Eludere contatto magnetico

Eludere contatto magnetico

Dieci milioni di furti o tentativi di furto hanno riguardato il nostro Paese negli ultimi dieci anni. Si parla di 250.000 furti circa all’anno. Questi numeri hanno portato i cittadini a diventare esperti di modelli, installazione e programmazione di sistemi di allarme. Ma non solo noi ci informiamo e proteggiamo sempre più la nostra abitazione, anche i ladri si documentano su come i nostri allarmi funzionano e, soprattutto, su come manometterli.
Una innovazione nei sistemi di allarme per casa e ufficio sono stati senza dubbio gli allarmi senza filo di vario genere, ad infrarossi, a microonde e magnetici. Questi ultimi, quelli magnetici, sono particolarmente facili da installare e la loro tecnologia é molto semplice.

Come funzionano i sensori di allarme magnetici
Si tratta di due sensori posizionati sulle due ante della porta o della finestra che fanno scattare l’allarme nel caso vengano aperte. In commercio se ne trovano di vario genere, sia senza fili che a filo. Quelli wireless, senza fili, sono composti di una parte più grande in dimensione e di una più piccola, il magnete. L’allontanamento delle due parti di cui é composto il sensore fanno scattare l’allarme.
Non tutti i sensori magnetici sono senza filo, ci sono anche quelli chiamati “a sigaretta” che sono molto piccoli, come suggerisce il nome, e vengono inseriti direttamente all’interno dello stipite della porta o della finestra. Questo potrebbe anche ovviare al fattore estetico, anche se piccoli, due magneti sulla porta o sulla finestra potrebbero non essere piacevoli alla vista.
Questi sensori magnetici sono stati oggetto di critiche, si sono infatti verificati casi di manomissione e quindi, sempre più persone, si chiedono quanto sia facile nella realtà eludere questi allarmi. Vediamo allora come questi antifurto possono essere manomessi.

Come possono essere manomessi i sensori di allarme magnetici
Alcuni ritengono che sia sufficiente una semplice calamita per mettere fuori uso l’allarme. Il malintenzionato dovrebbe avere con sè una calamita. In questo modo, se il ladro apre la porta tenendo una calamita puntata nelle vicinanze del sensore, non si verificherà l’allontanamento tra sensore e calamita e l’allarme non scatterà, lasciando entrare il ladro senza troppi problemi.

Ma quanto é facile, nella pratica, eludere i sensori magnetici?
In realtà non é così semplice, il ladro dovrebbe sapere innanzitutto che i sensori sono presenti su quella determinata porta o finestra e poi dovrebbe sapere esattamente dove sono posizionati i due sensori. Avrebbe poi bisogno di una calamita di una certa dimensione, tale da influenzare il campo magnetico. E, non ultimo degli intoppi per il ladro, avrebbe a disposizione un solo tentativo per mettere fuori uso l’allarme.
Secondo gli esperti, questo tipo di manomissione era possibile per i sistemi di allarme magnetico più vecchi, che non era dotati di contatti REED. Questi contatti sono creati in maniera da non essere influenzati da altre fonti magnetiche, ovvero la calamita usata dal ladro.
Ma anche per i sistemi di allarme magnetico più attempati, tenete anche in considerazione che per fare questo c’é bisogno di un ladro esperto e, nella maggior parte dei casi, i tentativi di effrazione non vengono fatti da Lupin, in particolare se c’é la consapevolezza che c’é un sistema antifurto inserito.
Come difendersi dall’elusione dei contatti magnetici

Per evitare la manomissione del sistema di allarme é importare acquistare un sensore magnetico con tecnologia anti manomissione. Come abbiamo visto, i sensori magnetici con contatti REED ne sono dotati. Se un’altra fonte magnetica, una calamita, viene posizionata vicino al sensore quando gli infissi della finestra o le ante della porta sono chiuse, l’allarma scatterà in ogni caso.
A volte succede che il ladro sia qualcuno che ha già visitato casa nostra. Sono all’ordine del giorno i casi di finti impiegati delle società di energia elettrica o di gas che, con la scusa di leggere il contatore, entrano nella nostra abitazione. Hanno così modo di accertarsi del livello di sicurezza dell’abitazione, se sono presenti sensori di allarme e, soprattutto dove sono posizionati. Una buona strategia difensiva é spostare abbastanza spesso i sensori magnetici. Come abbiamo visto, il ladro ha a disposizione un solo tentativo per manometterli e deve sapere esattamente in che punto della porta sono collocati.

Come spostare gli allarmi con sensore magnetico
Se si tratta di sensori magnetici a filo, come quelli a sigaretta, sarà sufficiente disattivare la centralina per muoversi liberamente e cambiare la posizione dell’allarme. Se si tratta, invece, di sensori magnetici wireless, senza fili, dovrete impostare l’allarme in modalità manutenzione per poter procedere allo spostamento dei sensori senza far scattare l’allarme.

