Serramenti zincati a caldo: caratteristiche e vantaggi

Serramenti zincati a caldo: caratteristiche e vantaggi

Domanda:

Buongiorno,

mi chiamo Alessandro e ho letto qua e là che l’acciaio, proprio per le sue caratteristiche intrinseche di elasticità, sicurezza e alta resistenza, risulta il materiale più idoneo, duraturo e funzionale per la realizzazione dei serramenti degli ambienti domestici e non. A tal proposito, essendo interessato all’applicazione di questo materiale per le finestre e porte finestre del mio appartamento, ti domando: quali sono i benefici dati dai serramenti zincati a caldo? Inoltre sapresti indicarmi un’azienda seria e preferibilmente con sede in Italia a cui potermi rivolgere per fare un acquisto di qualità e ad un buon prezzo? Ti ringrazio tanto per l’attenzione e per i suggerimenti che vorrai darmi.

Cordiali saluti

Alessandro da Venezia

Risposta:

Buongiorno Alessandro,

hai perfettamente ragione, poiché oggigiorno i serramenti in acciaio zincato rappresentano una soluzione estremamente sicura, durevole ed economica disponibile sul mercato dei prodotti per la protezione passiva da effrazioni, furti e intrusioni da parte di ladri e malintenzionati. Senza dubbio nelle abitazioni, ma oramai da diversi anni nelle banche, negli uffici postali, nelle gioiellerie e in altri ambienti in cui si maneggiano quotidianamente soldi ed oggetti di valore, i locali sono quasi sempre blindati e salvaguardati tramite l’uso di vetrine ed ingressi di acciaio. I motivi di tale successo di applicazione di questa tipologia di materiale sono in linea di massima i seguenti:

a) Maggior durata nel tempo dei prodotti, anche in luoghi difficili e ostici per struttura e caratteristiche;

b) Maggior prevenzione dalla corrosione dovuta alla ruggine: i piccoli punti maggiormente esposti alla corrosione, come ad esempio i tagli o le trapanature, vengono sigillati dai prodotti di corrosione propri dello zinco, mentre per quanto riguarda i punti più ampi, la protezione catodica evita il diffondersi della ruggine che di solito si crea al di sotto dello strato di verniciatura;

c) Questo processo innovativo realizza un vero e proprio rivestimento legato al livello metallurgico all’acciaio, è importante sottolineare che nessun altro processo è capace di ottenere un risultato simile. Di conseguenza, l’acciaio galvanizzato garantisce agli utenti il più elevato grado di resistenza contro i danni meccanici che si possono presentare nel corso del tempo.

Sensori d’allarme interrati: caratteristiche e utilizzo

Sensori d’allarme interrati: caratteristiche e utilizzo

I sensori d’allarme, chiamati anche rilevatori, sono i veri e propri occhi di un sistema di antifurto; il loro compito, infatti, è quello di rilevare l’eventuale presenza di intrusi all’interno degli ambienti che controllano, per esempio le stanze di una casa e/o la parte esterna, i locali di ufficio o di una azienda, un negozio o una attività commerciale e quant’altro. I sensori d’allarme servono dunque a captare il movimento di un corpo nel luogo in cui sono installati: nel momento in cui rilevano una irregolarità, trasmettono una segnalazione alla centrale di antifurto, la quale a sua volta farà scattare l’allarme tramite la sirena. È di primaria importanza, alla luce di tutto questo, saper scegliere i sensori più idonei alle proprie specifiche esigenze di sicurezza, installarli nel maniera e nei punti giusti ed occuparsi regolarmente della loro manutenzione, poiché in caso contrario non lavoreranno come previsto e saranno dunque inservibili.

I sensori di allarme presenti in commercio sono davvero tanti, e i vari modelli differiscono tra loro a seconda della tecnologia che impiegano, della marca e della qualità dei materiali impiegati per la loro realizzazione. Sul mercato dei prodotti per la sicurezza ce ne sono per ogni necessità e disponibilità economica, ma se alcuni sono molto diffusi e gettonati, altri risultano ancora dei perfetti sconosciuti, come succede nel caso particolare dei sensori di allarme interrati. Questi ultimi sono, come preannuncia il nome stesso, dei sensori che vengono installati sotto terra e che fanno scattare l’allarme soltanto quando vengono calpestati. Si tratta di dispositivi molto sicuri ed efficaci, adatti soprattutto alla protezione di grandi giardini, vasti terreni e più in generale di aree esterne; il loro costo notevolmente elevato, però, fa sì che nella maggior parte dei casi vengano utilizzati soltanto nelle basi militari, nei centri culturali o addirittura a protezione delle proprietà di milionari.

