impianto di allarme a tecnologia interamente wireless che, quantomeno vi farà risparmiare un bel po’ di soldoni………..che ne pensate?

A presto.

Installatori antifurto

Installatori antifurto

Finalmente, dopo tanto cercare e tribolare per cercare qualcuno in grado di darci qualche consiglio degno di nota, siamo riusciti a scovare la vostra rubrica e devo dire che l’abbiamo trovata davvero interessante e ricca di spunti nel campo della sicurezza domestica.

Sicurezza domestica per l’appunto quella di cui vorremmo parlarvi e chiedervi alcuni consigli.

Dopo il diploma, io e mio fratello Gianni le abbiamo provate tutte, i concorsi pubblici e le raccomandazioni per cercare di trovare un lavoro stabile ed onesto con il quale cercare di sbarcare il lunario ma nulla da fare.

Alla fine ci siamo guardati negli occhi e, memori del fatto che il nostro è un diploma ad indirizzo tecnico elettronico industriale, forse avremmo dovuto cercare di intraprendere qualcosa proprio nel settore specifico.

Stavamo per queste ragioni pensando ad intraprendere un percorso formativo nel settore degli installatori antifurto.

Considerata la crescente richiesta di sicurezza che quasi ogni giorno perviene da ogni direzione della nostra società, forse, abbiamo pensato, fare gli installatori antifurto potrebbe essere una valida alternativa.

Cosa ne pensate?

Max e Gianni

 

Certo che ce ne avete messo del tempo per capire che forse, i sacrifici che i vostri genitori hanno fatto per farvi studiare, in qualche modo andavano messi a frutto.

Certo, occorreranno lunghi periodi di apprendistato ma siamo fortemente convinti che la carriera di installatori antifurto oggi possa rappresentare una valida risorsa occupazionale.

Il percorso però cari amici sarà lungo ed irto di difficoltà e non crediate di diventare supe tecnici senza corsi di formazione specifici.

Secondo il nostro parere infatti, dovreste cercare sul territorio corsi di aggiornamento specifici nel campo dell’installazione impianti di allarme e cercare di realizzare almeno le basi cognitive su cui fondare la vostra professionalità.

Siamo pervasi però dalla profonda convinzione che degli ottimi installatori antifurto formeranno la propria qualificazione professionale sul campo a diretto contatto con i problemi della quotidianità.

Serietà, competenza ed onestà intellettuale verso il cliente (e verso se stessi) poi costituiranno l’humus indispensabile alla crescita professionale.

Buona fortuna amici e non mollate.

Allarme antintrusione

Allarme antintrusione

Sto impazzendo e credo di essere ormai ai ferri corti anche con mia moglie!

Certo che quando il Buon Dio creò la donna ci mise tutto il suo ingegno….per creare una macchina perfetta…..o almeno loro così credono.

Scusate la digressione ma sono esasperato e non riesco ad uscire dignitosamente da questo vicolo cieco in cui la mia scarsa dialettica in materia di impianti di allarme mia ha condotto.

Eravamo a tavola una sera e, mentre discutevamo circa la necessità di installare o meno un buon impianto di allarme in casa, ecco che mia moglie, dall’alto del suo sapere se ne esce con una frase che definire sibillina sarebbe poco: “ma per risparmiare, anziché comprare un impianto d’allarme non cerchiamo un semplice allarme antintrusione?”

E come si fa a spiegare a cotanta scienza che le due cose sono perfettamente sovrapponibili?

Ci sto provando da giorni senza apprezzabili risultati e, poiché tra pochi giorni partiremo per le tanto agognate ferie, mi dareste una mano a fornire una spiegazione più approfondita?

Luigi.

 

Caro amico, come facciamo a non essere solidali con te, fosse altro per una questione di orgoglio maschile ferito.

Certo un bel caratterino la signora ma riteniamo a buona ragione di poter affermare che la poverina sia stata semplicemente tratta in inganno dall’inequivocabile confusione che la terminologia tecnica genera, anche involontariamente.

Il concetto è semplice a piuttosto comprensibile se solo pensiamo al fatto che ogni volta che si parla di un accesso indesiderato in un’area piuttosto che in un’abitazione da parte di terzi, si parla di intrusione.

Si parla dunque di allarme antintrusione in maniera piuttosto impropria in quanto esso altro non è che un vero e proprio sistema di allarme deputato, come gli altri a tutelare questa o quella abitazione, piuttosto che un negozio in un centro commerciale.

Sperando di aver contribuito a riportare un clima serena all’interno della vostra famiglia, vi salutiamo con affetto.

Implicazioni legali nella videosorveglianza.

Implicazioni legali nella videosorveglianza.

Quando si parla di sicurezza, comprendendo nel suo ambito anche le delicate funzioni di videosorveglianza, non si può prescindere da attente valutazioni di ordine squisitamente legale.

