Sirene esterne, le anomalie

Sirene esterne, le anomalie

La sirena esterna è una componente fondamentale per un impianto di antifurto completo. Il suo compito è suonare in caso di allarme spaventando i ladri in azione e avvisando della loro presenza il vicinato. Esistono vari modelli di sirena esterna; la discriminante è la modalità di alimentazione. Ci sono quelle a batteria, completamente wireless; quelle a ricarica solare, provviste di pannelli con celle solari; quelle alimentate da un trasformatore; e infine quelle filari, alla cui alimentazione provvede la centralina stessa.

In ogni caso, qualsiasi tipo di sirena abbiate, è importante che funzioni al meglio e non ci siano problemi che ne compromettano l’intervento in caso di allarme. Capita infatti a volte che la sirena emetta degli strani suoni senza che ci sia stato un allarme. La causa principale di queste anomalie è da ricercarsi proprio nell’alimentazione.

Per le sirene completamente wireless potrebbe trattarsi della carica delle batterie che viene meno. Se fosse così potremmo verificarlo sul pannello di controllo della centrale. Per le sirene collegate direttamente alla 220 di casa invece, la prima cosa da fare è controllare la tensione del trasformatore. Per le solari dovremmo assicurarci dello stato del pannello solare e accertarci che alimenti regolarmente la batteria della sirena. Infine per le sirene alimentate filarmente, il problema potrebbe essere un carico eccessivo per la centrale. Magari sono stati aggiunti al sistema dei sensori filari che richiedono un’alimentazione supplementare.

In conclusione, se le nostre sirene suonano stranamente e senza motivo apparente, la prima operazione da effettuare è verificare che ricevano l’alimentazione correttamente, qualunque ne sia la modalità.

Telecomandi e codici

Telecomandi e codici

Ciao,

posseggo un antifurto casa da qualche anno e sono super soddisfatto, anche grazie ai vostri consigli. Tutto funziona alla perfezione. Ultimamente però mi è capitato di trovare l’antifurto disarmato senza che io avessi manovrato con il telecomando. Cosa può essere successo? È vero che i codici dei telecomandi possono essere individuati dai ladri e inibiti?

Grazie, Mirando

Ciao Mirando! Sono contento della tua soddisfazione in merito all’antifurto e ai nostri consigli, fa sempre piacere sapere di essere stati utili!

Per quel che riguarda i telecomandi, è vero che i loro codici, viaggiando su frequenze radio, possono essere intercettati dai ladri: basta un’antenna sintonizzata sulla stessa frequenza e il gioco è fatto. Meno facile è inibire le loro funzioni. Oggi infatti la maggioranza dei telecomandi ha i codici criptati, impossibili quindi da decifrare. Un’altra tecnologia che impedisce ai ladri di mettere fuori uso i telecomandi è il rolling code: un codice che cambia continuamente. Se i tuoi telecomandi rispondono a queste caratteristiche puoi dormire sogni sereni! E’ probabile che il tuo antifurto sia stato disarmato da un famigliare senza volere, premendo per caso il tasto del telecomando: può capitare.

A presto

Finestre e tapparelle vulnerabili

Finestre e tapparelle vulnerabili

Buon pomeriggio,

mi chiamo Mariano e ti scrivo per chiederti un parere sulla scelta del miglio sistema di antifurto per la protezione della mia abitazione. Si tratta di un appartamento situato al terzo piano di un palazzo condominiale che a sua volta si sviluppa su quattro piani. Purtroppo è già la seconda volta che subisco un’intrusione, l’ultima in ordine di tempo i ladri sono passati dal balconcino dell’appartamento sotto di me fino ad accedere alla mia terrazza, per poi forzare la tapparella e la finestra (ho dei figli piccoli per cui devo assolutamente proteggere l’incolumità della mia famiglia). Per questa ragione sto seriamente valutando l’idea di installare un impianto di antifurto a partire da un modello wireless, quindi senza cavi per evitare il lavori di muratura, con protezione perimetrale e ad infrarossi installati su tutti e due i balconi; pensavo anche a dei sensori da installare sulle varie finestre, un portoncino blindato ed un sensore di movimento che copra al meglio l’area di ingresso. Tu cosa ne pensi? Dovrei pensare anche ad altro? Aspetto di conoscere la tua opinione in merito, nel mentre ti ringrazio per l’attenzione!

