Come scegliere una Centrale d’allarme

Come scegliere una Centrale d’allarme

Ad oggi il pensiero di proteggere la propria abitazione e quindi l’incolumità di chi vi risiede, rappresenta un pensiero costante e crescente di moltissime persone. In questo contesto la centrale rappresenta il cuore vero e proprio di tutto il sistema di allarme, in quanto, sia che si tratti di un impianto Wireless oppure di un impianto filare, ha il ruolo fondamentale di connettere e far comunicare tra loro tutti gli altri componenti presenti nel sistema (tra cui le telecamere, le sirene, i contatti magnetici e i sensori). Vediamo insieme tutte le principali caratteristiche di una buona centrale d’allarme:

Per quanto riguarda il luogo di installazione della centrale, esso avviene quasi sempre all’interno dell’edificio che si vuole porre sotto controllo, che sia una casa, un negozio, una azienda, una attività commerciale e così via. In alcuni casi è possibile scegliere di posizionare la centrale vicino la porta di ingresso oppure in un’area più discreta e quindi meno visibile ai più. Nel primo caso sia l’attivazione che la disattivazione dell’impianto risulta comoda, semplice e veloce; nel secondo caso, la scelta mira a proteggere la centrale da eventuali azioni di malintenzionati.

Le centrali di allarme sono caratterizzate da una tastiera e da un piccolo monitor, ossia uno schermo a cristalli liquidi (in sigla LCD). Le centrali più recenti sono spesso dotate di schermi con “Touchscreen”, grazie ai quali è possibile programmare, attivare, disattivare e parzializzare il sistema. L’attivazione e la disattivazione avvengono entrambe digitando un codice segreto sulla tastiera della centrale stessa; vi sono anche altri metodi per fare ciò, come l’utilizzo di chiavi elettroniche o di telecomandi.

La centrale di allarme per uso domestico può gestire dalla quattro alle otto zone della casa, anche se spesso ne servono anche meno se pensiamo al fatto che generalmente le zone principali di una abitazione si dividono in zona giorno, zona notte e zona perimetro. L’utilità della gestione delle zone risulta alta soprattutto quando si decide di usare la funzione denominata “parzializzazione”, con la quale è possibile allarmare solo parte della casa e muoversi liberamente nelle restanti aree senza fa innescare l’allarme dell’antifurto.

Queste centrali all’avanguardia, tramite il Router, possono essere controllate anche a distanza: se nell’edificio sono presenti anche le telecamere, consentono di controllare in tempo reale i video, le immagini ed il sonoro dell’abitazione. I dispositivi che sfruttano la tecnologia wireless (senza fili) sono spesso a doppia frequenza: ciò garantisce all’utente maggior sicurezza nel caso in cui si verifichi il “tampering” (alterazione dolosa) oppure un qualsiasi sabotaggio da parte di eventuali ladri.

Per acquistare in serenità una centrale d’allarme da installare per uso domestico, bisogna aver presenti le proprie specifiche esigenze di sicurezza ed il livello qualitativo dei prodotti che si vanno a comprare. In questo contesto è preferibile evitare di badare solo ai costi (a volte stracciati), in quanto sono spesso sinonimo di scarsa efficienza, zero garanzie, di basso grado di sicurezza, di falsi allarmi odiosi quando si ha a che fare con un impianto d’allarme in casa, nonché della probabilità di rimettere mano al portafoglio in un futuro più che prossimo.

Monitor Videosorveglianza: la giusta scelta

Monitor Videosorveglianza: la giusta scelta

Grazie al progressivo sviluppo del mondo della tecnologia, ad oggi in commercio troviamo Kit di videosorveglianza pensati per consentire all’utente che lo installa di proteggere in maniera ottimale la propria casa, il negozio, il garage, l’azienda e quant’altro, e quindi di avvalersi di tutte le funzionalità incluse nell’equipaggiamento. Infatti, nel momento dell’assemblaggio di un kit, ogni componente deve essere all’altezza del ruolo che andrà a svolgere, sia in termini di qualità che di tempistiche. Il monitor rappresenta una delle componenti principali dell’intero sistema, in quanto ha la funzione monitorare il tutto, nonché di visualizzare le riprese delle telecamere ed identificare, se richiesto, anche una persona specifica. In commercio, per la videosorveglianza, si possono trovare due tipi di monitor, quelli a tubo catodico (CRT) e quelli a cristalli liquidi denominati monitor (LCD).

I monitor a tubo catodico godono di un ottimo livello di risoluzione (800/900 linee circa). Se riflettiamo sul fatto che un sistema di videosorveglianza ad alta risoluzione in bianco e nero crea immagini intorno alle 500/600 linee, allora il monitor CRT risulterà l’ideale, proprio perché è capace di riprodurre in maniera fedele i fotogrammi che vengono creati dalle telecamere.

Per quanto riguarda invece i monitor LCD, il livello di risoluzione risulta decisamente inferiore (350/650 linee circa), in quanto permette di visualizzare le immagini generate dalle telecamere a colori. In questo caso, per non declinare sulla qualità delle immagini e quindi per non avere immagini originali degradate, è necessario scegliere una telecamera di videosorveglianza con risoluzione più bassa rispetto a quella che riesce a visualizzare il monitor stesso.

In tutti i casi, quando si sceglie di acquistare un Kit di videosorveglianza, è importante avere un monitor che sia capace di visualizzare contemporaneamente più riquadri tramite PiP (Picture in Picture): in questo modo, installando più telecamere, il monitor provvederà alla visualizzazione di tutti i fotogrammi creati dalle telecamere su di un solo schermo.

In commercio sono presenti alcuni monitor capaci di visualizzare le immagini anche da otto telecamere, ed altri dotati di telecomando, grazie al quale è possibile spostarsi agilmente e velocemente da un’inquadratura a un’altra e anche di zoomare una specifica immagine.

Esistono inoltre modelli di monitor che possiedono più ingressi: quelli analogici RCA e BNC si possono collegare in maniera diretta alla telecamera o al videoregistratore; quelli HDMI si possono collegare ai sistemi di videosorveglianza generando in tal modo immagine chiare e nitide; ai tradizionali ingressi SCART possono subentrare gli ingressi RCA, i quali inviano immagini superiori in termini di qualità e di dispersione (alcuni ingressi SCART detti “dorati”, migliorano decisamente l’immagine rispetto al tradizionale cavo argentato SCART).

Dopo questa carrellata di funzionalità e caratteristiche, è importante sottolineare che quando si sceglie di acquistare un monitor l’aspetto fondamentale sul quale puntare l’attenzione su di un prodotto completo a 360 gradi, che rispecchi fedelmente tutte le vostre reali esigenze. Di solito è bene acquistare un prodotto lievemente al di sopra rispetto a ciò di cui abbiamo bisogno, proprio per evitare di dover tornare a spendere altro denaro per comprare un altro monitor.