Vediamo ora in cosa consiste il loro funzionamento: i sensori d’allarme interrati generano un vero e proprio campo magnetico, il quale è sensibile alle vibrazioni del terreno che li sovrasta; tali apparecchi risultano estremamente precisi ed affidabili, ed è per questa ragione che necessitano di una accurata taratura per non dover avere a che fare con la fastidiosa manifestazione di continui falsi allarmi (ad esempio, se tarati male, anche un innocuo piccolo uccello che si posa sulla terra potrebbe farli scattare inutilmente). L’aspetto più interessante di questa tipologia di sensori è che si possono interrare dappertutto, o per meglio dire, una volta interrati, al di sopra del terreno si può intraprendere qualsiasi tipo di intervento senza incorrere in conseguenze negative in merito al loro corretto funzionamento: quindi si può far crescere l’erba, si può gettare l’asfalto, si può piastrellare e così via. Inoltre presentano il grosso vantaggio di essere estremamente resistenti e robusti, ma soprattutto invisibili, dunque difficili da danneggiare o manomettere per mano di ladri e malintenzionati. Infine, altra qualità da non sottovalutare, è che questi sensori si possono integrare in qualsiasi momento ad un sistema GPS e ad un sistema di protezione ti tipo perimetrale.

Sensori Volumetrici e perimetrali: differenze e caratteristiche

Sensori Volumetrici e perimetrali: differenze e caratteristiche

La protezione volumetrica è quella tipica dei sensori interni, volti a monitorare i volumi delle camere, mentre i sensori perimetrali sono quelli che si montano sulle finestre, sulle tapparelle e lungo i muri delle case. Vediamo insieme quali sono le caratteristiche e le differenze fra i due tipi di sensori.

I sensori volumetrici rappresentano gli occhi del sistema d’antifurto, poiché attraverso un segnale elettrico riportano alla centrale i movimenti che si verificano nell’ambiente posto sotto controllo. Tali sensori basano il loro funzionamento sulla tecnologia PIR, tramite cui i raggi infrarossi rilevano il calore emesso dagli oggetti e dagli esseri umani; gli oggetti con temperature al di sopra dello zero, emanano energia sotto forma di radiazioni luminose, ed è qui che entrano in gioco i sensore PIR, i quali individuano l’alterazione di temperatura che si verifica in un luogo, rilevando così la presenza di ospiti indesiderati. I sensori volumetrici sono ideali per riconoscere e distinguere i movimenti di un corpo umano rispetto a quelli generati dalle vibrazioni presenti nell’area o magari dovute al vento. Per ciò che concerne gli animali domestici che vivono all’interno dell’abitazione, il loro movimento dentro le stanze in cui agiscono i sensori volumetrici potrebbe causare i cosiddetti falsi allarmi: per risolvere tale problema in commercio sono disponibili i sensori Pet friendly, utili per distinguere il corpo ed il movimento di un animale rispetto a quello di una persona. Molto importanti anche i sensori volumetrici che sfruttano la doppia tecnologia: in tal caso la tecnologia dei raggi infrarossi si unisce con quella delle microonde. Da annoverare anche i sensori volumetrici specifici per l’esterno, realizzati con materiali molto più resistenti di quelli impiegati per i sensori da interno, poiché devono essere resistenti agli agenti atmosferici a cui sono esposti quotidianamente. Infine, riguardo l’installazione, è preferibile collocare i sensori volumetrici in zone di passaggio, per esempio scale, ingressi, corridoi e nelle camere in cui sono presenti cose di valore.

Tra i sensori perimetrali, i più diffusi sono senza dubbio le barriere perimetrali, ovvero delle stecche di circa 20 o 30 cm da installare a coppia e in parallelo per permettergli di realizzare una barriera invisibile di raggi infrarossi di fronte alla finestra o alla porta-finestra designata. Nel momento in cui il fascio di infrarossi viene attraversato e quindi interrotto, parte la segnalazione alla centrale d’allarme che a sua volta fa scattare l’allarme. Molto utilizzati anche i sensori singoli o a tenda, da installare singolarmente su una apertura: entrambi devono essere montati al di sotto delle finestre, dei terrazzi e lungo il perimetro dei muri e delle recinzioni che delimitano l’abitazione e quindi il confine con i vicini e la strada. Si tratta di apparecchi utili ed economici, resistenti agli urti e agli agenti atmosferici, anche se a volte possono provocare i falsi allarmi, specialmente se la qualità dei sensori è scarsa o se sono tarati male. Ovviamente in commercio sono disponibili con funzioni di anti-mascheramento, anti-strappo o pet friendly volte a raggiungere una maggiore sicurezza e ad evitare il fastidioso fenomeno dei falsi allarmi.