Cordiali saluti

Mariano

Risposta:

Buon pomeriggio Mariano,

e grazie a te per aver consultato questo blog! allora, nel momento in cui ci si appresta ad elaborare un preventivo, è molto importante prestare particolare attenzione ai punti più vulnerabili e a rischio dell’edificio che si intende allarmare. Da ciò che leggo, nella tua situazione specifica si tratta della tapparella e della finestra da dove si è verificata l’intrusione, o meglio ancora del terrazzo.

Ed è proprio su questo terrazzo che ti suggerisco di installare un buon rilevatore da esterno che sia in grado di prevedere l’avvicinamento di eventuali ladri e malintenzionati; inoltre, se questo terrazzo è l’unico o è comunque ben visibile dalla strada sottostante, ti consiglio anche di montare la sirena d’antifurto esterna, che come ho specificato in più di un’occasione su questo blog, svolge non solo un’importante funzione deterrente, ma grazie alla potente segnalazione acustico visiva si possono avvisare del pericolo i vicini, gli eventuali passanti e le forze dell’ordine, attirando l’attenzione di chi la sente.

In più, visto che mi hai parlato della tapparella forzata, ti suggerisco di prendere in considerazione l’installazione di sensori specifici per le tapparelle (roller), e considerato il costo irrisorio di un contatto magnetico che rileva l’apertura indesiderata. In questa maniera ti assicureresti una doppia protezione, quella della tapparella e quella dell’apertura dell’infisso. Infine, nell’ambiente interno della casa ottima la presenza di un sensore di movimento che copra la zona dell’ingresso, oltre che in locali interni dove sono eventualmente custoditi degli oggetti di valore.

Spero di averti fatto una panoramica chiara ed esaustiva delle possibili soluzioni per proteggere al meglio il tuo appartamento, tienimi aggiornato sui risvolti! Comunque, se dovessi avere bisogno di pormi altre domande o di avere dei chiarimenti su qualcosa che ti ho scritto e che non ti è chiaro, non farti problemi a scrivermi ancora! Un saluto e in bocca al lupo per tutto

Antifurto perimetrale: cos’è e quale scegliere

Antifurto perimetrale: cos’è e quale scegliere

Casa dolce casa. La nostra abitazione è senza dubbio il luogo in cui vogliamo e dovremmo sentirci maggiormente a sicuro. Non sempre, purtroppo, è così. Ogni giorno le cronache raccontano episodi che mostrano tutta la vulnerabilità della nostra casa. E allora renderla un luogo sicuro non è solo una scelta, ma è un obbligo verso noi stessi e i nostri cari.

Cosa possiamo fare? Certamente la scelta di un buon antifurto può essere una soluzione efficace. Scegliere l’antifurto migliore può risultare complesso, ma siamo qui per darti una mano per capirci qualcosa in più.

Cos’è? A cosa serve?

Iniziamo dalla base. L’antifurto perimetrale è un sistema di protezione che, installato su un supporto fisso come un muro, permette di proteggere il perimetro di una proprietà, anche di grandi dimensioni. È costituito da sensori, solitamente a raggi infrarossi, che delimitando il perimetro riescono a proteggere la proprietà da eventuali malintenzionati. In poche parole, riesce a prevenire e segnalare infrazioni o intrusioni di uno spazio specifico.

Questo tipo di antifurto è particolarmente indicato nei casi proprietà estese, come scuole, aziende, ville, ma riesce facilmente ad adattarsi anche ad aree meno ampie.

I tipi di antifurto perimetrale

In commercio vi sono diverse tipologie di antifurto perimetrale. Ecco le principali:

Sensori a infrarossi

Si tratta della tipologia più diffusa. Come mai? È semplice: è un sistema estremamente efficace ad un prezzo accessibile. È facile da utilizzare ed è molto affidabile.

Sensori interrato

Il secondo tipo piuttosto comune come di antifurto perimetrale è quello con i sensori interrati. L’enorme vantaggio di questa tipologia è che, oltre a garantire una protezione efficace, è un antifurto sostanzialmente invisibile. Infatti, i sensori vengono interrati nel suolo, rendendo pressoché impercettibile la loro presenza. Inoltre, grazie a tecnologie avanzate, sono così sensibili da poter distinguere il passaggio di una persona da quello di un animale.

