Allarme senza fili: perché?

Allarme senza fili: perché?

Le ragioni per munirsi di un antifurto senza fili sono molteplici. Una di queste sicuramente è la comodità: un sistema del genere non prevede infatti cablaggi e interventi invasivi sul locale da proteggere. I sensori deputati al controllo dell’abitazione o dell’esercizio commerciale non necessitano, infatti, di collegamenti filari verso la centralina di allarme; la comunicazione avviene via radio. L’unica accortezza da usare prima dell’acquisto dell’impianto è fare un “censimento” delle zone da proteggere: quante sono le finestre? Quante le porte?

Una volta effettuato il conteggio e individuata la tipologia di sensori (magnetici, di movimento, volumetrici, a tenda ecc.), ci si può focalizzare sulla centralina, il vero cuore dell’impianto. La scelta è ampia: centraline GSM gestibili da remoto con sms e chiamate; centraline PSTN da collegare alla rete fissa telefonica; centralini WIFI da collegare alla rete internet di casa. Tutte comunque in grado di comunicare con i dispositivi ad esse collegati via radio, wireless, senza la presenza di fili.

A completare l’impianto sono i telecomandi, le tastierine e le chiavi elettroniche (sempre wireless) con i quali comandare la centrale: attivare la protezione totale o parziale, oppure disinserire l’allarme. Non vanno infine trascurate le sirene (a batteria, a carica solare) e i deterrenti di vario genere, visivi o sonori, da installare all’esterno dell’immobile.

Come attaccare i cavi alla centrale antifurto

Come attaccare i cavi alla centrale antifurto

Domanda:

Buon pomeriggio,

io mio nome è Valerio e seguo spesso questo blog poiché lo trovo interessante e soprattutto molto utile! Oggi ho deciso di contattarti per avere un buon consiglio: nel corso dell’ultimo periodo ho deciso di acquistare ed installare una centrale di antifurto per la protezione della mia abitazione, ed ho valutato l’idea di optare per un sistema filare in quanto ho avuto modo di vedere che rispetto alla versione wireless è più sicuro ed affidabile (oltre al fatto che ho già la predisposizione in casa per il via filo). Devo ammettere però di non avere moltissima dimestichezza con questa tipologia di intervento, per questo vorrei capire con il tuo aiuto in che modo devo attaccare i cavi alla centrale d’allarme e ai vari elementi che compongono l’impianto. Inoltre ti chiedo di indicarmi il nome di una azienda esperta nel settore (preferibilmente nel Lazio), alla quale potermi rivolgere per effettuare l’acquisto senza incorrere in perdita di denaro e di tempo, e soprattutto che sappia seguirmi passo passo! Attendo di sapere come fare, nel frattempo ti ringrazio vivamente per l’aiuto e per la tua disponibilità.

Un saluto

Valerio

Risposta:

Buon pomeriggio Valerio,

devo dire che il collegamento dei cavi alla centrale d’allarme è, in linea di massima, standard a livello teorico. Per quanto riguarda invece l’atto pratico, potresti invece ritrovarti ad avere a che fare con funzioni differenti e schemi elettrici non intuitivi e particolareggiati. A tal proposito il mio suggerimento per te è quello di puntare su una e studiarne bene tutte le specifiche tecniche, in questo modo vedrai che poi il resto lo capirai senz’altro meglio. Detto ciò, a questo punto ti invito ad acquistare tutta l’apparecchiatura presso un rivenditore serio di professionisti nel settore, dove ci sia un operatore competente che sia disposto ad aiutarti e a seguirti man mano. Infine, per rispondere alla tua domanda su una ditta valida alla quale affidarti per l’acquisto. E pensa che ora, e lo stesso vale per molti dei miei colleghi, faccio il tecnico d’antifurto di mestiere ed acquisto regolarmente da loro, perché sono sempre affidabili, innovativi e garantiscono un’assistenza straordinaria e senza eguali, ancor di più se si prendono in considerazioni le aziende concorrenti attualmente sul mercato dei prodotti per la sicurezza. Entrando nel merito della tua richiesta specifica, puoi dare un’occhiata alla loro centralina Vision 8, si tratta di un prodotto altamente innovativo, con un ottimo rapporto qualità prezzo, molto piacevole a livello estetico, completa di tutto, semplice da usare e gestire e con un ampio spazio e margine per effettuare i vari collegamenti.