Molto spesso imprese con lavoratori alle dipendenze hanno la necessità di sottoporre a sorveglianza video le aree in cui avvengono le lavorazioni piuttosto che gli uffici o le aree di vendita al pubblico attraverso l’installazione di sofisticati sistemi di videosorveglianza.

Questo tema va però identificato e trattato con estrema attenzione in quanto esistono norme cogenti in materia di privacy che devono essere osservate dal datore di lavoro.

Quando si parla di videosorveglianza in tali luoghi bisogna sempre osservare regole molto importanti come ad esempio quella di non riprendere direttamente i lavoratori direttamente in quanto ciò può accadere solo in via incidentale e non fissa diversamente da quanto accade ad esempio nei locali destinati alla vendita ad esempio.

In tali ultimi, infatti, possono riprendersi tutti gli spazi, ivi compresi gli accessi ma se dovessero rendersi necessarie riprese fisse di una postazione, dovrà anche in questo caso adottare cautele come ad esempio le privacy mask che altro non sono che ombre che impediscono l’identificazione del dipendente in caso di riprese.

Esistono tecnologie davvero molto evolute in settori come quello in esame, telecamere capaci di muoversi con comando a distanza (brandeggiabili) guardando i ogni direzione possibile e con capacità di variare anche la profondità dell’inquadratura.

Va ricordato che il trattamento di dati sensibili quali le immagini riprese in ambienti di lavoro collettivo ed immagazzinate per essere custodite va effettuato con molta attenzione avendo cura di coinvolgere il personale dipendente in ogni fase della procedura, individuando all’interno di questa categoria un rappresentante che, congiuntamente al datore di lavoro partecipa ad ogni passaggio di questo delicato settore.

Le memorie elettroniche deputate alla conservazione delle immagini dovranno essere collocate in apposito locale o in armadi chiusi a chiave che sia fisica o elettronica.

Le chiavi di accesso a tali memori per cautela devono essere detenute congiuntamente dal daote di lavoro e dal rappresentante dei lavoratori che vi potranno accedere solo in forma congiunta salvo casi comprovati di effettiva necessità ed urgenza che andranno all’uopo verbalizzati in un apposito registro a fogli previdimati appositamente istituito con la duplice funzione di contenere anche l’esito delle verifiche mensili di sicurezza.

Qualora infatti il datore di lavoro dovesse ravvisare la necessità di accedere direttamente o su richiesta della Competente Autorità Giudiziaria alle immagini senza avere il tempo materiale di convocare il rappresentante dei lavoratori, potrà farlo ma dovrà informarlo al più presto annotando in detto registro le relative operazioni eseguite.

Ulteriori importanti prescrizioni normative da osservare incidono in maniera particolare i tempi di conservazione delle immagini raccolte, le quali, alla luce del Provvedimento dell’Autorità Grarante dell’8 aprile 2010 non possono essere custodite oltre le 24 ore, salvo l’eventuale concomitanza di giornate festive, fatte salve particolari esigenze di sicurezza di attività come quelle degli Istituti di credito ad esempio i quali possono trattenere le immagini fino ad una settimana con modalità di cancellazione automatica allo spirare del termine.

Va da ultimo osservato come le immagini in corso di acquisizione attraverso la videosorveglianza non possono in alcun modo essere visibili attraverso monitor alla visione di chiunque, neanche nella esclusiva disponibilità del solo datore di lavoro, ma devono essere utilizzati monitor posizionati in locali appositi nella disponibilità del solo personale all’uopo delegato proprio per scongiurare il trattamento improprio dei dati raccolti e le conseguenti ipotesi di violazione delle norme di prescrizione.

Marche antifurto casa forum

Marche antifurto casa forum

Ragazzacci,  vorrei affrontare con voi oggi un argomento che ritengo indispensabile per formare la vostra capacità critica rispetto al crescente fenomeno del commercio elettronico che, come a voi noto, invade la nostra esistenza quotidiana.

Quale massaia infatti oggi non acquista quale prodotto per la casa affidandosi al web, magari con l’aiuto del nipotino dotato di maggiore dimestichezza con la rete…..almeno fino a quando la nonna non sarà completamente autonoma.

Nel settore della sicurezza sta oggi accadendo la stessa cosa, più le cronache e le amare esperienze della quotidianità ci consegnano  episodi violenti e più le persone sentono il bisogno di avvicinarsi al mondo degli impianti di allarme casa per garantirsi e garantire tranquillità.

Dapprima, queste persone inesperte cliccano in rete ad esempio: Marche antifurto casa forum, allo scopo di approcciare a fonti informative dedicate allo scopo che consentano loro una prima sperimentale forma di approccio al settore, da approfondire sempre meglio ed in maniera sistemica.