Barriera a microonde

Un ulteriore antifurto molto diffuso ed efficace è quello con barriera a microonde. Si tratta di una tipologia particolarmente indicata soprattutto nei luoghi con poca visibilità, ad esempio in zone spesso soggette a nebbia. Installando delle colonne a microonde, trasmettono e ricevono una frequenza che si attiva quando una persona passa nelle vicinanze o all’interno dell’area interessata.

Proteggere gli ingressi: come?

Molto importante, però, è proteggere anche e soprattutto ogni possibile varco di accesso dall’esterno. Installare un antifurto su porte, finestre, infissi di vario tipo può dare maggiore sicurezza alla vostra abitazione.

Quello che consigliamo è un sistema antifurto che si realizza utilizzando i sensori per porte e finestre a contatto magnetico. Si tratta di un sensore estremamente semplice da installare ed è, inoltre, molto efficace qualora si verificassero tentativi di intrusione.

Potrete scegliere tra contatti magnetici wireless (senza filo), che funzionano a batteria, o contatti magnetici filari (da incasso o superficiali), che devono essere collegati con un cavo alla centralina. Il vantaggio nell’avere un impianto con contatti magnetici sta nella sua affidabilità: sono molto rari, infatti, i falsi allarmi.

Se desiderate installare un impianto in grado di proteggervi anche con finestre e porte aperte, potrete utilizzare i sensori a tenda. Sono un’altra tipologia di sensori perimetrali di movimento che, posizionati sui singoli varchi, controllano eventuali tentativi di accesso e intrusione. Potrete scegliere tra sensori senza filo, singola o doppia tecnologia (PIR+MW), oppure sensori filari.

Allarme per casa in costruzione

Allarme per casa in costruzione

Se vi chiedete se sia possibile montare un antifurto in una casa ancora non realizzata completamente, ma in fase di costruzione, la risposta è senz’ombra di dubbio positiva. L’antifurto, difatti, è un sistema tecnologico che necessità dell’elettricità per poter funzionare. Chiarito questo risulta anche chiaro che esso può essere installato ovunque a patto che sia soddisfatto il requisito minimo dell’installazione: ovvero la presenza dell’elettricità. Viene da sé che sarebbe possibile montare l’impianto in quegli edifici che non sono adeguatamente alimentati o si trovano in uno stato di costruzione ancora troppo arretrato.

In alternativa è possibile montare l’allarme in una casa in via di costruzione sfruttando l’elettricità di qualche abitazione vicina, delle batterie e così via: il tutto per aggirare il problema. Gli allarmi stessi che possono venire acquistati per una casa in costruzione sono davvero i più vari e oltre al mero fine di protezione, servono anche per scoraggiare gli eventuali malintenzionati. Per questo si consiglia di scegliere un allarme efficace, mettendo in correlazione la loro qualità con il loro prezzo. Gli allarmi per le case si suddividono in varie tipologie. Oggigiorno è possibile acquistare dei semplici kit antifurto da montare in maniera fai-da-te nell’abitazione. Tuttavia, per una protezione maggiore è possibile acquistare anche degli allarmi molto più professionali e sviluppati sotto tutti i punti di vista.

Per proteggere un’abitazione ancora in via di realizzazione si consigliano maggiormente i kit fai da te. Il motivo di una scelta del genere è chiaro: non sono per niente impegnativi come gli allarmi professionali, ma sono comunque perfetti per delle abitazioni non tanto impegnative. Una volta scelto l’allarme professionale o no è anche bene capire quali sono le aree che devono essere protette nell’abitazione. Compreso questo basterà concentrare proprio in quelle aree il sistema di protezione evitando l’intrusione dei malintenzionati nella costruzione. Come anche gli allarmi basilari, quelli per delle case in costruzione hanno dei componenti fondamentali. Per esempio la centralina, i contatti, il collegamento wireless o quello cablato, telecamere di videosorveglianza, comandi per la sirena d’allarme e così via. Una particolare attenzione va prestata ai rilevatori (come quelli di movimento) e ai sensori. Ogni sensore può lavorare in delle condizioni divise e diverse da quelli precedenti. Inoltre è importante semplificare la gestione, in modo da non appesantire troppo il sistema antifurto al suo completo. I sensori possono essere a tecnologia unica (come i sensori infrarossi) oppure essere un mix di altre tecnologie. In entrambi i casi bisogna analizzare anche la qualità dei sensori, la base unica per una corretta protezione della costruzione.