Contatto magnetico per ferro

Contatto magnetico per ferro

Domanda:

Buon pomeriggio,

mi chiamo Ivan e ti scrivo per chiederti se secondo te può andar bene qualunque tipo di contatto magnetico d’apertura per un portone o un infisso di ferro oppure ci sono delle differenze da prendere in considerazione a seconda del materiale su cui si installa il dispositivo d’antifurto. Attendo di conoscere la tua idea in merito, nel frattempo ti saluto e ringrazio!

Ivan

Risposta:

Buon pomeriggio Ivan,

prima di entrare nel merito della tua specifica richiesta, credo sia il caso di spiegare brevemente che cosa sono i contatti magnetici d’apertura e quali le loro funzioni: si tratta di piccoli apparecchi che vanno applicati sui due battenti della porta o della finestra che si intende mettere in sicurezza. L’obiettivo? Far sì che, nell’istante in cui vengono allontanati a causa dell’apertura della porta o dell’infisso, si verifichi il blocco del campo magnetico generato. Pertanto il loro scopo, non appena viene rilevata l’apertura non voluta, è quello di inviare un segnale alla centralina d’antifurto (filare o wireless che sia), così che essa stessa possa far scattare l’allarme anti-intrusione. Per quanto riguarda l’aspetto estetico, il contatto magnetico può avere forme diverse: rettangolare, cilindrica o con un’apposita filettatura nel caso di innesto delle viti. Ad ogni modo si presentano con dimensioni ridotte, discreti e non invasivi, i quanto una volta tinteggiati dello stesso colore dell’infisso e della porta, si adattano alla perfezione con lo stile dell’arredamento del luogo in cui vengono installati. Si parla di apparecchi economici e ed efficaci nel riconoscere le intrusioni da parte di ladri e malviventi. Infine, per ciò che concerne la componentistica dei sistemi d’antifurto per le case o per gli uffici, ne bastano anche soltanto un paio, naturalmente di polo opposto.

Detto ciò, tornando alla tua domanda specifica sui contatti magnetici e sul materiale per l’installazione, la risposta è no, non va bene qualsiasi modello di contatto magnetico per l’applicazione su una porta o un infisso in ferro. Difatti esistono varie tipologie di contatti, alcune sono opportune per l’installazione sulle superfici ferrose, mentre altre rischiano di smagnetizzarsi con il tempo nel caso di una installazione similare. Detto ciò, per non fare la scelta sbagliata, ti consiglio di chiedere il parere di un rivenditore esperto e professionale per farti consigliare il rilevatore migliore, soprattutto perché come ho accennato sopra ci sono in commercio contatti magnetici d’apertura di varia forma, isolamento e potenza che si adattano in modo migliore ai diversi contesti. In riferimento a quanto appena detto.

Antifurto per le grate

Antifurto per le grate

Domanda:

Buongiorno,

mi chiamo Mariano e ti domando, in questo momento, quali sono i sistemi di antifurti o i sensori giusti per la protezione delle grate di sicurezza? A chi posso rivolgermi per fare un acquisto sicuro e conveniente? Grazie infinite per la risposta che mi verrà data!

Cordiali saluti

 

Risposta:

Buongiorno Mariano,

Al momento in commercio esistono diverse soluzioni per la protezione delle grate, le tre principali te le propongo di seguito.

a) I contatti magnetici d’apertura: rappresentano il sistema di sicurezza probabilmente più utilizzato e spesso anche il più utile e funzionale. Quando si verifica l’apertura delle grate, questi sensori fanno partire l’allarme. Di contro, se un malintenzionato riuscisse segare le barre delle grate, i sensori non riceverebbero nessun avviso e per questo non invierebbero la segnalazione d’allarme.

b) I contatti inerziali o di vibrazione: se un malintenzionato tentasse di colpire o di tagliare le grate, questi sensori darebbero subito l’avviso d’allarme facendolo partire. Questi sensori, però, devono essere di eccellente qualità, poiché si tratta dei dispositivi più delicati e più soggetti alla manifestazione dei falsi allarmi ove non fossero di buona fattura e installati nella maniera corretta e nel luogo giusto. È molto consigliato, in abbinamento, anche il modulo per la regolazione della sensibilità di vibrazione, indispensabile per far partire l’allarme.

