Allarme via cavo o via radio: questo è il dilemma!

Allarme via cavo o via radio: questo è il dilemma!

Sono in molti a scrivere e a chiedere quale sia il sistema antifurto migliore tra uno via radio e uno via cavo. Via cavo o via radio, quale scegliere? La risposta, però, non è mai semplice, anche se spesso finiamo per consigliare, se ci sono tutti i presupposti per farlo, di preferire quella via cavo. Cerchiamo di capire meglio, però, tutta la questione.

Infatti, nonostante ciò che abbiamo scritto appena sopra, i sistemi antifurto via radio, ossia wireless, sono comunque ottimi prodotti, ovviamente sempre che si parli di sistemi certificati e garantiti. Tuttavia, non possiamo dimenticare che possono rivelarsi inadatti se vengono installati in situazioni poco consone.

Questo perché sarebbe opportuno montare un sistema d’allarme via radio in locali non troppo grandi e mai in strutture che si sviluppano su più piani. In queste circostanze, il nostro consiglio sarebbe quello di affidarsi ad un sistema misto, ossia sia con e senza fili. Un altro aspetto da considerare è che i sistemi via radio sono più costosi rispetto a quelli via filo, perché i componenti e i sensori dei sistemi non filari risultano più cari. Non solo, sono anche più soggetti ai falsi allarmi.

Gli allarmi via cavo, al contrario, sono più affidabili per quanto riguarda la rilevazione d’intrusione; offrono sensori più performanti; hanno bisogno di una manutenzione minore e, infine, sono meno soggetti a manomissioni.

Queste, ovviamente, sono considerazioni fatte in linea generale, mentre la scelta va fatta caso per caso. Ogni utente, in base alle proprie esigenze e le proprie necessità, sceglierà quello che fa al caso proprio. Questo consiglio che vi stiamo per dare, però, vale sempre: optate per prodotti venduti da aziende autorizzate e serie, che siano in grado di assicurarvi una garanzia sul prodotto di almeno due anni, che offrano un’assistenza sia durante che dopo la vendita, ma soprattutto che assicuri qualità!

Sensori a doppia tecnologia a microonde: caratteristiche e funzionamento

Sensori a doppia tecnologia a microonde: caratteristiche e funzionamento

I sensori, sia per ambienti interni che esterni, sono degli elementi molto importanti all’interno di un sistema di antifurto. Il loro ruolo è quello di rilevare i movimenti nell’area monitorata e segnalarli alla centrale che a sua volta fa partire l’allarme. Tale lavoro viene svolto bene dai sensori PIR, che sono definiti passivi a raggi infrarossi nel momento in cui vengono installati singolarmente, e PIR attivi nel caso in cui vengono installati a coppia (ovvero trasmettitore e ricevente). Un’altra tipologia di sensore è quella a doppia tecnologia, la quale utilizza anche le microonde (ossia Micro Wave – MW) per un controllo maggiore.

Vediamo ora il funzionamento del sensore a doppia tecnologia a microonde: dentro il sensore è presente una scheda elettronica dove è posto un diodo che origina delle onde elettromagnetiche. Tali onde si diffondono nell’aria impiegando una determinata quantità di energia che viene memorizzata. Nel momento in cui avviene il passaggio di un corpo, l’ambiente viene di nuovo saturato da onde che sfruttano in questo caso un’energia differente. Tale diversità allarma il sensore, il quale “comprende” che qualcosa è cambiato. Nella fattispecie, nel momento in cui un corpo si muove, le onde rimbalzano in modo diverso rispetto ad un oggetto fisso, oppure, nel caso del sensore montato all’esterno, ad un oggetto che oscilla come una fronda che svolazza oppure un animale domestico che si sposta velocemente (meccanismo denominato “Pet Immune”).

Detto ciò, meglio scegliere i sensori Pir o quelli a doppia tecnologia? In questo contesto è bene sottolineare che i sensori solitamente installati nei sistemi di antifurto sono di tipo Pir passive infrared. Questi ultimi sono notevolmente economici ed efficienti; i raggi ad infrarossi in tal caso sono in grado di rilevare a distanza la temperatura di un corpo. I Pir attivi, invece, realizzano una vera e propria barriera perimetrale azionata da due sensori: nel momento in cui questa barriera viene oltrepassata, parte l’allarme.

Uno degli svantaggi della tecnologia Pir riguarda il fatto che in alcuni contesti potrebbe risultare eccessivamente sensibile. Ad esempio, immaginiamo una camera nella quale la variazione di calore è notevole (pensiamo alla presenza di camini, condizionatori ecc.); il sensore PIR potrebbe sbagliare e far partire l’allarme quando in realtà non vi è alcuna motivazione. In tale contesto un sensore a doppia tecnologia semplificherebbe di gran lunga il lavoro, in quanto il rilevatore PIR + MW trasmette l’allarme soltanto nel momento in cui i due tipi di controllo (raggi infrarossi e microonde) danno esito positivo, in quanto non vi è dubbio che si tratti di reale effrazione.