Protezione balcone con sensore per esterno

Protezione balcone con sensore per esterno

La necessità di proteggere la propria abitazione è una necessità sempre maggiore da parte dei proprietari di immobili che ricorrono a moderni sistemi di antifurto per evitare e scoraggiare furti ed intrusioni. La scelta può cadere sia un classico sistema di allarme caratterizzato da un vero e proprio impianto con fili sia da un kit di montaggio che si basa su un sistema wireless che collega tramite un’apposita centralina i sensori posti nei punti ritenuti più vulnerabili. Tra questi indubbiamente il balcone rappresenta uno degli accessi che richiede maggiore attenzione. Vediamo insieme, quindi, come effettuare una adeguate protezione balcone con l’ausilio di un sensore per esterno.

Come funzionano i sensori per esterno

Assicurare la protezione balcone con sensore per esterno è molto utile per garantire una protezione efficace contro eventuali intrusioni, in quanto assicurano che scatti l’allarme prima che questa avvenga. Il vantaggio di questi sensori per esterno è che dispongono di diverse funzioni che ne permettono l’attivazione solo in determinate circostanze come ad esempio durante la notte o quando si è comunque presenti in casa senza che ci sia un falso allarme. Le tecnologie sulle quali i sensori per esterno basano il loro funzionamento sono differenti: infrarossi, microonde, doppia tecnologia, pet friendly tutte con lo scopo di garantire la massima sicurezza alla propria abitazione senza correre il pericolo di far scattare falsi allarmi.

Diverse tipologie di sensori per esterno

I sensori per esterno per garantire protezione al balcone sono classificati in diversi modi in base al tipo di rilevamento, di area, di tipo a barriera o all’alimentazione a batteria, elettrica o tramite pannello fotovoltaico. Tra i diversi modelli disponibili segnaliamo ad esempio una coppia di barriere per esterno a tripli infrarossi basata su tecnologia wireless. Presenta il vantaggio dell’alimentazione tramite pannello fotovoltaico con abbinata una batteria di emergenza che evita totalmente il collegamento alla rete elettrica. Il funzionamento dei due moduli in abbinamento è garantito fino ad una distanza massima di 100 metri con collegamento diretto con la centrale in caso si verifichi una intrusione. L’installazione è relativamente semplice e non richiede particolari competenze, e il suo allineamento con la centralina assicura le migliori performance. Molto interessante è il sensore da esterno wireless che comunica con la centralina fino ad una distanza massima di 250 metri. Come il precedente modelli si alimenta con un pannello fotovoltaico e non richiede luce diretta per la carica con la batteria che dura fino ad 1 mese. Il suo pregio migliore è la riduzione dei falsi allarmi in quanto il funzionamento si basa sulla combinazione di 5 differenti tecnologie che personalizzano al massimo il funzionamento del dispositivo.

