Antifurto per le grate

Antifurto per le grate

Domanda:

Buongiorno,

mi chiamo Mariano e ti domando, in questo momento, quali sono i sistemi di antifurti o i sensori giusti per la protezione delle grate di sicurezza? A chi posso rivolgermi per fare un acquisto sicuro e conveniente? Grazie infinite per la risposta che mi verrà data!

Cordiali saluti

 

Risposta:

Buongiorno Mariano,

Al momento in commercio esistono diverse soluzioni per la protezione delle grate, le tre principali te le propongo di seguito.

a) I contatti magnetici d’apertura: rappresentano il sistema di sicurezza probabilmente più utilizzato e spesso anche il più utile e funzionale. Quando si verifica l’apertura delle grate, questi sensori fanno partire l’allarme. Di contro, se un malintenzionato riuscisse segare le barre delle grate, i sensori non riceverebbero nessun avviso e per questo non invierebbero la segnalazione d’allarme.

b) I contatti inerziali o di vibrazione: se un malintenzionato tentasse di colpire o di tagliare le grate, questi sensori darebbero subito l’avviso d’allarme facendolo partire. Questi sensori, però, devono essere di eccellente qualità, poiché si tratta dei dispositivi più delicati e più soggetti alla manifestazione dei falsi allarmi ove non fossero di buona fattura e installati nella maniera corretta e nel luogo giusto. È molto consigliato, in abbinamento, anche il modulo per la regolazione della sensibilità di vibrazione, indispensabile per far partire l’allarme.

c) Le barriere o i volumetrici da esterno: si tratta della soluzione probabilmente più costosa e allo stesso tempo anche più delicata, poiché tutto quello che si trova in ambiente esterno può essere di frequente soggetto alla manifestazione dei falsi allarmi causati ad esempio dal passaggio degli animali, dalle piante o dagli oggetti mossi dal vento e così via, e può essere attaccato più facilmente dai ladri. Risulta dunque importante proteggere questa tipologia di sensore tramite dei collegamenti anti manomissione, e montarli soltanto nei punti adatti, scegliendo sempre dei prodotti di qualità che abbiano dei filtri specifici per gli animali e per la rilevazione dei movimenti.

Detto ciò, sin potrebbe dire senza troppi problemi che la miglior soluzione per questa tipologia di protezione delle grate è rappresentata dall’applicazione dei contatti magnetici d’apertura in abbinamento a dei buoni sensori inerziali di vibrazione, così da poter raggiungere una protezione completa con zero imprevisti e ad un prezzo accessibile. Tutte e tre le soluzioni che ti ho appena illustrato, con il grosso vantaggio di avere il miglior sensore di vibrazione inerziale presente attualmente in commercio (ti specifico che questo prodotto è di loro produzione), oltre ad una serie di sensori magnetici d’apertura adatti alle più svariate esigenze di sicurezza (questi ultimi sono di loro importazione e marcatura). Questa azienda, leader nel settore, offre anche le barriere e i sensori volumetrici da esterno a tripla tecnologia, dotati di filtri anti animali che arrivano sino ad un massimo di 20 chili, e una intelligenza artificiale capace di adattarsi al meglio alle variazioni esterne della temperatura.

Inseritori sistema antifurto

Inseritori sistema antifurto

Domanda:

Buon pomeriggio,

mi chiamo Lorenzo e non molto tempo fa mi sono fatto fare da un installatore un preventivo per un impianto di antifurto da installare per la protezione del mio appartamento da ladri e malintenzionati. Questo sistema prevede l’installazione di un “inseritore antifurto” tramite le chiavi elettroniche. Secondo te e la tua esperienza sul campo, è sicuro o sarebbe preferibile l’uso di una tastiera? Sono molto indeciso, e leggendo qua e là ci sono talmente tante informazioni generiche e tecniche che non sono riuscito a prendere una decisione definitiva. Pertanto spero tu possa aiutarmi a chiarirmi le idee. Nel frattempo ti saluto e ringrazio per il tempo che mi dedicherai nella risposta!