Dunque si può affermare con certezza che i sensori a doppia tecnologia siano migliori rispetto a quelli a raggi infrarossi? Non è detto, in quanto un doppio controllo vuol dire anche diminuire la sensibilità. Pertanto, in questo panorama, l’installatore avrà un ruolo fondamentale nel capire quale tipo di sensore è più adatto all’ambiente circostante. Infine, per quanto riguarda i costi, in commercio i sensori a doppia tecnologia, generalmente, hanno prezzi più alti rispetto ai Pir (il prezzo varia e dipende anche il base al marchio).

Sistema di antifurto per proteggere case, ville e giardini

Sistema di antifurto per proteggere case, ville e giardini

Per proteggere al meglio la propria casa ma anche un ufficio, un negozio, una azienda o una attività commerciale, la scelta più sensata è quella di dotarsi di un buon sistema di antifurto. Spesso infatti, la sola presenza di un impianto di allarme in ambiente domestico o di lavoro, risulta utile a scoraggiare eventuali intrusioni da parte di ladri e di malintenzionati. Per fare ciò è molto importante optare per un antifurto funzionale ed efficiente, valutando attentamente sia la qualità che i prezzi dei prodotti presenti in commercio.

Prima di ogni altra considerazione, è importante sapere che sul mercato esistono svariate tipologie di antifurto, dai più complessi e costosi ai più semplici kit di allarme: questi ultimi possono essere installati in maniera facile. I kit di antifurto fai da te sono sistemi non professionali, molto intuitivi ed al contempo efficaci per contrastare le eventuali effrazioni. L’obiettivo di questo articolo è proprio quello di aiutare le persone nella ricerca del sistema di allarme ideale, per poter potenziare la sicurezza della proprietà affidandosi alla tecnologia più recente ed affidabile.

Facciamo ora l’esempio pratico di una situazione specifica: se si possiede una villa di medie dimensioni fuori città, e di desidera installare un sistema antifurto per proteggere l’abitazione quando si è fuori, oppure quando si è in casa e ci si vuole servire nelle ore notturne di cancelli e grate di protezione per via della presenza di un vasto giardino, quale potrebbe essere la soluzione ideale?

In tal caso è consigliabile un sistema di antifurto semplice ma che al tempo stesso preveda i seguenti elementi: una centrale di antifurto; un combinatore telefonico GSM; una sirena esterna lampeggiante con sonoro; dei sensori da esterno con doppio PIR; un ripetitore visivo di stato.

Andiamo ora ad analizzare le caratteristiche si tutti gli elemento proposti: per quanto riguarda la centrale, questa ultima rappresenta il cuore del sistema, essendo il dispositivo capace di elaborare tutti i segnali in ingresso e in uscita e, se necessario, genera l’allarme.

Il combinatore telefonico consente di impostare i numeri telefonici da chiamare in caso di intrusione: la telefonata avviene tramite una SIM; previa autorizzazione, è possibile connettere il combinatore con la caserma dei Carabinieri o con il commissariato di Polizia più vicino, così che possano intervenire velocemente.

La sirena antifurto con avvisatore acustico e lampeggiante garantisce che l’eventuale effrazione venga segnalata a vicini di casa e passanti, i quali potranno a loro volta sollecitare l’intervento degli agenti; ovviamente, in questo caso, il suono della sirena antifurto rappresenta anche un potente deterrente per ladri e malintenzionati.

Il sensore doppio PIR sfrutta la tecnologia del doppio infrarosso, e garantisce una copertura perimetrale di 24 metri circa: si possono installare anche tra due aperture (una finestra e il portone principale), così da avere sotto controllo tutto il perimetro dell’abitazione (occhio alle tarature, che dovranno evitare gli eventuali falsi allarmi connessi al passaggio di animali domestici ecc.).

Il ripetitore di stato esterno, infine, sarà utile come deterrente: in questo contesto, infatti, i malintenzionati difficilmente si avvicineranno vedendo un allarme inserito.

Detto ciò, risulta chiaro che un sistema antifurto simile riesce ad assicurare protezione quando si è fuori casa. Questi componenti si possono trovare on line o nei negozi specializzati ad un prezzo decisamente economico.

Tripla frequenza antifurto

Tripla frequenza antifurto

I sistemi di allarme wireless (senza fili) sono pensati per funzionare su una singola frequenza: questo aspetto permette alla centrale di allarme di ricevere i segnali radio dai diversi elementi su di un range di frequenze (tra i 433,075 MHz e i 434,775 MHz). Grazie all’evoluzione della tecnologia, il mercato propone il passaggio agli allarmi a doppia frequenza, i quali sfruttano un doppio range di frequenze (tra i 433,075 MHz e i 434,775 MHz), e quello sugli 868 MHz. Sono proprio le frequenze di lavoro a determinare la qualità dei diversi sistemi senza fili presenti sul mercato, anche se per tutte e due le tipologie sono disponibili alcuni dispositivi denominati LPD che consentono di utilizzare i sistemi senza licenze e specifiche autorizzazioni.