Antifurto wireless per box auto

Antifurto wireless per box auto

Possedere un sistema di allarme è diventato al giorno d’oggi requisito imprescindibile per difendere e preservare al meglio ciò che di più prezioso possediamo. Un fattore, quello legato alla sicurezza, che tra i tanti ambiti non può tralasciare il box auto, al quale deve essere necessariamente collegato un buon sistema di allarme.
A tal proposito, molteplici soluzioni non mancano a proposito del settore del fai da te, vera e propria passione per chi abbia voglia di cimentarsi in un montaggio che può diventare complicato in assenza di qualche dritta a proposito.
Il primo vantaggio di un antifurto fai da te che balza immediatamente all’occhio è l’abbattimento delle spese da sostenere, che risulteranno certamente minori rispetto all’ipotesi in cui si chiami un esperto installatore.
Premesso ciò, che cosa occorre quindi? Una centralina innanzitutto, mediante la quale creare una connessione con il proprio telefono cellulare o con un qualsivoglia istituto di sorveglianza. Altra componente utile, da abbinare a quest’ultima, sono i sensori di movimento, capaci di rilevare movimenti anomali nella zona interessata. Senza poi tralasciare le telecamere, interne ed esterne, autentica provvidenziale sentinella quando non si è in casa.
Tra le varie opzioni disponibili, cosa buona e giusta sarebbe scegliere la tecnologia wireless, pratica dal punto di vista prettamente organizzativo. Aspetto, quello appena citato, che non va assolutamente a scapito di una buona affidabilità.
Ci sono però delle premesse da sottolineare. La prima è il possedimento da parte dell’installatore fai da te di una buona conoscenza in materia, in assenza della quale il montaggio potrebbe trasformarsi in un autentico incubo, costoso per giunta. Infatti, ci sono collegamenti e fasi di assemblaggio che non sono affatto intuitive, e che pertanto per lor natura richiedono montatori particolarmente ferrati a riguardo. In caso di rottura poi, vista l’autonomia e la soggettività del fai da te, diventerebbe impresa ardua, o addirittura impossibile, riparare il danno.
Tornando poi alle telecamere, assoluta priorità è non tralasciare alcun punto dell’ambiente, nè interno nè tanto meno esterno. Una capillare copertura garantirebbe una sufficiente panoramica, così da poter sorvegliare ogni punto dell’ambiente interessato.
Spostando infine l’attenzione sul malfattore, il tempo e l’esperienza consentono a questo di acquisire capacità che comprendono lo scassinamento ed il furto anche in presenza di sistemi di allarme di ultima generazione. Proprio per questo, se si sceglie di proteggere il proprio box auto con l’aiuto di un antifurto fai da te, bisogna curare minuziosamente ogni particolare ed ogni fase, da quella di progettazione a quella di assemblaggio fino ad arrivare al funzionamento vero e proprio.

Furto castello sforzesco

Furto castello sforzesco

Il Castello Sforzesco è uno dei luoghi di interesse più sorvegliati di Milano, ma nel 2014 fu protagonista di un furto che fece davvero scalpore, sia perché vennero rubate tre opere considerate di grande valore storico, sia perché il ladro non era un professionista che aveva agito su commissione, bensì un turista che aveva deciso di fare una bravata.

Ma cosa accadde nei fatti? Il 23 agosto 2014 un addetto alla sicurezza, mentre stava effettuando il consueto giro di controllo della pinacoteca, si accorse che mancavano tre dipinti di un anonimo cremonese del 1400, che raffiguravano dei volti maschili.

I quadri, di piccole dimensioni, appartenevano al comune di Milano ed erano stati prelevati dalla parete della Sala Ducale. Subito avvertita, la responsabile della pinacoteca chiamò la polizia, che però non poté far altro che constatare il furto delle opere.

La polemica però esplose letteralmente quando le forze dell’ordine, dopo aver acquisito i filmati della sala, si accorsero che la parete su cui si trovavano i quadri non era coperta dalla videosorveglianza.

Motivo per cui, successivamente, si decise di aumentare il numero delle telecamere nelle sale, visto che i sei addetti alla sicurezza, che passavano sempre per controllare che i visitatori non commettessero furti o non danneggiassero le opere, non erano stati in grado di intercettare il ladro.

Inizialmente, e questa fu un’ipotesi che fece anche Francesca Tasso, la responsabile che gestiva allora la pinacoteca del Castello Sforzesco di Milano, si parlò dell’opera di un professionista, che aveva studiato nei dettagli la sala in cui erano esposte le tre tavole lignee e che, rendendosi conto che l’area non era coperta dalla videosorveglianza, aveva agito in modo indisturbato.

Tuttavia, nemmeno ventiquattro ore dopo, si scoprì che il furto non era da imputare ad un ladro che aveva agito su commissione di un collezionista senza scrupoli, ma ad un turista di passaggio che aveva deciso di fare una bravata.

L’uomo, secondo quanto emerso dalle indagini, aveva approfittato di un’assenza temporanea del personale per portare via le tre tele, il cui valore era stimato intorno ai quindicimila euro.

A notare per primo l’assenza dei dipinti era stato un dipendente del Castello Sforzesco, che però in un primo momento aveva pensato che fossero stati spostati in un’altra sala oppure in un deposito.

Il furto, avvenuto in pieno giorno, scatenò anche l’ironia dei giornali e le domande dei visitatori del museo: una di queste, che ancora oggi non ha trovato risposta, riguarda la denuncia.

Nonostante l’addetto alla sicurezza si fosse accorto già intorno alle 15.50 della mancanza dei quadri, la denuncia arrivò soltanto alle 20.50. Ben cinque ore dopo.
Abbastanza per permettere al ladro improvvisato di scappare con la refurtiva.