Insomma, anche se il rete esistono moltissimi video che mostrano come fare ad eludere i sensori magnetici non é così facile nella realtà. Avere un impianto di allarme, ovviamente, non ci terrà al sicuro al 100% ma con qualche accortezza la percentuale di protezione vi si avvicinerà di molto.
Ricordate di non affidarvi a marche sconosciute che promettono la protezione della vostra abitazione per pochi spiccioli, fate le dovute ricerche e cercate sempre di optare per un modello che offra garanzie contro la manomissione.

Combinatore telefonico con linea Voip

Combinatore telefonico con linea Voip

Introduzione

Come altri contenuti all’interno di questo Blog, parleremo di nuovo di ciò che per noi è importante: la sicurezza. Abbiamo trattato sotto varie sfaccettature questo tema parlando di allarmi, antifurti, reti di sicurezza, videosorveglianza e di tutto ciò che tiene protetta la nostra casa, mentre noi siamo via. Queste soluzioni sono tutte piccoli accorgimenti fai da te che ognuno di noi può eseguire senza spendere troppo e senza richiedere l’utilizzo di un intermediario o di uno specialista, che spesso costa anche di più dell’attrezzatura in se. Oggi tratteremo delle telefonate VOIP, che sono al giorno d’oggi all’ordine del giorno, in quanto garantiscono una sicurezza eccezionale che può essere rotta solo nel caso in cui persone molto esperte (Hacker) decidano di buttare giù intere società e in quel caso non c’è molto da fare neanche per le persone più esperte del mondo.

Cosa significa la parola VOIP e quando la incontriamo?
Nonostante la domanda possa sembrare difficile la risposta è relativamente semplice. Partiamo da un esempio pratico in modo che possiate capire subito di cosa si parli. WhatsApp è installato su qualsiasi dispositivo in quanto è divenuto il sistema di messagistica più in voga da quando è uscito sul mercato nonostante non è mancante di preggi e difetti. Con gli ultimi aggiornamenti è possibile chiamare un’altra persona attraverso WhatsApp, a patto che l’altra sia online, e cioè via internet. Questo è il concetto base della chiamata VOIP. Essa avviene via internet e pertanto è garantita dal software utilizzato in quanto essa parte dal dispositivo chiamate in maniera criptata e arriva direttamente al destinatario, senza fare grossi giri di server o cavi.

Che software posso utilizzare per le chiamate VOIP?
Software installabili ve ne sono parecchi, ma sono molto utilizzati Skype, Telegram e WhatsApp, sia per la facilità d’uso che per la loro ovvia sicurezza. Ovviamente negli ultimi anni stanno nascendo anche siti che gestiscono queste tecnologie come TS oppure discord. Qui però bisogna che qualcuni crei una stanza e vi venga inviato un link per accedervi.

Come posso utilizzare le chiamate VOIP per essere più sicuro e per proteggere la mia casa?
Con l’avvento della fibra internet sono sempre di meno gli operatori che offrono servizi telefonici analogici (Per intenderci quelli con i cavi telefonici diretti, non i fili elettrici, ad esempio) ma sempre di più quelli che gestiscono le chiamate direttamente via internet, ed eventualmente convertendoli in formati analogici. Arrivati a questo punto vi starete domandando come posso utilizzare questa tecnologia per proteggere la propria casa. La risposta è semplice, con i combinatori di linea VOIP

Cosa sono i combinatori di linea?
I combinatori di linea sono praticamente degli strumenti acquistabili in kit oppure separatamente, che venivano collegati all’allarme e alla linea telefonica (Analogica) e in sostanza funzionavano nel seguente modo. Nel caso in cui l’allarme si fosse attivato, sarebbe partita una chiamata dal numero fisso di casa, con un messaggio pre-impostato da voi, che vi avvertiva dell’eventuale pericolo. Questo ovviamente è molto semplice da utilizzare in quanto il montaggio, il funzionamento e il collegamento erano praticamente instantanei.

Quindi al giorno d’oggi come posso usare i combinatori con le linee VOIP?
La tecnologia non è cambiata, e il funzionamento base è lo stesso. Vi sono sorti però dei problemi facilmente risolvibili. Nel caso in cui abbiate un contratto fibra con un operatore, molto spesso vi viene dato un modem in comodato d’uso. Se quest’ultimo possiede un’uscita per i combinatori, allora il problema è risolvibile semplicemente collegando il combinatore al modem e all’allarme, e tutto fungera come sempre. Nel caso in cui però non vi sia questa opzione la soluzione più rapida è la seguente.
Potreste semplicemente comprare una sim e collegarla, attraverso un dispositivo disponibile nel medesimo kit del combinatore, in modo che la sim sostituisca la linea analogica.