 

Sensori a doppia tecnologia a microonde: caratteristiche e funzionamento

Sensori a doppia tecnologia a microonde: caratteristiche e funzionamento

I sensori, sia per ambienti interni che esterni, sono degli elementi molto importanti all’interno di un sistema di antifurto. Il loro ruolo è quello di rilevare i movimenti nell’area monitorata e segnalarli alla centrale che a sua volta fa partire l’allarme. Tale lavoro viene svolto bene dai sensori PIR, che sono definiti passivi a raggi infrarossi nel momento in cui vengono installati singolarmente, e PIR attivi nel caso in cui vengono installati a coppia (ovvero trasmettitore e ricevente). Un’altra tipologia di sensore è quella a doppia tecnologia, la quale utilizza anche le microonde (ossia Micro Wave – MW) per un controllo maggiore.

Vediamo ora il funzionamento del sensore a doppia tecnologia a microonde: dentro il sensore è presente una scheda elettronica dove è posto un diodo che origina delle onde elettromagnetiche. Tali onde si diffondono nell’aria impiegando una determinata quantità di energia che viene memorizzata. Nel momento in cui avviene il passaggio di un corpo, l’ambiente viene di nuovo saturato da onde che sfruttano in questo caso un’energia differente. Tale diversità allarma il sensore, il quale “comprende” che qualcosa è cambiato. Nella fattispecie, nel momento in cui un corpo si muove, le onde rimbalzano in modo diverso rispetto ad un oggetto fisso, oppure, nel caso del sensore montato all’esterno, ad un oggetto che oscilla come una fronda che svolazza oppure un animale domestico che si sposta velocemente (meccanismo denominato “Pet Immune”).

Detto ciò, meglio scegliere i sensori Pir o quelli a doppia tecnologia? In questo contesto è bene sottolineare che i sensori solitamente installati nei sistemi di antifurto sono di tipo Pir passive infrared. Questi ultimi sono notevolmente economici ed efficienti; i raggi ad infrarossi in tal caso sono in grado di rilevare a distanza la temperatura di un corpo. I Pir attivi, invece, realizzano una vera e propria barriera perimetrale azionata da due sensori: nel momento in cui questa barriera viene oltrepassata, parte l’allarme.

Uno degli svantaggi della tecnologia Pir riguarda il fatto che in alcuni contesti potrebbe risultare eccessivamente sensibile. Ad esempio, immaginiamo una camera nella quale la variazione di calore è notevole (pensiamo alla presenza di camini, condizionatori ecc.); il sensore PIR potrebbe sbagliare e far partire l’allarme quando in realtà non vi è alcuna motivazione. In tale contesto un sensore a doppia tecnologia semplificherebbe di gran lunga il lavoro, in quanto il rilevatore PIR + MW trasmette l’allarme soltanto nel momento in cui i due tipi di controllo (raggi infrarossi e microonde) danno esito positivo, in quanto non vi è dubbio che si tratti di reale effrazione.

Dunque si può affermare con certezza che i sensori a doppia tecnologia siano migliori rispetto a quelli a raggi infrarossi? Non è detto, in quanto un doppio controllo vuol dire anche diminuire la sensibilità. Pertanto, in questo panorama, l’installatore avrà un ruolo fondamentale nel capire quale tipo di sensore è più adatto all’ambiente circostante. Infine, per quanto riguarda i costi, in commercio i sensori a doppia tecnologia, generalmente, hanno prezzi più alti rispetto ai Pir (il prezzo varia e dipende anche il base al marchio).

Telecamere IP: caratteristiche e costi

Telecamere IP: caratteristiche e costi

Da un decennio a questa parte, nel settore della videosorveglianza, stanno letteralmente spopolando le telecamere IP (ossia Internet Protocol). Questi dispositivi sono senza dubbio le più conosciute ed usate in quanto facili da istallare, semplici da gestire e con un rapporto equilibrato tra la qualità ed il costo. Nel campo dei prodotti per la sicurezza, attualmente, si riescono a proporre sul mercato apparecchi all’avanguardia e per tutte le tasche ed esigenze, i quali possono funzionare sia via cavo (sistema filare) che wireless (sistema senza fili). In questo contesto la scelta tra l’una o l’altra tecnologia va fatta a seconda di diversi aspetti, come la posizione e le dimensioni della struttura da monitorare, dalla presenza o meno di canalette per la messa in posa dei cavi, dal tipo di opera da realizzare per l’installazione dell’impianto di videosorveglianza.