Lorenzo da Rimini

Risposta:

Buon pomeriggio Lorenzo,

di solito il funzionamento di un impianto di sicurezza per la casa è concepito in modo semplice e intuitivo per facilitare gli utilizzatori finali. Riuscire ad optare per un sistema sicuro e all’altezza delle alle proprie specifiche necessità, è importante prestare attenzione alle caratteristiche dei vari sistemi di controllo per attivare e disattivare l’impianto stesso. Come succede a molti dei miei lettori interessati all’argomento, probabilmente la tastiera l’avrai vista un sacco di volte nei film americani, questo aspetto magari può fartela apparire come più familiare e più sicura… senza dubbio si tratta di un validissimo dispositivo per l’attivazione e disattivazione del sistema di antifurto, anche se in realtà la chiave elettronica assicurano una maggior sicurezza e anche più praticità. Parliamo infatti semplicemente di infilare e sfilare la chiave in una toppa. Le chiavi elettroniche, negli sistemi di allarme più performanti e di qualità, in pratica modificano il codice a ciascun inserimento, o in alternativa presentano una codifica a 32 bit o più (ciò significa che garantisce miliardi di possibili combinazioni: un vero grattacapo per i ladri, anche per quelli più esperti), e risultano perciò impossibili da copiare.

Per quanto riguarda la tastiera, invece, quest’ultima risulta più lenta per le caratteristiche intrinseche del proprio meccanismo: ogni volta che ne hai bisogno, infatti, devi digitare il codice (senza commettere errori) e pigiare il tasto per la conferma. In tutto questo, ovviamente, se qualche malintenzionato riesce a spiare il tuo codice, sarà in grado di replicarlo ed introdursi con estrema facilità e senza ostacoli nel tuo appartamento! Tanti utenti che non vogliono rinunciare né all’una né all’altra tecnologia, decidono di farsele installare entrambe (quindi sia inseritori antifurto che tastiera), ma come ti ho specificato prima, secondo il mio parere e la mia esperienza sul campo, i sistemi con le chiavi elettroniche sono molto più rapidi e sicuri. Infine, nel caso in cui dovessi smarrire la chiave elettronica, niente paura: basterà cancellarla e riprogrammarne una nuova senza incorrere in pericoli o altro. Quindi, ricapitolando, la chiave elettronica è un dispositivo tra i più apprezzati poiché pratico ed efficace; include al suo interno un codice selezionato fra combinazioni infinite, che si può in ogni caso reimpostare nei casi in cui la chiave venga smarrita. Un saluto e auguri per il tuo nuovo impianto di antifurto!

Sensori per le tapparelle: come funzionano

Sensori per le tapparelle: come funzionano

Domanda:

Buongiorno,

mi chiamo Loredana e ti scrivo perché avrei bisogno di qualche informazione, vorrei acquistare ed installare un sistema di antifurto all’interno del mio appartamento situato al secondo piano di una palazzina condominiale al centro di Novara, dando maggior attenzione alla protezione delle mie sei finestre poiché sono particolarmente esposte e vulnerabili. Leggendo qua e là e domandando in giro ho avuto modo di capire che in commercio vengono proposti dei sensori da installare direttamente sulle tapparelle per rilevare eventuali tentativi di intrusione. Sapresti dirmi come funzionano questi dispositivi e in che modo si devono installare? Secondo te rappresentano una valida soluzione per mettere in sicurezza le varie aperture della casa? Ti ringrazio tanto per i consigli e per l’aiuto che vorrai darmi, aspetto di conoscere il tuo parere.

Cordiali saluti

Loredana da Novara

Risposta:

Buongiorno Loredana,

parto subito dicendoti che senza dubbio i sensori di cui parli, ovvero quelli specifici per le tapparelle, rappresentano degli ottimi dispositivi per rilevare i tentativi di furto ed effrazione da parte di ladri e malintenzionati, al tempo stesso però risultano un poco difficili da installare, per questo servono delle piccole accortezze che ora ti illustrerò.