Quali sono i problemi che possono sorgere?
Siccome qui si parla di sicurezza è bene fare dovute precauzioni. Se decidete di installare dispositivi del genere, è ovvio che ne sentiate la necessità. Però questi sistemi, per chi vuole realmente venire a rubare qualcosa da voi, sono in realtà relativamente semplici da disattivare. Tutto l’inghippo si consta nel fatto che tutte le chiamate passano per il modem fibra, prima di arrivare al combinatore. Ciò significa che al ladro basterebbe disattivare l’allarme e staccare la linea internet (Fibra) per entrare agevolmente nelle case. E’ da tenere a mente questo pericolo in quanto le cabine della fibra sono ampiamente visualizzabili per le strade e quindi facilmente intaccabili. Una prima soluzione è quella del telefono sopra elencato, in modo che tutto il sistema rimanga esterno dalla linea internet. Una seconda soluzione potrebbe essere quella dell’utilizzo di un generatore secondario. Se venisse staccato l’allarme, e con probabilità pure la corrente ad esso collegato, si attiverebbe l’alimentatore e partirebbe quindi la chiamata VOIP. Questo però non risolve il problema della linea internet rimovibile che è una situazione che solo un’azienda può risolvere. Ovviamente questi sono tutti discorsi teorici ed è difficile che qualcuno si impegni cosi tanto. Ovviamente se pensate che questo sia il vostro caso, è consigliabile affidarsi direttamente a sistemi sofisticati in quanto nessun mezzo fai da te vi proteggerà da ladri cosi esperti.

Miglior sensore d’antifurto

Miglior sensore d’antifurto

Spesso i malviventi agiscono nelle zone più vulnerabili delle case per introdursi all’interno, ossia nei punti dell’edificio più esterni ed esposti, sia che si tratti di piccoli appartamenti o di grandi case isolate. Parliamo delle porte, delle finestre o delle porte-finestre, i cosiddetti varchi: sono proprio questi gli accessi nel mirino dei ladri, poiché tali aperture consentono loro di entrare e compiere razzie. Pertanto vanno tutelate al meglio grazie ai sensori o rilevatori d’antifurto. Vediamo ora quali sono le caratteristiche di tre tipologie di sensori: sensore di vibrazione o inerziale, sensore infrarosso a tenda e contatti magnetici.

Sensore di vibrazione o inerziale: tale dispositivi è molto indicato per proteggere vetri o grate che non vengono aperti di contino, la sua utilità sta nel fatto che si attiva prima che i malviventi possano fare danni effettivi. Parliamo di sensori specifici per la protezione dei punti di accesso delle strutture contro i tentativi di scasso: ad esempio martellate, sfondamenti, uso di trapani e colpi vari. Si tratta di sensori molto efficaci per la rilevazione dell’irregolarità prima che venga realizzata l’apertura della dei serramenti, ma anche per individuare l’eventuale spaccatura dei vetri. Di solito questo tipo di sensore viene abbinato ai sensori perimetrali d’apertura, come ad esempio i contatti magnetici. I sensori di vibrazione o inerziali, dunque, rappresentano la scelta migliore se vi è la necessità di essere avvisati tempestivamente già al primo tentativo di manomissione.

Sensore infrarosso a tenda: questo tipo di rilevatore va applicato sulle porte e sulle finestre nel caso in cui non sia possibile installare un contatto d’apertura: il funzionamento è lo stesso, ma in questo caso si usano i sensori a raggi infrarossi. Tali dispositivi, in grado di coprire un angolo di 130 gradi, vanno posizionati al di sotto delle finestre, dei terrazzi, lungo il perimetro dei giardini, dei muri e delle recinzioni che circondano la casa e quindi il confine con vicini e con le strade adiacenti (è meglio occultarli alla vista di occhi indiscreti). Si tratta di apparecchi decisamente affidabili ed economici, anche se a volte possono originare i cosiddetti falsi allarmi (per esempio se un animale passeggia nell’ambiente monitorato, se un oggetto oscilla a causa del forte vento, se le foglie ricoprono il sensore, se le intemperie appannano il vetro e così via), specialmente se la qualità dei sensori è scarsa oppure se sono tarati male.

Contatti magnetici: si tratta di dispositivi molto diffusi per ciò che concerne le porte, in quanto sono semplici da montare, danno la segnalazione solo quando serve e sono economici. I contatti magnetici sono costituiti da due magneti, che possono avere forma rettangolare o cilindrica, e sono da incassare a scomparsa. Un magnete deve essere posizionato sulla finestra o sulla porta, mentre l’altro sul punto fisso della porta o della finestra. Quando i due magneti vengono separati l’uno dall’altro, quindi quando viene aperta la porta o la finestra, questa separazione dei due componenti fa scattare l’allarme.

Dopo questa lista di caratteristiche e funzionalità dei tre tipi di sensori, è possibile trovare questi sensori nei negozi oppure sui siti online specializzati, dove vi è la possibilità di trovare un ottimo rapporto qualità prezzo.