Le telecamere IP sono dispositivi che si possono collegare ad una rete locale e consentono di essere configurati per poter avere accesso alla rete internet. La loro crescita e diffusione hanno consentito di avere in commercio prodotti diversi per prezzi e caratteristiche, ed è proprio grazie a ciò che è potuto crescere di molto il bacino d’utenza, a tal punto che oramai i modelli entry Level sono usati anche per la protezione dei locali domestici. Vediamo ora i principali tipi di telecamere IP; bisogna dire innanzitutto che, a caratterizzare le differenti telecamere Internet Protocol, è la forma:

Telecamere Dome: si tratta di dispositivi circolari ricoperti da cupola di vetro e consentono una visione a 360 gradi; pertanto risultano l’ideale per il posizionamento sul soffitto o sui punti alti presenti nell’edificio.

Telecamere Bullet: parliamo di apparecchi dalla forma decisamente allungata, notevolmente efficaci anche quando sono fissi; risultano ideali per essere posti sui muri e sugli angoli della casa.

In più, le telecamere IP si possono manovrare; in questo caso, però, la qualità e quindi anche il costo salgono. Queste telecamere IP manovrabili, generalmente, sono anche capaci di effettuare lo zoom: tale funzione fa sì che le immagini generate siano più chiare, nitide ed affidabili.

Le telecamere top Level possiedono altresì la capacità di auto-detect di corpi mobili e di messa a fuoco in automatico: parliamo di dispositivi notevolmente costosi e pertanto utilizzati soltanto in ambiente industriale o aziendale.

Un altro vantaggio delle telecamere IP è rappresentato dal fatto che l’utente può interrogarle per visionare le immagini riprese anche a distanza, semplicemente tramite uno Smartphone, un Tablet o un personal computer.

Tra i dispositivi più innovativi sono da annoverare le telecamere IP wireless (ossia senza fili – WI-FI), le quali non hanno bisogno di appoggiarsi ad un router e consentono la connessione diretta con gli apparecchi mobili dei maggiori sistemi operativi.

Infine è bene fare una raccomandazione, soprattutto per quanto concerne le telecamere Bullet: nel momento in cui queste ultime devono essere posizionate in ambiente esterno, è fondamentale che siano preventivamente protette tramite l’uso di rivestimenti di protezione, proprio per evitare che gli agenti atmosferici come pioggia, nebbia, grandine, temperature estreme o forte vento le rovinino nel tempo.

Caratteristiche dei rilevatori da esterno

Caratteristiche dei rilevatori da esterno

Per dotarsi di un sistema di antifurto efficiente, che assicuri un alto livello di protezione, la scelta dei sensori risulta fondamentale. Si tratta di dispositivi che attuano il controllo ed il rilevamento e, attraverso la centralina, fanno scattare l’allarme. I rilevatori per antifurto possono essere di tipo perimetrale e presentano differenze in base al tipo di contesto in cui vengono posizionati: i rilevatori da esterno devono possedere, infatti, caratteristiche diverse dai rilevatori da interno, soprattutto per via degli agenti atmosferici. Il forte vento, la pioggia, la grandine, la nebbia, la neve ma anche il sole cocente possono generare effetti negativi sui sensore, ostacolando e pregiudicando il loro buon funzionamento.

Non a caso, infatti, ogni rilevatore possiede una classe di protezione IP (International Protection), capace di identificare il livello di resistenza agli agenti atmosferici. Il codice si mostra con la sigla IPXX: la prima X denota la protezione contro i solidi che possono entrare in contatto con le parti pericolose; la seconda X indica la protezione contro i liquidi corrosivi (più alti saranno i numeri, più alto sarà il grado di protezione). Il massimo livello di protezione si ottiene con un sensore di tipo IP68.

È bene sottolineare che gli agenti atmosferici sopra elencati non sono i soli eventi che possono disturbare ed inficiare il funzionamento di un sensore: a questi, infatti, vanno aggiunti gli eventuali colpi provenienti da oggetti contundenti, oppure l’accecamento tramite vernici o lacche, o ancora lo strappo o la manomissione. Il lavoro ed il funzionamento di un rilevatore da ambiente esterno resta identico a quello dei sensori da interno: la grande differenza sta proprio nel posizionamento e nella taratura: queste due fasi, infatti, vanno effettuate con molta cura per evitare al meglio i falsi allarmi.