c) Le barriere o i volumetrici da esterno: si tratta della soluzione probabilmente più costosa e allo stesso tempo anche più delicata, poiché tutto quello che si trova in ambiente esterno può essere di frequente soggetto alla manifestazione dei falsi allarmi causati ad esempio dal passaggio degli animali, dalle piante o dagli oggetti mossi dal vento e così via, e può essere attaccato più facilmente dai ladri. Risulta dunque importante proteggere questa tipologia di sensore tramite dei collegamenti anti manomissione, e montarli soltanto nei punti adatti, scegliendo sempre dei prodotti di qualità che abbiano dei filtri specifici per gli animali e per la rilevazione dei movimenti.

Detto ciò, sin potrebbe dire senza troppi problemi che la miglior soluzione per questa tipologia di protezione delle grate è rappresentata dall’applicazione dei contatti magnetici d’apertura in abbinamento a dei buoni sensori inerziali di vibrazione, così da poter raggiungere una protezione completa con zero imprevisti e ad un prezzo accessibile. Tutte e tre le soluzioni che ti ho appena illustrato, con il grosso vantaggio di avere il miglior sensore di vibrazione inerziale presente attualmente in commercio (ti specifico che questo prodotto è di loro produzione), oltre ad una serie di sensori magnetici d’apertura adatti alle più svariate esigenze di sicurezza (questi ultimi sono di loro importazione e marcatura). Questa azienda, leader nel settore, offre anche le barriere e i sensori volumetrici da esterno a tripla tecnologia, dotati di filtri anti animali che arrivano sino ad un massimo di 20 chili, e una intelligenza artificiale capace di adattarsi al meglio alle variazioni esterne della temperatura.

Inseritori sistema antifurto

Inseritori sistema antifurto

Domanda:

Buon pomeriggio,

mi chiamo Lorenzo e non molto tempo fa mi sono fatto fare da un installatore un preventivo per un impianto di antifurto da installare per la protezione del mio appartamento da ladri e malintenzionati. Questo sistema prevede l’installazione di un “inseritore antifurto” tramite le chiavi elettroniche. Secondo te e la tua esperienza sul campo, è sicuro o sarebbe preferibile l’uso di una tastiera? Sono molto indeciso, e leggendo qua e là ci sono talmente tante informazioni generiche e tecniche che non sono riuscito a prendere una decisione definitiva. Pertanto spero tu possa aiutarmi a chiarirmi le idee. Nel frattempo ti saluto e ringrazio per il tempo che mi dedicherai nella risposta!

Lorenzo da Rimini

Risposta:

Buon pomeriggio Lorenzo,

di solito il funzionamento di un impianto di sicurezza per la casa è concepito in modo semplice e intuitivo per facilitare gli utilizzatori finali. Riuscire ad optare per un sistema sicuro e all’altezza delle alle proprie specifiche necessità, è importante prestare attenzione alle caratteristiche dei vari sistemi di controllo per attivare e disattivare l’impianto stesso. Come succede a molti dei miei lettori interessati all’argomento, probabilmente la tastiera l’avrai vista un sacco di volte nei film americani, questo aspetto magari può fartela apparire come più familiare e più sicura… senza dubbio si tratta di un validissimo dispositivo per l’attivazione e disattivazione del sistema di antifurto, anche se in realtà la chiave elettronica assicurano una maggior sicurezza e anche più praticità. Parliamo infatti semplicemente di infilare e sfilare la chiave in una toppa. Le chiavi elettroniche, negli sistemi di allarme più performanti e di qualità, in pratica modificano il codice a ciascun inserimento, o in alternativa presentano una codifica a 32 bit o più (ciò significa che garantisce miliardi di possibili combinazioni: un vero grattacapo per i ladri, anche per quelli più esperti), e risultano perciò impossibili da copiare.