Installazione allarmi perimetrali: barriere infrarosso e rilevatori a tenda

Installazione allarmi perimetrali: barriere infrarosso e rilevatori a tenda

I punti di accesso delle abitazioni, ovvero le porte, le finestre, le porte-finestre, i terrazzi ecc., sono senza dubbio le zone più a rischio, poiché sono le più soggette ai tentativi di intrusione da parte di ladri e vandali. Fra gli obiettivi dei malviventi non ci sono soltanto le grandi ville piene di poggetti preziosi, ma anche le piccoli abitazioni, dalle case isolate ai condomini, soprattutto se si vive ai piani bassi dell’edificio. Acquistare un impianto di allarme, in tale panorama, è senza dubbio un buon deterrente per ostacolare l’azione dei malfattori: criminalità: ovviamente è fondamentale, all’interno della struttura posta sotto controllo, il corretto posizionamento dei sensori: parliamo di piccoli rilevatori che svolgono un ruolo di primaria importanza, ovvero realizzare delle vere e proprie barriere di protezione contro gli intrusi, sia che questi ultimi vengano dall’esterno o dall’interno dell’abitazione.

Di solito la più grande preoccupazione di chi sceglie di installare un sistema di antifurto riguarda l’eventualità di non poter tenere le finestre aperte, in special modo nel periodo estivo. Riguardo ciò non tutti sanno che con i sistemi di allarme perimetrale si può combinare senza problemi l’esigenza di avere aria fresca e pulita in casa con la necessità di stare al sicuro. Questo tipo di sistemi di allarme funzionano grazie ai sensori perimetrali: i più diffusi sono le barriere perimetrali, delle stecche di 20-30 centimetri da montare in coppia e in parallelo, tali da creare una vera e propria barriera invisibile di raggi infrarossi frontalmente alla finestra o alla porta-finestra. Quando il fascio degli infrarossi viene varcato, automaticamente viene trasmessa una segnalazione alla centrale d’allarme, che di conseguenza fa scattare l’allarme.

Molto utili anche i rilevatori singoli o a tenda, da posizionare singolarmente su una apertura: questi apparecchi sono capaci i coprire un angolo di 110-130°. Entrambi devono essere posizionati sotto le finestre, i balconi, i portici o lungo il perimetro dei cortili, dei muri e delle recinzioni che circondano la struttura e quindi il confine con la proprietà dei vicini e con la via adiacente (è consigliabile nasconderli alla vista di sconosciuti). Parliamo di dispositivi molto sicuri ed economici, anche a volte possono generare i falsi allarmi (ad esempio se un cane transita nella zona monitorata, se uno stendino per asciugare i vestiti oscilla per via del vento, se le foglie coprono il rilevatore, se la pioggia battente appanna il vetro ecc.), soprattutto se la qualità dei sensori è bassa o se sono tarati in maniera errata.

Questi dispositivi sono disponibili in commercio anche con funzionalità di anti-mascheramento e anti-strappo, o in modalità Pet friendly, perfetta quando ci sono nell’abitazione animali domestici liberi di spostarsi sia dentro che al di fuori della casa. Inoltre è bene precisare che quando si decide di procedere all’acquisto, è importante valutare attentamente il grado di protezione dei sensori, poiché più risulta elevato, più sarà capace di resistere agli urti ed agli agenti atmosferici. Infine, per ciò che concerne i prezzi, questi ultimi dipendono soprattutto dal tipo di tecnologia impiegata, dalle funzioni e dalla portata dei dispositivi.

Antifurto per villino in zona a rischio

Antifurto per villino in zona a rischio

Prevenire é meglio che curare, dice il famoso proverbio. Oltre alla salute, anche prevenire, e prevedere, i possibili furti in casa aiuta a non ritrovarsi in situazioni di rischio e a garantire la sicurezza della propria famiglia. La casa é, infatti, il luogo nel quale dovremmo sentirci più protetti.

Qualche dato sulle zone più a rischio furto in Italia

Negli ultimi dieci anni sono stati denunciate ben 10 milioni effrazioni o tentativi di effrazione fra le mura domestica. In rapporto al numero delle abitazioni presenti sul territorio italiano (secondo i dati dell’ISTAT 29 milioni) il numero dei tentativi di furto appare ancora più grande.

Ma non tutto il territorio Italiano vive lo stesso livello di rischio. Il 20% dei furti avviene nelle grandi città, prime in classifica Milano, Torino e Roma mentre in rapporto al numero di abitanti la più colpita é, a sorpresa, Asti con 9 furti in casa ogni mille abitanti. La maggior parte dei furti avviene nel Nord-Est, nella sola Lombardia avvengono 1/4 dei furti.

Quali sono gli orari più a rischio per i furti in appartamento

E’ di un paio di anni fa lo studio emerso dalla collaborazione di diversi autorevoli Istituti (Università Cattolica di Roma, Università di Trento e Dipartimento di Pubblica Sicurezza) che ha sfatato il mito dei furti negli orari notturni.
Secondo lo studio, infatti, gli orari più pericolosi per la sicurezza dell’abitazione sono invece tra le 8 e le 10 del mattino e tra le 17 e le 20. I giorni della settimana più pericolosi sembrano essere il Venerdì ed il Sabato. Bisogna dire che i dati sono stati analizzati sulla base delle denunce avvenute in tre grandi città italiane, Milano, Bari e Roma quindi potrebbero non essere valide per le zone di campagna o di villeggiatura.