Per ciò che concerne il loro funzionamento, questi sensori sono l’ideale per controllare e tutelare sia le tapparelle che le serrande e le saracinesche, in quanto hanno la capacità di far scattare l’allarme non appena un ospite indesiderato tenti di sollevare, strappare, tagliare o più in generale di danneggiare l’avvolgibile; quest’ultimo si può lasciare a qualunque altezza, poiché i sensori mantengono la memoria della loro ubicazione di partenza. I sensori per le tapparelle al di fuori appaiono come delle piccole cordicelle che al loro interno celano uno “switch” (ovvero un mini interruttore) fornito di una lamella. La corda, ruotando, va a sbattere su tale mini interruttore, generando così delle chiusure e delle aperture della lamella stessa. I sensori vanno posti all’interno del celetto, ed occorre tirar giù la corda assicurandola sull’ultima toga della tapparella: per cui, nel momento in cui si verifica il sollevamento indesiderato della tapparella, il sensore fa partire l’allarme.

Invece, quando sopra ti accennavo alle difficoltà che si possono incontrare quando si installa questa tipologia di sensori, riguardano il fatto che, se non vengono installati nella maniera corretta (e non è sempre semplice), la corda va a sfiorare il telaio della finestra e con il passare del tempo, la corda può rovinarsi sino a rompersi. Altra criticità che si potrebbe incontrare riguarda, ad esempio, il fatto che i cavi che si portano per il sensore, potrebbero andare a finire all’interno del rullo. Detto ciò, risulta chiaro come sia preferibile, avendo a che fare con questo tipo di installazione e caratteristiche, rivolgersi a tecnici esperti che sappiano come agire. Ad ogni modo, i sensori per le tapparelle funzionano bene e rappresentano un eccellente sistema di antifurto per la protezione ottimale dei punti di accesso delle abitazioni. Se dovesse servirti sapere altro su questo argomento o ulteriori chiarimenti su quanto scritto, torna pure a contattarmi! Saluti

Sirene antifurto e manomissioni

Sirene antifurto e manomissioni

Buongiorno,

mi chiamo Dario e ti scrivo poiché in questo periodo sto cercando informazioni utili sui sistemi di allarme. A tal riguardo ho avuto modo di leggere che esistono delle sirene antifurto con funzione anti schiuma contro le manomissioni (utili per rilevare le iniezioni di schiuma all’interno dell’apparecchio), ma ho notato anche che si tratta di dispositivi molto costosi… Per quanto mi riguarda credo che la loro utilità sia un po’ limitata: ad esempio, se con un involucro più grande ricopro la sirena e lo colmo di schiuma poliuretanica, non si vanifica lo stesso l’effetto? Non so, magari mi sbaglio, per questo vorrei fare chiarezza chiedendoti un parere. Ti ringrazio per la risposta che mi darai e ti faccio i complimenti per il blog e per la professionalità che dimostri con i tuoi lettori.

Un saluto

Dario

Risposta:

Buongiorno Dario,

prima di tutto devo dirti che mi fa molto piacere ricevere questi complimenti, vuol dire che il blog sta lavorando nella direzione giusta! Allora, ti dico subito che il tuo ragionamento sulle sirene antifurto con funzione anti schiuma contro i sabotaggi non è affatto errato, ma vanno specificate alcune cose. Come dico spesso sul blog ai miei lettori, le sirene da esterno (molto importanti perché grazie alla segnalazione sonora e visiva indicano che l’impianto d’allarme ha rilevato una intrusione), risultano però particolarmente soggette agli attacchi e alle manomissioni da parte di ladri e malintenzionati, pertanto anche una sirena con anti schiuma si potrebbe inibire senza troppi problemi. Tuttavia devo specificare un aspetto: se si riesce a manomettere una sirena, significa che esiste un vizio nell’ambito dell’installazione, ovvero che la tua sirena non è posizionata nella maniera corretta, magari in un punto non troppo visibile dalla via sottostante o dai vicini di casa, o ancora in un posto non abbastanza in alto.