Dopo qualche giorno ne parlano in famiglia, consigliandosi magari con i figli e/o nipoti più informati di loro magari sull’argomento Marche antifurto casa forum così giusto per capire se sono sulla giusta strada.

Parlare infatti in famiglia, con i propri cari delle proprie insicurezze e del proprio desiderio di dotare la casa in cui si vive di un buon impianto di allarme può spesso fare la differenza.

Nessuno di noi infatti vorrebbe essere svegliato nel cuore della notte sentendosi dire che sconosciuti si sono introdotti in casa dei propri genitori……….sarebbe troppo tardi.

Ben vengano allora strumenti informativi a largo spettro come  le letture mirate su: “Marche antifurto casa forum” che permettono un primo approccio informativo morbido ma coerente rispetto al problema della sicurezza.

Ricordate infatti che un anziano non è uno sprovveduto ma, sicuramente, è molto più indifeso di voi per cui abbiamo la precisa responsabilità morale di tutelare la loro sicurezza in casa.

Anche se devo riconoscere, soprattutto negli ultimi anni una maggiore presa di coscienza dei figli rispetto al problema e la contemporanea accresciuta capacità degli anziani di approcciare al mondo del web con un autonomia inimmaginabile pochi anni or sono.

Per queste ragioni, ben vengano tutti i tipi di informazione, adatta a consentire loro una maggiore presa di coscienza rispetto a fenomeni che li vedono particolarmente coinvolti ed esposti.

Forza allora, nonni andate tranquillamente sul web e digitate sul vostro motore di ricerca preferito : Marche antifurto casa forum e poi leggete con attenzione prima di comprare qualsiasi antifurto….cercate di avere le idee chiare su prodotti e produttori, mi raccomando.

 

Le spese per la sicurezza in casa tra fisco e senso di responsabilità.

Le spese per la sicurezza in casa tra fisco e senso di responsabilità.

Anche se il Paese non appare proprio in forma sotto il profilo economico, anche per il nuovo anno sembrano confermate le intenzioni del Governo di occuparsi con attenzione al problema della sicurezza domestica.

Anche per il 2017 se si acquista un impianto antifurto casa, si potranno impiegare le detrazioni d’imposta previste per le ristrutturazioni edili, acquistando con l’ I.V.A.  con aliquota del 10%.

Sarà pertanto detraibile tutto l’importo pagato per l’impianto antifurto acquistato dividendo il tutto in rate annuali consecutive.

Unico accorgimento da adottare se intendiamo avvalerci di questa irrinunciabile opportunità è quello di comunicarlo preventivamente al fornitore, pagare quanto stabilito mediante “bonifico parlante”.

Non possiamo più sottrarci alle nostre responsabilità adducendo solo motivazioni di ordine economico, dobbiamo e possiamo affrontare serenamente l’argomento, occupandoci seriamente della sicurezza dei nostri cari.

Prendiamo subito carta e penna e disegniamo la piantina di casa, quanto più possibile aderente alla realtà, individuando ogni accesso da proteggere ed il tipo di sensore da adottare, dove mettere la centralina e la sirena.

In questo mondo complesso e fantastico il modo migliore di orientarsi è oggi sicuramente quello di affidarsi alla rete quale fonte inesauribile di informazioni, anche complesse.

In questi giorni poi una nota impresa abruzzese, molto attiva nella ricerca di settore, ha presentato i Nebbiogeni (sono sensori particolari  che riempiono gli ambienti con una cortina fumogena, innocua la quale rende impossibile qualsiasi operazione da parte dei malviventi).

La medesima impresa ha infine presentato in rete per la prima volta telecamere di videosorveglianza esterna/interna completamente wireless (in assenza di alcun cavo anche solo di alimentazione)particolarmente adatte ad un posizionamento strategico in modalità complessa.

Per ottenere l’accesso a questa pletora di opportunità, non solo di natura fiscale ma anche e soprattutto tecnologica, il passo è veramente molto breve……. accedete al web digitando per esempio novità allarme casa per  scoprire in un attimo se quanto detto corrisponda al vero.

E’ vero potremo essere smentiti…….ma sicuramente in meglio dalla miriade di opportunità offerte dal web a prezzi inimmaginabili.

Attenzione però non fatevi abbagliare solo dal prezzo (per carità determinante) ma abbiate l’accortezza di verificare l’affidabilità delle aziende cui avete intenzione di rivolgervi.

Ultimo passaggio ma altrettanto determinante nella scelta di un buon impianto di allarme casa, una manutenzione attenta e programmata (dopo un’installazione oculata) in particolar modo  se avete optato per tecnologia senza fili riguarderà la necessità  di cambiare le batterie ad intervalli prestabiliti se non volete fastidiosi falsi allarmi.

Occhi aperti amici lettori, come sempre, con la sicurezza non si scherza!

A presto.