Il dato é comunque sorprendente e, per quanto possibile, anche confortante. Sempre meglio essere rapinati mentre siamo al lavoro che trovarsi un estraneo in casa nel cuore della notte!

Ma, inutile dire, che l’opzione migliore é sicuramente la prevenzione del furto.

Per chi vive in una casa indipendente in campagna i maggiori rischi derivano sopratutto dall’isolamento dal centro urbano che la potrebbero rendere una preda più appetibile. Avendo molti accessi dal pian terreno poi, l’accesso dall’esterno é più semplice per i malintenzionati. Come fare allora a difendersi dai rischi e vivere più sicuri?
Ecco alcuni consigli per la scelta dell’antifurto per un villino situato in una zona a rischio furto.

Una delle scelte più adottate da chi vive in un villino indipendente sono i sistemi di allarme di tipo perimetrale. Come suggerisce il nome sono impianti antifurto che vengono collocati attorno al perimetro dell’abitazione, diventando una sorta di barriera che ci protegge dall’esterno quando ci troviamo in casa. Sono particolarmente utili durante la notte perché, essendo posizionati all’esterno, la possibilità che scattino senza ragione é molto bassa e permettono di girare liberi per la casa senza preoccuparsi della sirena di allarme.

Cosa sono le barriere perimetrali

Le barriere perimetrali sono sensori che funzionano ad infrarossi e vanno collocate nelle parti a rischio di accesso dell’abitazione come ad esempio il cancello o la zona di fronte alla porta o alle porte di ingresso o comunque lungo i muri perimetrali del villino.

Oltre ai sistemi ad infrarossi ci sono anche sistemi di allarme perimetrali che sfruttano la tecnologia a microonde ed altri che usano un sistema misto.

A prescindere dalla tecnologia utilizzata, sono composti da due sensori, uno avrà funzione di emettitore ed uno che funzionerà come ricevitore. A questo punto verrà creato un fascio infrarossi fra i due sensori che farà scattare l’allarme nel caso venga interrotto e quindi attraversato. Questo tipo di sistema antifurto può raggiungere una portata di 100 metri ed il prezzo di aggira intorno ai 150 euro.

Nella scelta di questo tipo di sistema di allarme dovrete prendere in considerazione le condizioni climatiche della zona in cui risiedete. Dovranno quindi essere resistenti alla pioggia, al gelo e al sole.

Altri sistemi di allarme per un villino indipendente

Oltre ai sistemi di antifurto perimetrali potrete decidere di installare dei sensori interni all’abitazione, o alle finestre come nel caso dei sensori a tenda o nel garage e nella cantina.

Vi sono poi sistemi di allarme magnetico, anche questi lavorano in coppia, e vanno collocati sulle due ante della porta o della serranda. Scatteranno nel caso vengano aperte o forzate.

Tutti i sistemi di allarme dovranno essere connessi alla centrale operativa delle Forze dell’Ordine o alla società di vigilanza privata, se vi avvalete di questo tipo di servizio.

Naturalmente, oltre ad un buon sistema di allarme, non dovrete rinunciare a misure di prevenzione dei furti più classiche come le porte blindate, le inferriate alle finestre, e un buon lucchetto per le biciclette che riponete in garage. Inoltre, altro metodo vecchio stile, é un buon amico a quattro zampe da guardia!

Insomma, le possibilità di scelta sono molte e l’investimento da affrontare non é molto alto e, ancora più importante, vi permetterà di dormire sonni più tranquilli. O di lasciare la vostra casa incustodita per le vacanze senza pensare continuamente a cosa potrebbe succedere.

Allarmare cantina e garage

Allarmare cantina e garage

Il garage é un luogo molto importante della nostra abitazione. Oltre alla macchina, alla moto o alla bicicletta qui spesso conserviamo vecchie fotografie, i giocattoli di quando eravamo bambini e altri importanti ricordi. Non vogliamo quindi che questi oggetti ci vengano sottratti o vengano danneggiati. La minaccia che per prima ci viene alla mente é l’intrusione di estranei in questi ambienti, che potrebbero anche costituire una facilitazione all’ingresso nell’abitazione vera e propria. Spesso, infatti, garage e abitazione sono collegati da una porta interna.

Come sappiamo, anche la sola presenza dell’allarme, ha una funzione deterrente sui ladri che, nella maggior parte dei casi, non hanno le competenze tecniche per disinnescare l’allarme e preferiscono quindi prede più facili.

Che tipo di allarme scegliere per la protezione dai ladri di garage e cantina?

Innanzitutto dovrete decidere se optare per un sistema di allarme interno o esterno e se desiderate un impianto di allarme autonomo o collegato al sistema di allarme di casa.
I sistemi di allarme senza fili sono molto semplici da montare e se ne trovano in commercio modelli molto economici.