Se invece si tratta di abitazioni isolate o di magazzini industriali, allora il suggerimento è quello di installare più di una sirena d’allarme; addirittura in commercio vengono proposte delle sirene che sono in grado di rilevare la manomissione grazie alla segnalazione della presenza di volumi parecchio grandi in prossimità dell’involucro. Ad ogni modo, le griglie anti schiuma danno comunque dei vantaggi, poiché nella maggior parte dei casi consentono da una parte di rallentare le manovre di manomissione, e dall’altra di proteggere i fori d’uscita del suono; per cui, al di là delle specifiche circostanze e di alcuni limiti di cui abbiamo parlato, in qualche maniera presentano una loro importante utilità. L’anti schiuma, dunque, serve per far sì che la centralina d’allarme riesca ad accorgersi dell’attacco e far scattare comunque un’altra sirena (per esempio quella interna) ed un eventuale avviso telefonico. Naturalmente l’anti schiuma non eviterà che la sirena si possa soffocare nel suo audio, ma comunque invierà la segnalazione alla centralina. Per cui l’anti schiuma è utile nella misura in cui sia prevista anche una seconda sirena.

Spero di averti fatto una panoramica chiara sulla questione anti schiuma, se dovessi avere bisogno di altri chiarimenti mi trovi qui! Saluti

Vantaggi installazione professionisti antifurto

Vantaggi installazione professionisti antifurto

Domanda:

Buongiorno,

mi chiamo Stefano e desidero installare un sistema di antifurto sia per la casa che per il mio negozio: secondo te mi conviene provare a montarli da me o invece dovrei contattare un tecnico professionista del settore? Se dovessi propendere per la seconda ipotesi, sapresti consigliarmi un’azienda seria alla quale potermi rivolgere? Ti ringrazio tanto per l’attenzione e per l’aiuto che mi darai.

Un saluto

Risposta:

Buongiorno Stefano,

senza dubbio l’installazione fai da te permette di risparmiare del denaro; di contro l’installazione di un impianto di antifurto effettuata da un installatore professionista del settore ha naturalmente dei costi, ma senza ombra di dubbio rappresenta la strada migliore, e ti spiego brevemente il perché: un tecnico competente non solo è in grado di trovare la miglior soluzione grazie all’esperienza sviluppata in prima persona sul campo, ma rappresenta anche un serio punto di riferimento al quale rivolgersi in caso di eventuali imprevisti riguardanti sia l’assistenza che la manutenzione, o ancora di possibili modifiche del sistema stesso o per farsi dare delle semplici spiegazioni in merito ad un aspetto piuttosto che a un altro. L’installatore competente ed esperto, in più, padroneggia e conosce alla perfezione gli apparecchi che deve montare, quindi sa bene in che modo tararli e in che punti installarli, ed elude a priori le manovre che possono provocare disturbi, danneggiamenti o falsi allarmi, sia nell’immediato che nel corso del tempo. Inoltre, se qualche cosa non dovesse andare come dovrebbe, torna tempestivamente sul posto per metterla a posto. Oltre a quanto appena elencato, un installatore evita all’utente quel lavoro di svariati giorni che per lui invece può richiedere normalmente solo un paio di giornate.

Come risulta ovvio, la spesa per questo tipo di lavoro è proporzionata a quella della manodopera del professionista che interviene, della cura nell’incarico specifico e del supporto e assistenza tecnica forniti al cliente. Per cui, in tale contesto, non bisogna focalizzare l’attenzione soltanto sul prezzo, poiché come ripeto sempre in questo blog “chi poco paga poco ha”. Infine, per rispondere alla tua domanda sulla ricerca di una ditta seria alla quale potersi rivolgere per l’installazione di un impianto di antifurto, realizza per i propri clienti installazioni professionali e curate nei minimi dettagli, avendo maturato un’esperienza sul campo dal 1969 ad oggi. Questa grande e comprovata realtà, vende e promuove soltanto prodotti di eccellente fattura, con un rapporto tra la qualità ed il prezzo competitivo e invidiabile nel panorama delle società concorrenti. In più, garantisce agli utenti una valida assistenza tecnica pre e post vendita a vita! Avrai modo tu stesso di renderti conto della validità di questa azienda (per quanto riguarda le tue esigenze, nella sezione dedicata ai sistemi di antifurto troverai tutte le informazioni che ti occorrono per fare una scelta consapevole e all’altezza delle aspettative). Un saluto e auguri per il tuo muovo impianto!

I ladri come disattivano le sirene esterne?