Per quanto riguarda la tastiera, invece, quest’ultima risulta più lenta per le caratteristiche intrinseche del proprio meccanismo: ogni volta che ne hai bisogno, infatti, devi digitare il codice (senza commettere errori) e pigiare il tasto per la conferma. In tutto questo, ovviamente, se qualche malintenzionato riesce a spiare il tuo codice, sarà in grado di replicarlo ed introdursi con estrema facilità e senza ostacoli nel tuo appartamento! Tanti utenti che non vogliono rinunciare né all’una né all’altra tecnologia, decidono di farsele installare entrambe (quindi sia inseritori antifurto che tastiera), ma come ti ho specificato prima, secondo il mio parere e la mia esperienza sul campo, i sistemi con le chiavi elettroniche sono molto più rapidi e sicuri. Infine, nel caso in cui dovessi smarrire la chiave elettronica, niente paura: basterà cancellarla e riprogrammarne una nuova senza incorrere in pericoli o altro. Quindi, ricapitolando, la chiave elettronica è un dispositivo tra i più apprezzati poiché pratico ed efficace; include al suo interno un codice selezionato fra combinazioni infinite, che si può in ogni caso reimpostare nei casi in cui la chiave venga smarrita. Un saluto e auguri per il tuo nuovo impianto di antifurto!

Sensori per le tapparelle: come funzionano

Sensori per le tapparelle: come funzionano

Domanda:

Buongiorno,

mi chiamo Loredana e ti scrivo perché avrei bisogno di qualche informazione, vorrei acquistare ed installare un sistema di antifurto all’interno del mio appartamento situato al secondo piano di una palazzina condominiale al centro di Novara, dando maggior attenzione alla protezione delle mie sei finestre poiché sono particolarmente esposte e vulnerabili. Leggendo qua e là e domandando in giro ho avuto modo di capire che in commercio vengono proposti dei sensori da installare direttamente sulle tapparelle per rilevare eventuali tentativi di intrusione. Sapresti dirmi come funzionano questi dispositivi e in che modo si devono installare? Secondo te rappresentano una valida soluzione per mettere in sicurezza le varie aperture della casa? Ti ringrazio tanto per i consigli e per l’aiuto che vorrai darmi, aspetto di conoscere il tuo parere.

Cordiali saluti

Loredana da Novara

Risposta:

Buongiorno Loredana,

parto subito dicendoti che senza dubbio i sensori di cui parli, ovvero quelli specifici per le tapparelle, rappresentano degli ottimi dispositivi per rilevare i tentativi di furto ed effrazione da parte di ladri e malintenzionati, al tempo stesso però risultano un poco difficili da installare, per questo servono delle piccole accortezze che ora ti illustrerò.

Per ciò che concerne il loro funzionamento, questi sensori sono l’ideale per controllare e tutelare sia le tapparelle che le serrande e le saracinesche, in quanto hanno la capacità di far scattare l’allarme non appena un ospite indesiderato tenti di sollevare, strappare, tagliare o più in generale di danneggiare l’avvolgibile; quest’ultimo si può lasciare a qualunque altezza, poiché i sensori mantengono la memoria della loro ubicazione di partenza. I sensori per le tapparelle al di fuori appaiono come delle piccole cordicelle che al loro interno celano uno “switch” (ovvero un mini interruttore) fornito di una lamella. La corda, ruotando, va a sbattere su tale mini interruttore, generando così delle chiusure e delle aperture della lamella stessa. I sensori vanno posti all’interno del celetto, ed occorre tirar giù la corda assicurandola sull’ultima toga della tapparella: per cui, nel momento in cui si verifica il sollevamento indesiderato della tapparella, il sensore fa partire l’allarme.

Invece, quando sopra ti accennavo alle difficoltà che si possono incontrare quando si installa questa tipologia di sensori, riguardano il fatto che, se non vengono installati nella maniera corretta (e non è sempre semplice), la corda va a sfiorare il telaio della finestra e con il passare del tempo, la corda può rovinarsi sino a rompersi. Altra criticità che si potrebbe incontrare riguarda, ad esempio, il fatto che i cavi che si portano per il sensore, potrebbero andare a finire all’interno del rullo. Detto ciò, risulta chiaro come sia preferibile, avendo a che fare con questo tipo di installazione e caratteristiche, rivolgersi a tecnici esperti che sappiano come agire. Ad ogni modo, i sensori per le tapparelle funzionano bene e rappresentano un eccellente sistema di antifurto per la protezione ottimale dei punti di accesso delle abitazioni. Se dovesse servirti sapere altro su questo argomento o ulteriori chiarimenti su quanto scritto, torna pure a contattarmi! Saluti