Sistemi di allarme ad uso interno

Per quanto riguarda i sensori interni la scelta é principalmente fra 3 tipologie: i sensori PIR, i sensori a microonde ed i sensori magnetici. I sensori PIR sono sistemi di allarme ad infrarossi che rilevano i movimenti per via del repentino cambio di temperatura. Vengono installati nella parte alta della porta o della finestra. Dovrete quindi posizionarli lontani da fonti di calore come la diretta esposizione al sole (salvo che siano espressamente progettati per sopportare il calore) e lontano da prese d’aria e condizionatori.

I sensori a microonde misurano la quantità di onde elettromagnetiche che compongono l’ambiente e registrano le eventuali anomalie. I contatti magnetici sono, tra questi, quelli che sfruttano la tecnologia più semplice ma con lo stesso livello di efficacia. Si tratta di una coppia di sensori che va montata sulle ante di porte e finestre facendo scattare l’allarme, inviando un segnale alla centrale, se la porta o la finestra viene aperta. Tutti questi sistemi sono facili e veloci da montare e non necessitano dell’intervento di un professionista.

Sistemi di allarme ad uso esterno, video sorveglianza ed allarmi perimetrali

Se volete tenere d’occhio anche la zona esterna del garage potete considerare l’installazione di videocamere di sorveglianza per le quali potrete richiedere la detrazione fiscale IRPEF del 50%. Potete anche optare per un più sofisticato allarme perimetrale, ovvero l’installazione attorno all’abitazione e quindi anche al garage, di diversi sensori. Questa opzione é particolarmente comoda perché il rischio di fare scattare inavvertitamente l’allarme é molto più basso rispetto ai sensori posizionati all’interno delle mura domestiche.
Oltre all’ingresso del garage o della cantina stessi é bene proteggere anche quello che c’é dentro, quindi tenete la bici legata anche se in garage e considerate l’acquisto di un GPS per la vostra auto, é tanto economico quanto efficacie.

Garage e cantine sono ambienti, per così dire, a rischio. Non solo il possibile ingresso dei ladri li mette in pericolo ma anche il fatto che, non essendo costantemente controllati, sono ambienti in cui possono verificarsi incidenti dei quali potreste accorgervi troppo tardi. Quindi, oltre al sistema anti-effrazione, sarebbe bene dotarsi anche di altri tipi di allarmi da collocare in questi locali. Anche questo tipo di sensori sono economici e certamente prevengono una grossa spesa in caso di danni.

Se la caldaia si trova in uno di questi due ambienti é bene installare un rilevatore di monossido di carbonio. Sebbene la sicurezza delle caldaie é molto elevata e abbiamo l’obbligo di farla controllare ogni uno o due anni la sicurezza non é mai troppa. Fissateli in punti che siano lontani dai bambini o dagli animali domestici, cambiate le batterie almeno una volta l’anno e eseguite il test funzionamento ogni tanto. Su rilevatori c’é un pulsante test da premere, se l’allarme funzione emette un forte rumore.

Oltre al rilevatore per il monossido di carbonio sono in commercio anche rilevatori di fumo. Entrambi questi allarmi sono facilissimi da montare da soli, di solito é sufficiente praticare un paio di fori nei punti che avrete precedentemente misurato, montare il supporto e poi il rilevatore stesso.

Altro tipico incidente che potrebbe coinvolgere gli ambienti garage e cantina é l’allagamento, potreste quindi pensare all’acquisto di un sistema di allarme inondazione o sensore di allagamento. Collegato con sistema wireless (senza fili) alla centralina di allarme e dotato di un galleggiate manda un segnale quando il galleggiante sale.

Cosa serve per montare da soli il sistema di allarme per il vostro garage o la vostra cantina

Come già accennato, montare questo tipi di allarmi é davvero facile quindi, se siete appassionati di FAI DA TE e volete risparmiare l’intervento di un installatore professionista, non avrete nessun problema.

Nella vostra casa saranno già presenti gli strumenti necessari, di solito bastano un trapano, viti e tasselli ed un cacciavite. Oltre alle batterie se non sono già incluse nel kit che avete acquistato. Dopodiché dovrete semplicemente seguire le istruzioni di funzionalità dell’impianto per settarlo.

Sistema di antifurto wireless e falsi allarmi

Sistema di antifurto wireless e falsi allarmi

Un impianto di antifurto wireless (senza fili) per la casa è un sistema in cui diversi dispositivi sono collegati tra loro grazie alle onde radio, diversamente dai tradizionali cablaggi tipici dei sistemi filari (via cavo). All’interno dei sistema di antifurto senza fili, fra i vari elementi, il fulcro vitale è rappresentato dalla centralina, tramite la quale il proprietario può interagire con gli apparecchi e quindi gestire al meglio tutto l’impianto. Detto questo, è importante sottolineare che i sistemi di antifurto wireless, a volte, possono essere soggetti al fenomeno del disturbo radio, creando non poche criticità al buon funzionamento dell’impianto d’allarme ed al collegamento alla rete internet. Per quanto concerne l’andamento dei sistemi di antifurto senza fili, si possono verificare due diversi problemi:

Allarme perso: in questo caso specifico, un messaggio d’allarme regolare inviato da un rilevatore alla centralina viene perso in quanto un disturbo ti tipo ambientale (ovvero una interferenza radio), oppure un sabotaggio volontario (ad esempio jamming o saturazione), impediscono alla centralina di riceverlo correttamente e quindi originare la giusta segnalazione di allarme.