I ladri come disattivano le sirene esterne?

Domanda:

Buon pomeriggio,

mi chiamo Armando e da un po’ di tempo a questa parte sto valutando l’idea di dotarmi di un sistema d’allarme per proteggere la mia abitazione e con essa l’incolumità della mia famiglia, pertanto sto facendo un po’ di ricerche per capire cosa comprare e soprattutto come fare le scelte giuste e consapevoli. A tal proposito sono incappato in un dubbio, anzi per meglio dire in una sorta di preoccupazione, per questo ho deciso di scriverti sperando tu possa chiarirmi un po’ le idee. Secondo te quali sono le tattiche grazie alle quali i ladri riescono a disattivare la sirena d’antifurto esterna? E in che modo posso tutelarmi? Esistono delle accortezze da adottare per evitare che i malintenzionati riescano nel loro intento? Aspetto di conoscere la tua opinione in merito, e nel frattempo ti ringrazio per l’attenzione e la disponibilità!

Cordiali saluti

Armando da Novara

Risposta:

Buon pomeriggio Armando,

allora, parto subito dicendoti che in linea di massima i sistemi tradizionali con cui i malintenzionati riescono a disattivare la sirena dell’impianto di antifurto installata all’esterno, sono sostanzialmente due: spruzzare della schiuma sulla sirena per renderla muta e quindi incapace di emettere il segnale d’allarme sonoro, o quello di strapparla letteralmente dalla parete ed immergerla in un recipiente pieno di acqua. Detto ciò, i suggerimenti che posso darti per evitare e contrastare tali metodi i sono i seguenti:

a) puoi installare la sirena d’antifurto esterna in un punto abbastanza alto, anche se non eccessivamente. Per farti capire, l’ideale sarebbe un’altezza che non si possa raggiungere agevolmente con una sedia, ma nello stesso tempo che non sia eccessivamente alta, in modo tale che anche tu possa lavorarci comodamente senza complicarti troppo la vita o peggio ancora rischiare di cadere e farti male.

b) puoi installare una sirena d’antifurto esterna con funzione anti schiuma, ne trovi tante in commercio e ti garantiscono, per l’appunto, la protezione contro i tentativi di rendere il dispositivo inservibile per via dell’applicazione di schiuma da parte dei banditi;

c) ti suggerisco di evitare il più possibile di dotarti di una sirena completamente wireless (quindi al 100 % via radio, senza fili), poiché sono modelli generalmente più attaccabili rispetto a quelli via cavo o misti. A tal proposito, piuttosto, ti consiglio di provvedere ad installare una sirena d’antifurto wireless che abbia il collegamento alla rete della corrente 220 v;

d) puoi installare anche una sirena d’antifurto all’interno dell’ambiente che intendi mettere in sicurezza, ed un combinatore telefonico per l’avviso di chiamata in caso d’allarme preferibilmente dotato di una batteria tampone. In questa maniera, anche se qualche ladro dovesse riuscire a disattivare la sirena all’esterno, questi altri 2 dispositivi entrerebbero comunque in funzione, dandoti una segnalazione d’allarme sia sonora che telefonica di quanto sta succedendo, garantendo continuità nell’ambito della protezione della tua casa e della tua famiglia.

Alimentatore centrale d’allarme

Alimentatore centrale d’allarme

Domanda:

Salve,

mi chiamo Romolo e vi scrivo per porvi le seguenti due domande: qual è il ruolo di un alimentatore nell’ambito del funzionamento di una centrale d’antifurto? In che maniera posso capire se il mio alimentatore è potente a sufficienza?