I migliori rilevatori da esterno sono senza dubbio quelli dotati della funzionalità denominata “Pet Immune”: diversamente dagli altri sensori, questi sensori riescono ad annullare i falsi allarmi provocati dagli animali d’affezione, in quanto possiede un algoritmo capace di percepire il movimento generato da un uomo oppure da un piccolo animale. Anche se non si possiedono cani o gatti, anche gli uccelli o altri animali potrebbero intrufolarsi nel giardino e far scattare inutilmente l’allarme.

La tipologia più diffusa ed utilizzata per i rilevatori da esterno è rappresentata dai sensori a raggi infrarosso installati a coppia: si tratta dei PIR attivi. Questi ultimi possiedono una parte ricevente ed una parte emittente; in tal modo si genera una barriera perimetrale che, se interrotta, fa scattare l’allarme. Parliamo di sistemi ideali per i cancelli, per i recinti, per i balconi, per i portici e così via. Inoltre risultano sono ancora più efficienti quando sfruttano la doppia tecnologia (PIR e onde elettromagnetiche).

Per quanto riguarda i costi dei rilevatori da esterno presenti in commercio, sicuramente risultano più alti rispetto ai rilevatori da interno a causa degli involucri più potenti e resistenti per contrastare l’azione nel tempo degli agenti atmosferici ed altri eventuali compromissioni; ad influire sui costi, infine, vi è anche l’aspetto dell’ampiezza della copertura del sensore e, ovviamente, la tecnologia sfruttata.

Telecamere Megapixel: caratteristiche e costi

Telecamere Megapixel: caratteristiche e costi

Grazie allo sviluppo tecnologico, l’importante settore della videosorveglianza ha vissuto negli ultimi anni una progressiva evoluzione: la grande capacità di offerta del settore, infatti, permette alle persone di avere a disposizione prodotti all’avanguardia per proteggere non solo la propria abitazione ma anche un’attività commerciale, una azienda, un ufficio, un garage, u capannone, un negozio e via dicendo. La continua crescita dei sistemi di videosorveglianza, permette dunque di riuscire ad offrire una nuova gamma di prodotti che puntano soprattutto all’alta definizione delle immagini generate dalle telecamere.

Tra i prodotti più recenti ed avanzati nel campo della videosorveglianza e dell’alta definizione, spiccano le Telecamere MegaPixel: parliamo di speciali apparecchiature che a differenza delle telecamere standard riescono a garantire un’ottima risoluzione e a generare immagini molto nitide, in cui è possibile scorgere le più piccole peculiarità e, cosa più importante, individuare gli oggetti come ad esempio le targhe delle macchine ed identificare le persone per garantire all’utente un’elevata sicurezza.  Inoltre, la telecamera fa sì che l’utilizzatore abbia nel risultato una superiore fedeltà ai colori dell’ambientazione ripresa.

Le telecamere megapixel possono essere di sue tipi, IP o Analogiche: le prime usano la connettività IP su cavo LAN (risoluzione oltre i 12 megapixel); le seconde, invece, usano la trasmissione via cavo coassiale (risoluzione massima di 8 megapixel – 4K). Pertanto, parliamo di telecamere molto utili in termini di sicurezza; tramite lo speciale zoom, questi strumenti garantiscono immagini ricche di dettagli. Inoltre, grazie al potente obiettivo di cui sono dotate, riescono a coprire distanze molto lunghe, l’ideale per le riprese in ambienti estremamente ampi.

L’alta definizione che caratterizza le telecamere megapixel, per essere tale, deve avvenire in una area bel illuminata; inoltre ha bisogno di essere supportata, infatti è indispensabile accostare a questi dispositivi alcune componenti di ultima generazione, come gli algoritmi di compressione del segnale ed una banda di segnale potente e funzionale capace di gestire tutti i dati inviati in tempo reale dalla telecamera. Un altro grande beneficio offerto dalle telecamere MegaPixel proviene dal fatto che, a parità di numero di pixel per area, sono capaci di inquadrare aree più vaste rispetto alle classiche telecamere con risoluzione minore.

Questa speciale tipologia di telecamera, come specificato sopra fortemente raccomandata per chi desidera avere una alta risoluzione delle immagini e per chi vuole raggiungere un eccellente livello di sicurezza per la protezione dei propri beni, sta prendendo sempre più piede all’interno del mercato del settore della videosorveglianza: di conseguenza la tecnologia adottata risulta sempre più supportata, ed i costi sempre più competitivi.

L’evoluzione che sta vivendo questo particolare tipo di tecnologia ha fatto sì che le aziende produttrici riescano a fornire Hardware e Software sempre più avanzati, in grado di avere una visione particolareggiata anche in notturna o in situazioni di scarsità di illuminazione, migliorando di molto il risultato ricercato dall’utente sia in termini di qualità che di velocità e praticità nell’uso.