Falso allarme dovuto da interferenze: in tale circostanza parliamo di un segnale radio esterno, quindi che non appartiene all’impianto di allarme, il quale origina un disturbo che viene interpretato in modo errato come un messaggio d’allarme trasmesso da un rilevatore: di conseguenza la centralina crea il falso allarme.

È importante sottolineare la tecnologia che sfrutta la doppia frequenza e l’anti jamming non hanno nulla a che vedere con i falsi allarmi dovuti dalle interferenze: difendono l’impianto dai tentativi di sabotaggio e dalle interferenze radio ambientali, ma non incidono in nessun modo sugli allarmi da interferenza. Se il sistema di antifurto via radio scatta per via di un disturbo generato da apparecchi esterni al sistema (per esempio radio-comandi, apri-cancelli e così via), vuol dire che la qualità della centralina è bassa.

Tra le cause dei falsi allarmi vi è principalmente l’incapacità della ricevente radio di riconoscere la trasmissione del codice corretto dal quello non valido, o ancora da una codificazione inadatta del messaggio. Gli impianti wireless trasmettono codici dai rilevatori alla centralina, così come avviene per tutti gli altri dispositivi con tecnologia via radio: nel caso in cui un disturbo viene letto per errore come un codice giusto o se la centralina ha un basso numero di codici possibili tale da poter fortuitamente corrispondere con quello di un radio comando auto o di un apri cancello, allora si presentano i falsi allarmi.

Fino a qualche anno fa, gli impianti via radio non erano innovativi come quelli presenti attualmente in commercio, ed effettivamente la problematica della codifica e delle interferenze era frequente. Oggigiorno, però, i sistemi proposti sul mercato, sia per l’evoluzione tecnica dei dispositivi che per necessità normative, non sono più soggetti a questo tipo di disturbo, ma in determinate circostanze ci si imbatte ancora in prodotti di bassa qualità che purtroppo fanno incorrere l’utente nel fastidioso fenomeno dei falsi allarmi. Pertanto è importante rivolgersi sempre a rivenditori esperti nel settore e a prodotti garantiti e certificati.

Come collegare l’antifurto alle Forze dell’Ordine

Come collegare l’antifurto alle Forze dell’Ordine

Si sa, quando si parla di sicurezza personale e dei propri beni, la prudenza e la cautela non sono mai troppe. Quindi, anche se avete installato un impianto antifurto, per avere il miglior sistema di protezione per la casa o per l’ufficio, potrete fare in modo che sia collegato alle Forze dell’Ordine o a un istituto di vigilanza privata che possano intervenire con tempestività in caso di intrusione.

E allora come si può collegare l’antifurto con le Forze dell’Ordine? La prima cosa necessaria perché ci possa fare è che l’impianto preveda un combinatore telefonico. Si tratta di un dispositivo che, in caso di allarme, riesce a far partire delle chiamate per avvisare di quanto sta accadendo.

In genere, il combinatore si trova direttamente integrato nella centralina, alcuni impianti, però, possono esserne sprovvisti e quindi il combinatore va acquistato separatamente. Può essere di due tipi: PSTN o GSM. Il PSTN si appoggia sulla linea telefonica classica, mentre l’altro sfrutta la SIM. Sul combinatore è possibile registrare i numeri di telefono a cui telefonare in caso di allarme. L’avviso che viene inviato conterrà un messaggio vocale pre-registrato. Tra i numeri da registrare può essere presente anche delle Forze dell’Ordine, come quello della Polizia o dei Carabinieri. Perché il collegamento sia effettivo, sarà prima necessario presentare una richiesta scritta al Comando o al Commissariato più vicino all’abitazione, all’ufficio o all’attività commerciale in cui è installato l’allarme. Chiaramente la richiesta va inoltrata ad una sola Forza dell’Ordine.

Nel modulo che solitamente viene fornito direttamente dalle Forze dell’Ordine, va ovviamente specificato nome e cognome del proprietario dell’abitazione, dell’ufficio o dell’attività commerciale, l’indirizzo in cui è installato l’impianto antifurto e i nominativi delle persone che sono in possesso delle chiavi, nel caso in cui ci fosse necessità di disattivare l’impianto.

Si tratta di una pratica molto semplice ma che può contribuire a migliorare la nostra sicurezza.