Grazie per l’attenzione

Romolo

Risposta:

Salve Romolo,

la centralina d’allarme antifurto, oltre alla gestione delle varie funzioni in capo al sistema di sicurezza, ha il compito di fornire energia indispensabile al suo funzionamento. Nell’ambito della normale tensione di rete, questa energia è data dall’alimentatore, mentre quando si verifica la mancanza della corrente, tale energia viene fornita dalla batteria tampone ospitata dentro la centralina e negli altri apparecchi auto alimentati del sistema di antifurto. Una valida alimentazione è necessaria non solo per il regolare funzionamento dell’antifurto ma anche per il suo perdurare nel corso del tempo. In linea di massima, inoltre, è sempre preferibile che esso sia diviso e non integrato nel circuito della centrale, in modo tale che, ad un ipotetico guasto del solo alimentatore, non si renda necessario sostituire l’intera centrale ma soltanto il singolo elemento. Come specificato sopra, l’alimentatore ha l’importante compito di provvedere a colmare la mancanza di alimentazione per l’impianto e di ricaricare le batterie tampone presenti. Dunque, per quanto riguarda la tua seconda domanda sul come fare a capire se il tuo alimentatore è abbastanza potente, bisogna effettuare un piccolo calcolo conseguibile prendendo i dati dell’antifurto:

  1. a) Prendi i dati dell’assorbimento sia a riposo che in allarme dei vari apparecchi (centralina, rilevatori e così via), rilevabili tramite le informazioni fornite dalla ditta costruttrice (ad esempio i requisiti tecnici contenuti nel manuale delle istruzioni); b) individua la capacità delle batterie tampone.

Applica la seguente formula:

Cu = (∑Cb: Tr) x 0,8 + Cr

Cu indica la corrente in uscita dall’alimentatore; ∑Cb indica la somma delle capacità di tutte le batterie tampone del sistema di antifurto; Tr indica il tempo minimo della ricarica delle batterie calcolato in ore; Cr indica il livello d’assorbimento della corrente a riposo di tutti gli apparecchi alimentati dalla centralina calcolato in Ampere. Per esempio: se si applica tale formula con una batteria tampone in centrale di 7 Ah ed un consumo complessivo a riposo di 0,2 A, ipotizzando di possedere un’ulteriore batteria tampone per la sirena auto alimentata da 2 Ah e di avere a disposizione un tempo minimo di ricarica pari a 12 ore, si otterrà il seguente risultato [(7 + 2): 12] x 0,8 + 0.2 = 0,8 A. Pertanto la centrale dovrà essere dotata di un alimentatore che fornisca per lo meno 0,8 A.

Ad ogni modo, vista la tendenza di una parte delle ditte costruttrici a gonfiare tale valore, oltre al fatto che sarebbe sempre preferibile non utilizzate l’alimentatore al massimo delle sue capacità, suggerisco di optare per una centrale con alimentazione superiore, per far sì che lavori quasi a freddo, o ancora di valersi di alimentatori esterni integrativi, in modo tale che il loro lavoro sia distribuito fra più apparecchi.

Collegare contatti magnetici d’allarme

Collegare contatti magnetici d’allarme

Buon pomeriggio,

mi chiamo Federico e prima di esporti le mie domande ci tengo a farti i complimenti per il blog che gestisci, trovo molto utili e soprattutto chiare le risposte che scrivi ai tuoi lettori! Ora ti spiego in breve la mia situazione: possiedo un appartamento, all’interno ho fatto installare un sistema di allarme così composto: una centrale, un rilevatore di presenza e dodici contatti magnetici d’apertura, applicati sia sugli infissi interni che su quelli all’esterno. Circa un paio di mesi fa ho dovuto sostituire gli infissi all’interno, per cui i sei contatti magnetici sono diventati contatti da incasso. Ora, però, si devono collegare i fili… ho avuto modo di notare che nei precedenti contatti magnetici i cavi collegati erano 2, mentre in quelli nuovi ce ne sono quattro (non so se può servire specificarti che sono tutti bianchi). Secondo te, dovrei collegarne sempre e soltanto due o tutti e quattro? Spero tu possa darmi qualche buona dritta, confido in te!

Ti ringrazio tanto e ti saluto

Federico da Mantova

Risposta:

Buon pomeriggio Federico,

inizio subito dicendoti che mi fa davvero molto piacere leggere i tuoi complimenti e gli apprezzamenti sul mio lavoro e su come avvengono le risposte su questo blog, per cui sono io che ringrazio te per aver scelto questo spazio come punto di riferimento in fatto di sicurezza! Allora, entrando nel merito della tua situazione specifica, con molta probabilità i tuoi sono contatti magnetici d’apertura a doppia linea, quindi una per il tamper con funzione anti manomissione e l’altra per la funzione di allarme. Dunque, per quanto riguarda il segnale d’allarme, ti può bastare collegarne due; se invece desideri avere la possibilità di fruire anche della funzione anti sabotaggio, ti servirà collegarli tutti e quattro.