Sirene antifurto e manomissioni

Sirene antifurto e manomissioni

Buongiorno,

mi chiamo Dario e ti scrivo poiché in questo periodo sto cercando informazioni utili sui sistemi di allarme. A tal riguardo ho avuto modo di leggere che esistono delle sirene antifurto con funzione anti schiuma contro le manomissioni (utili per rilevare le iniezioni di schiuma all’interno dell’apparecchio), ma ho notato anche che si tratta di dispositivi molto costosi… Per quanto mi riguarda credo che la loro utilità sia un po’ limitata: ad esempio, se con un involucro più grande ricopro la sirena e lo colmo di schiuma poliuretanica, non si vanifica lo stesso l’effetto? Non so, magari mi sbaglio, per questo vorrei fare chiarezza chiedendoti un parere. Ti ringrazio per la risposta che mi darai e ti faccio i complimenti per il blog e per la professionalità che dimostri con i tuoi lettori.

Un saluto

Dario

Risposta:

Buongiorno Dario,

prima di tutto devo dirti che mi fa molto piacere ricevere questi complimenti, vuol dire che il blog sta lavorando nella direzione giusta! Allora, ti dico subito che il tuo ragionamento sulle sirene antifurto con funzione anti schiuma contro i sabotaggi non è affatto errato, ma vanno specificate alcune cose. Come dico spesso sul blog ai miei lettori, le sirene da esterno (molto importanti perché grazie alla segnalazione sonora e visiva indicano che l’impianto d’allarme ha rilevato una intrusione), risultano però particolarmente soggette agli attacchi e alle manomissioni da parte di ladri e malintenzionati, pertanto anche una sirena con anti schiuma si potrebbe inibire senza troppi problemi. Tuttavia devo specificare un aspetto: se si riesce a manomettere una sirena, significa che esiste un vizio nell’ambito dell’installazione, ovvero che la tua sirena non è posizionata nella maniera corretta, magari in un punto non troppo visibile dalla via sottostante o dai vicini di casa, o ancora in un posto non abbastanza in alto.

Se invece si tratta di abitazioni isolate o di magazzini industriali, allora il suggerimento è quello di installare più di una sirena d’allarme; addirittura in commercio vengono proposte delle sirene che sono in grado di rilevare la manomissione grazie alla segnalazione della presenza di volumi parecchio grandi in prossimità dell’involucro. Ad ogni modo, le griglie anti schiuma danno comunque dei vantaggi, poiché nella maggior parte dei casi consentono da una parte di rallentare le manovre di manomissione, e dall’altra di proteggere i fori d’uscita del suono; per cui, al di là delle specifiche circostanze e di alcuni limiti di cui abbiamo parlato, in qualche maniera presentano una loro importante utilità. L’anti schiuma, dunque, serve per far sì che la centralina d’allarme riesca ad accorgersi dell’attacco e far scattare comunque un’altra sirena (per esempio quella interna) ed un eventuale avviso telefonico. Naturalmente l’anti schiuma non eviterà che la sirena si possa soffocare nel suo audio, ma comunque invierà la segnalazione alla centralina. Per cui l’anti schiuma è utile nella misura in cui sia prevista anche una seconda sirena.

Spero di averti fatto una panoramica chiara sulla questione anti schiuma, se dovessi avere bisogno di altri chiarimenti mi trovi qui! Saluti

Vantaggi installazione professionisti antifurto

Vantaggi installazione professionisti antifurto

Domanda:

Buongiorno,

mi chiamo Stefano e desidero installare un sistema di antifurto sia per la casa che per il mio negozio: secondo te mi conviene provare a montarli da me o invece dovrei contattare un tecnico professionista del settore? Se dovessi propendere per la seconda ipotesi, sapresti consigliarmi un’azienda seria alla quale potermi rivolgere? Ti ringrazio tanto per l’attenzione e per l’aiuto che mi darai.

Un saluto

Risposta:

Buongiorno Stefano,

senza dubbio l’installazione fai da te permette di risparmiare del denaro; di contro l’installazione di un impianto di antifurto effettuata da un installatore professionista del settore ha naturalmente dei costi, ma senza ombra di dubbio rappresenta la strada migliore, e ti spiego brevemente il perché: un tecnico competente non solo è in grado di trovare la miglior soluzione grazie all’esperienza sviluppata in prima persona sul campo, ma rappresenta anche un serio punto di riferimento al quale rivolgersi in caso di eventuali imprevisti riguardanti sia l’assistenza che la manutenzione, o ancora di possibili modifiche del sistema stesso o per farsi dare delle semplici spiegazioni in merito ad un aspetto piuttosto che a un altro. L’installatore competente ed esperto, in più, padroneggia e conosce alla perfezione gli apparecchi che deve montare, quindi sa bene in che modo tararli e in che punti installarli, ed elude a priori le manovre che possono provocare disturbi, danneggiamenti o falsi allarmi, sia nell’immediato che nel corso del tempo. Inoltre, se qualche cosa non dovesse andare come dovrebbe, torna tempestivamente sul posto per metterla a posto. Oltre a quanto appena elencato, un installatore evita all’utente quel lavoro di svariati giorni che per lui invece può richiedere normalmente solo un paio di giornate.

Come risulta ovvio, la spesa per questo tipo di lavoro è proporzionata a quella della manodopera del professionista che interviene, della cura nell’incarico specifico e del supporto e assistenza tecnica forniti al cliente. Per cui, in tale contesto, non bisogna focalizzare l’attenzione soltanto sul prezzo, poiché come ripeto sempre in questo blog “chi poco paga poco ha”. Infine, per rispondere alla tua domanda sulla ricerca di una ditta seria alla quale potersi rivolgere per l’installazione di un impianto di antifurto, realizza per i propri clienti installazioni professionali e curate nei minimi dettagli, avendo maturato un’esperienza sul campo dal 1969 ad oggi. Questa grande e comprovata realtà, vende e promuove soltanto prodotti di eccellente fattura, con un rapporto tra la qualità ed il prezzo competitivo e invidiabile nel panorama delle società concorrenti. In più, garantisce agli utenti una valida assistenza tecnica pre e post vendita a vita! Avrai modo tu stesso di renderti conto della validità di questa azienda (per quanto riguarda le tue esigenze, nella sezione dedicata ai sistemi di antifurto troverai tutte le informazioni che ti occorrono per fare una scelta consapevole e all’altezza delle aspettative). Un saluto e auguri per il tuo muovo impianto!

I ladri come disattivano le sirene esterne?

I ladri come disattivano le sirene esterne?

Domanda:

Buon pomeriggio,

mi chiamo Armando e da un po’ di tempo a questa parte sto valutando l’idea di dotarmi di un sistema d’allarme per proteggere la mia abitazione e con essa l’incolumità della mia famiglia, pertanto sto facendo un po’ di ricerche per capire cosa comprare e soprattutto come fare le scelte giuste e consapevoli. A tal proposito sono incappato in un dubbio, anzi per meglio dire in una sorta di preoccupazione, per questo ho deciso di scriverti sperando tu possa chiarirmi un po’ le idee. Secondo te quali sono le tattiche grazie alle quali i ladri riescono a disattivare la sirena d’antifurto esterna? E in che modo posso tutelarmi? Esistono delle accortezze da adottare per evitare che i malintenzionati riescano nel loro intento? Aspetto di conoscere la tua opinione in merito, e nel frattempo ti ringrazio per l’attenzione e la disponibilità!

Cordiali saluti

Armando da Novara

Risposta:

Buon pomeriggio Armando,

allora, parto subito dicendoti che in linea di massima i sistemi tradizionali con cui i malintenzionati riescono a disattivare la sirena dell’impianto di antifurto installata all’esterno, sono sostanzialmente due: spruzzare della schiuma sulla sirena per renderla muta e quindi incapace di emettere il segnale d’allarme sonoro, o quello di strapparla letteralmente dalla parete ed immergerla in un recipiente pieno di acqua. Detto ciò, i suggerimenti che posso darti per evitare e contrastare tali metodi i sono i seguenti:

a) puoi installare la sirena d’antifurto esterna in un punto abbastanza alto, anche se non eccessivamente. Per farti capire, l’ideale sarebbe un’altezza che non si possa raggiungere agevolmente con una sedia, ma nello stesso tempo che non sia eccessivamente alta, in modo tale che anche tu possa lavorarci comodamente senza complicarti troppo la vita o peggio ancora rischiare di cadere e farti male.