Allarmi e detrazioni fiscali

Allarmi e detrazioni fiscali

Negli ultimi anni la tecnologia ha compiuto passi da gigante, ed e proprio grazie al progresso della tecnica ed alle sue infinite applicazioni in ambito privato e pubblico, che anche gli impianti di sicurezza si stanno diffondendo a macchia d’olio tra gli utenti che desiderano proteggere le case, i negozi, gli uffici, le aziende e i locali commerciali contro intrusioni, furti e vandali. I costi per l’acquisto di questo tipo di sistemi si sono abbassati in modo considerevole rispetto al passato; in questo panorama favorevole, per agevolare maggiormente il mercato e i cittadini, il nostro Paese dà la possibilità di godere di determinate detrazioni fiscali. Infatti, la Legge di Stabilità prevede detrazioni del 50 % per quanto concerne il settore delle ristrutturazioni edilizie, tra cui rientra anche l’acquisto di impianti per la sicurezza (per esempio cancelli, grate, porte blindate, impianti di antifurto, telecamere di videosorveglianza e così via). Secondo quanto riportato sul decreto legge 201 del 2011, si possono detrarre tutte quelle spese avute per l’acquisto e l’installazione di impianti di antifurto per le case, gli uffici e i negozi, per gli interventi di rafforzamento, sostituzione e messa in funzione di cancelli e recinzioni murarie di un edificio, per la dotazione di portoni blindati, di casseforti, di sistemi di videosorveglianza, di inferriate per serramenti, di tapparelle di metallo e di vetri anti-sfondamento (fanno eccezione i contratti stipulati con istituti per la vigilanza, le cui spese non risultano detraibili).

Chi può usufruire delle agevolazioni fiscali: i proprietari della casa nella quale verrà installato l’impianto di allarme; l’usufruttuario; i soci di società semplici; i locatari; gli imprenditori individuali di immobili che non fanno parte dei beni strumentali; un familiare convivente del proprietario della struttura. Per ciò che concerne le agevolazioni sull’Iva per l’acquisto di impianti di allarme o di antifurto, non è da considerare solo la detraibilità del 50 % ma anche l’Iva agevolata al 10 invece del 21 % sul materiale acquistato. Per fare un esempio concreto, un impianto d’antifurto ha un costo di 2000 euro, mentre l’installazione ha un costo di 500 euro, per una spesa totale di 2500 euro. Il proprietario può servirsi dell’iva al 10 % solo sulla differenza tra il totale della spesa e del prezzo dei beni (quindi 2500 – 2000): quindi l’iva al 10 % verrà applicata ai 500 euro, mentre sulla restante parte del 21 %.

Vediamo ora come si calcolano le detrazioni fiscali facendo un altro esempio pratico: se un utente spende 10.000 euro totali per l’installazione del sistema di allarme, il 50 % è pari a 5.000 euro. Le agevolazioni fiscali saranno dello stesso importo spalmate su 10 anni, pertanto potrà detrarre dalla sua dichiarazione dei redditi, ogni anno, 500 euro. Per poter fruire delle detrazioni fiscali, ovviamente c’è un iter specifico da seguire: innanzitutto è importante che chi si occupa dell’installazione fatturi tutto, e che i pagamenti non avvengano in nero o in contanti bensì tramite bonifici. Inoltre, nella dichiarazione dei redditi, andranno riportati tutti i dati catastali che determinano la casa come oggetto dell’installazione di sistemi per la sicurezza. Per tutti i dettagli del caso bisogna leggere la guida alle detrazioni fiscali sul sito dell’Agenzia delle Entrate.

Connessione internet e videosorveglianza: cosa sapere

Connessione internet e videosorveglianza: cosa sapere

In molti stanno integrando ai classici impianti di antifurto un sistema di videosorveglianza. Per fruire delle telecamere di videosorveglianza, però, è necessario disporre di una connessione ad internet. Scopriamo di più.

In teoria, è possibile tramettere i video raccolti dalle telecamere sfruttando sia la connessione su rete cellulare che su linea fissa e in entrambi i modi non si dovrebbe riscontrare alcun problema.

Quando, però, si va nella pratica, è necessario valutare bene la velocità di connessione, così da poter vedere fluidamente e senza scatti lo streaming delle telecamere in casa. La valutazione di questa velocità è necessaria sia quando parliamo di connessione fissa che mobile. Infatti, non è affatto raro che il collegamento su rete cellulare sia più veloce rispetto a quello fisso tradizione.

Se, invece, si vuole controllare la propria casa o proprietà tramite smartphone, questo problema esiste ancora meno. Questo avviene perché la trasmissione per cellulari viene ottimizzata e ridotta in risoluzione. Così questa trasmissione risulta più leggera e necessita di meno banda.

Pertanto, per avere la garanzia di una connettività sempre affidabile e costante, il nostro consiglio è quello di controllare sempre bene la qualità del segnale dei diversi operatori prima di acquistare una SIM. I diversi operatori, anche in base alla collocazione geografica, possono disporre di velocità diverse. Per questo, se si verificano dei problemi con un tipo di operatori, magari con un altro potrebbe non esserci alcun disturbo. La cosa più importante è, ovviamente, avere un’ottima fluidità di trasmissione.