In tale contesto, però, è indispensabile capire bene quale sia la coppia di cavi per la segnalazione dell’allarme. A tal proposito, come primissima cosa e per non sbagliare, ti suggerisco di marcare i quattro cavi con alcune lettere e, usando un tester con un beep in portata Ohm x 1 (nello specifico a finestra chiusa), di collegare il cavo A ad un puntale e il cavo B all’altro. Fatto ciò dovrai aprire la finestra: se a quel punto senti il suono, puoi stare sicuro che è la coppia esatta, invece se il suono non c’è, dovrai chiudere la finestra e fare altri tentativi, sino al momento in cui non sentirai il fatidico beep. Pertanto, una volta trovata la coppia giusta, non ti rimane che collegare i fili nello stesso modo in cui erano collegati i precedenti ed il gioco sarà fatto!

Ti assicuro che è più complicato a dirsi che a farsi, per cui con un po’ di attenzione e di buona volontà non avrai problemi ad effettuare questi tentativi e a procedere nel modo giusto! Spero di esserti stato di aiuto, naturalmente se dovesse servirti altro puoi tranquillamente tornare sul blog e scrivere le tue richieste! Ti saluto e ti faccio un in bocca al lupo per il tuo sistema d’allarme

Elevate temperature e falsi allarmi

Elevate temperature e falsi allarmi

Buon pomeriggio,

mi chiamo Ferdinando, ti seguo spesso e ti faccio tanti complimenti per il tuo lavoro; quest’oggi ho deciso di contattarti per esporti la mia situazione e magari trovare in sieme una soluzione al mio problema: all’interno della mia abitazione ho un sistema di antifurto, e da un po’ di tempo a questa parte sto avendo a che fare con la manifestazione di falsi allarmi provocati dai sensori roller tapparella. Ti specifico che la mia condizione è un po’ particolare, poiché ho dei cassonetti esterni e delle tapparelle motorizzate di alluminio. A suo tempo i rilevatori sono stati collocati dentro il cassonetto con il cavo fissato sulla tapparella; i falsi allarmi si sono manifestati su determinate tapparelle e in diversi orari della giornata, sia con le tapparelle sollevate che con le stesse totalmente abbassate. Inoltre ho avuto modo di notare (cosa che credo sia il punto focale del malfunzionamento) che le tapparelle che creano problemi sono quelle esposte ad un più elevato irraggiamento dei raggi solari e che, quando si verifica l’innalzamento della temperatura, i falsi allarmi aumentano. Detto ciò, pensi possa trattarsi di un falso contatto del roller tapparella dovuto al caldo eccesivo? Come puoi ben capire, non vorrei dover utilizzare il mio impianto d’allarme soltanto durante l’inverno… Spero tanto tu possa darmi una mano a risolvere questa spiacevole situazione, mentre aspetto si conoscere la tua risposta ti ringrazio tanto per l’attenzione e ti saluto!

Cordialmente

Ferdinando

Risposta:

Buon pomeriggio Ferdinando,

prima di tutto mi fa piacere saperti un lettore interessato e ti ringrazio per i complimenti sul mio lavoro! Allora, entrando nel merito dei contenuti della tua mail, ovviamente non hai torto poiché un impianto di antifurto è fondamentale per la protezione della casa specialmente durante i mesi estivi, quando statisticamente i furti sono più numerosi, per cui vediamo ora insieme in che modo risolvere questa criticità! Allora, ti dico subito che secondo me l’analisi che hai fatto è quella giusta, con molta probabilità il problema è dovuto all’elevata temperatura che si crea dentro il cassonetto… purtroppo però, non potendo installare le schede in altri luoghi, non ti rimane che comprare un altro modello e esaminarne il funzionamento. Te lo dico perché, se il problema è di tipo elettronico, probabile che non si ripeta in prodotti di un marchio diverso.