b) puoi installare una sirena d’antifurto esterna con funzione anti schiuma, ne trovi tante in commercio e ti garantiscono, per l’appunto, la protezione contro i tentativi di rendere il dispositivo inservibile per via dell’applicazione di schiuma da parte dei banditi;

c) ti suggerisco di evitare il più possibile di dotarti di una sirena completamente wireless (quindi al 100 % via radio, senza fili), poiché sono modelli generalmente più attaccabili rispetto a quelli via cavo o misti. A tal proposito, piuttosto, ti consiglio di provvedere ad installare una sirena d’antifurto wireless che abbia il collegamento alla rete della corrente 220 v;

d) puoi installare anche una sirena d’antifurto all’interno dell’ambiente che intendi mettere in sicurezza, ed un combinatore telefonico per l’avviso di chiamata in caso d’allarme preferibilmente dotato di una batteria tampone. In questa maniera, anche se qualche ladro dovesse riuscire a disattivare la sirena all’esterno, questi altri 2 dispositivi entrerebbero comunque in funzione, dandoti una segnalazione d’allarme sia sonora che telefonica di quanto sta succedendo, garantendo continuità nell’ambito della protezione della tua casa e della tua famiglia.

Alimentatore centrale d’allarme

Alimentatore centrale d’allarme

Domanda:

Salve,

mi chiamo Romolo e vi scrivo per porvi le seguenti due domande: qual è il ruolo di un alimentatore nell’ambito del funzionamento di una centrale d’antifurto? In che maniera posso capire se il mio alimentatore è potente a sufficienza?

Grazie per l’attenzione

Romolo

Risposta:

Salve Romolo,

la centralina d’allarme antifurto, oltre alla gestione delle varie funzioni in capo al sistema di sicurezza, ha il compito di fornire energia indispensabile al suo funzionamento. Nell’ambito della normale tensione di rete, questa energia è data dall’alimentatore, mentre quando si verifica la mancanza della corrente, tale energia viene fornita dalla batteria tampone ospitata dentro la centralina e negli altri apparecchi auto alimentati del sistema di antifurto. Una valida alimentazione è necessaria non solo per il regolare funzionamento dell’antifurto ma anche per il suo perdurare nel corso del tempo. In linea di massima, inoltre, è sempre preferibile che esso sia diviso e non integrato nel circuito della centrale, in modo tale che, ad un ipotetico guasto del solo alimentatore, non si renda necessario sostituire l’intera centrale ma soltanto il singolo elemento. Come specificato sopra, l’alimentatore ha l’importante compito di provvedere a colmare la mancanza di alimentazione per l’impianto e di ricaricare le batterie tampone presenti. Dunque, per quanto riguarda la tua seconda domanda sul come fare a capire se il tuo alimentatore è abbastanza potente, bisogna effettuare un piccolo calcolo conseguibile prendendo i dati dell’antifurto:

  1. a) Prendi i dati dell’assorbimento sia a riposo che in allarme dei vari apparecchi (centralina, rilevatori e così via), rilevabili tramite le informazioni fornite dalla ditta costruttrice (ad esempio i requisiti tecnici contenuti nel manuale delle istruzioni); b) individua la capacità delle batterie tampone.

Applica la seguente formula:

Cu = (∑Cb: Tr) x 0,8 + Cr

Cu indica la corrente in uscita dall’alimentatore; ∑Cb indica la somma delle capacità di tutte le batterie tampone del sistema di antifurto; Tr indica il tempo minimo della ricarica delle batterie calcolato in ore; Cr indica il livello d’assorbimento della corrente a riposo di tutti gli apparecchi alimentati dalla centralina calcolato in Ampere. Per esempio: se si applica tale formula con una batteria tampone in centrale di 7 Ah ed un consumo complessivo a riposo di 0,2 A, ipotizzando di possedere un’ulteriore batteria tampone per la sirena auto alimentata da 2 Ah e di avere a disposizione un tempo minimo di ricarica pari a 12 ore, si otterrà il seguente risultato [(7 + 2): 12] x 0,8 + 0.2 = 0,8 A. Pertanto la centrale dovrà essere dotata di un alimentatore che fornisca per lo meno 0,8 A.

Ad ogni modo, vista la tendenza di una parte delle ditte costruttrici a gonfiare tale valore, oltre al fatto che sarebbe sempre preferibile non utilizzate l’alimentatore al massimo delle sue capacità, suggerisco di optare per una centrale con alimentazione superiore, per far sì che lavori quasi a freddo, o ancora di valersi di alimentatori esterni integrativi, in modo tale che il loro lavoro sia distribuito fra più apparecchi.