In ogni caso, prima di procedere alla sostituzione, se vuoi effettuare un test ed essere sicuro al 100 %, ti suggerisco di provare ad isolare il prodotto con delle graffe di plastica o con l’ausilio di qualunque altro piccolo oggetto che sia in grado di distaccarlo dalla superficie del cassonetto. In realtà la temperatura non sarà chissà quanto diversa, ma tale tentativo potrebbe farti evitare la dilatazione, e dunque un corto circuito nell’ambito della rilevazione stessa. Prova a seguire questi suggerimenti e fammi sapere come andrà, comunque se dovessi avere ancora bisogno di pormi altri quesiti o di avere delle delucidazioni su ciò che ci siamo appena detti, torna pure a scrivermi senza problemi! Un saluto e a presto!

Problemi con Vodafone Station e combinatore telefonico

Problemi con Vodafone Station e combinatore telefonico

Buon pomeriggio,

mi chiamo Stefano e non molto tempo fa ho deciso di acquistare ed installare un sistema di antifurto per proteggere a 360 gradi la mia casa e la mia famiglia da ladri e malintenzionati. Ora ho deciso di scriverti poiché sto riscontrando dei problemi dovuti alla Vodafone Station 2, (il modem con la sim integrata da collegare direttamente alla presa della corrente elettrica senza dover utilizzare la chiavetta internet), e non so proprio come fare per risolverli! Ti spiego cosa succede: il dispositivo pareva funzionare in modo corretto, poi ho effettuato un test sul funzionamento del combinatore telefonico del sistema di antifurto introducendo il cavo nell’uscita line 1 della Vodafone Station, e all’improvviso, senza una palese motivazione, ha smesso di funzionare! Naturalmente ho tentato più volte, ma infilando il doppino la linea voce e la linea dati scompaiono, mentre togliendolo tutto torna a funzionare normalmente. Non ho idea del perché succeda questo… tu sapresti darmi un parere? Come posso risolvere questa faccenda? Ti ringrazio tanto per tutto, attendo di poter leggere la tua risposta!

Cordiali saluti e complimenti per il tuo lavoro!

Stefano

Risposta:

Buon pomeriggio,

e grazie tante per i complimenti Stefano! prima di entrare nel merito delle domande e del contenuto della mail, ci tengo a precisare sia a te che agli altri lettori che la Vodafone Station 2 presenta una modalità di funzionamento alquanto particolare, per cui posso dirti soltanto di provare a fare dei tentativi per comprendere e prendere in considerazione alcuni aspetti specifici di cui ti parlerò qui di seguito.

Per fare una prima ipotesi, parto dal fatto che la Vodafone Station funzioni e che sia stata installata in maniera corretta, per cui presumo ed immagino che il tradizionale telefono voce collegato al morsetto TEL 1 funzioni bene anch’esso. La mia domanda è la seguente: hai provato a telefonare con voce normale? Sussiste il tono libero? Se il responso è sì, scollegando il cavo grigio RJ dalla parte del telefono, e collegandolo al combinatore telefonico, anch’esso dovrebbe riuscire a telefonare. È vero? Altro quesito: in che modo riesci a sapere che la linea voce scompare nel momento in cui colleghi il combinatore telefonico? Ti suggerisco di effettuare una chiamata, ma prima di farlo accerta di avere escluso il controllo del tono di linea. Inoltre, quando riferisci che scollegando il cavo grigio tutto torna a funzionare normalmente, intendi dire riconnettendo il telefono?

A questo punto ti chiedo di provare a rispondere a queste domande, perché soltanto così puoi trovare una soluzione ed individuare la vera fonte del problema di malfunzionamento. Una volta fatte tutti gli opportuni tentativi del caso, torna ad aggiornarmi su cosa accade e se sei riuscito a risolvere la criticità! Naturalmente, in caso contrario, torna pure a scrivermi così proviamo a risolvere insieme in un altro modo, o in alternativa puoi sempre contattare il servizio clienti della Vodafone al numero dell’assistenza per spiegare il tutto direttamente ad un operatore oppure scrivere sul sito on line della Vodafone. Un saluto e in bocca al lupo per tutto.