La scelta di optare per un antifurto a singola o a doppia frequenza non si basa tanto sulla loro sicurezza (entrambi risultano sicuri allo stesso modo in assenza di interferenze), ma dalla possibilità che i ladri possiedono di arrestare la comunicazioni tra centrale e componenti vari. Per quanto riguarda il doppio canale di comunicazione degli antifurto a doppia frequenza, questi ultimi forniscono il vantaggio, rispetto a quelli a mono frequenza, di assicurare una connessione più sicura tra i vari dispositivi: l’affidabilità sta nel fatto che, se un ladro inibisce una frequenza, grazie alla funzione detta antij-amming, la centralina riesce ad individuare il disturbo e a far scattare comunque l’allarme.

Ad oggi si è arrivati ad un ulteriore sviluppo: si tratta degli antifurto a tripla frequenza, i quali riescono ad aumentare non solo la sicurezza ma anche l’aspetto della compatibilità tra i sistemi; parliamo di antifurto molto articolati ma al contempo facili ed efficaci per il cliente che li preferisce ai sistemi di allarme filari (via cavo). Molto importante anche l’aspetto della codifica dei sistemi d’allarme: in questo ambito, più è complessa la codifica, più si riescono ad evitare interferenze e falsi allarmi.

Vediamo ora qual è il funzionamento di un sistema di allarme wireless a tripla frequenza: questo sistema funziona tramite le onde radio, grazie alle quali la centrale di allarme e i diversi componenti (tra cui le sirene e i sensori) dialogano fra loro. I sistemi senza fili utilizzano una tecnologia a bassa potenza (detta SRD – Short Range Devices), grazie alle quali è possibile oltrepassare gli ostacoli fisici e trasmettere i segnali codificati ad alta velocità; è bene inoltre sottolineare che i loro consumi ridotti non generano inquinamento elettromagnetico.

Per i sistemi di allarme senza fili, l’Unione Europea ha stabilito che le bande di frequenza che si possono usare sono quelle comprese tra i 25 MHz e i 1000 MHz. Le frequenze di lavoro di questi sistemi dipendono dai dispositivi denominati oscillatori di trasmissione (possono essere al quarzo o ceramico): il primo origina frequenze che vanno dai 26,995 MHz ai 40,700 MHz, il secondo crea frequenze tra i 433,050 MHz e i 434,790 MHz.

L’utilizzo del primo o del secondo dispositivo definisce quali sono le caratteristiche di funzionamento del sistema di allarme senza fili. In tutti e due i casi, però, esistono vantaggi nell’installazione di un sistema di allarme wireless o di un antifurto a tripla frequenza senza fili: non sono previsti cavi e quindi opere murarie per posizionarli; semplicità di installazione anche fai da te; possibilità di integrazione anche con altri dispositivi nel futuro.

Caratteristiche dei rilevatori da esterno

Caratteristiche dei rilevatori da esterno

Per dotarsi di un sistema di antifurto efficiente, che assicuri un alto livello di protezione, la scelta dei sensori risulta fondamentale. Si tratta di dispositivi che attuano il controllo ed il rilevamento e, attraverso la centralina, fanno scattare l’allarme. I rilevatori per antifurto possono essere di tipo perimetrale e presentano differenze in base al tipo di contesto in cui vengono posizionati: i rilevatori da esterno devono possedere, infatti, caratteristiche diverse dai rilevatori da interno, soprattutto per via degli agenti atmosferici. Il forte vento, la pioggia, la grandine, la nebbia, la neve ma anche il sole cocente possono generare effetti negativi sui sensore, ostacolando e pregiudicando il loro buon funzionamento.

Non a caso, infatti, ogni rilevatore possiede una classe di protezione IP (International Protection), capace di identificare il livello di resistenza agli agenti atmosferici. Il codice si mostra con la sigla IPXX: la prima X denota la protezione contro i solidi che possono entrare in contatto con le parti pericolose; la seconda X indica la protezione contro i liquidi corrosivi (più alti saranno i numeri, più alto sarà il grado di protezione). Il massimo livello di protezione si ottiene con un sensore di tipo IP68.

È bene sottolineare che gli agenti atmosferici sopra elencati non sono i soli eventi che possono disturbare ed inficiare il funzionamento di un sensore: a questi, infatti, vanno aggiunti gli eventuali colpi provenienti da oggetti contundenti, oppure l’accecamento tramite vernici o lacche, o ancora lo strappo o la manomissione. Il lavoro ed il funzionamento di un rilevatore da ambiente esterno resta identico a quello dei sensori da interno: la grande differenza sta proprio nel posizionamento e nella taratura: queste due fasi, infatti, vanno effettuate con molta cura per evitare al meglio i falsi allarmi.

I migliori rilevatori da esterno sono senza dubbio quelli dotati della funzionalità denominata “Pet Immune”: diversamente dagli altri sensori, questi sensori riescono ad annullare i falsi allarmi provocati dagli animali d’affezione, in quanto possiede un algoritmo capace di percepire il movimento generato da un uomo oppure da un piccolo animale. Anche se non si possiedono cani o gatti, anche gli uccelli o altri animali potrebbero intrufolarsi nel giardino e far scattare inutilmente l’allarme.

La tipologia più diffusa ed utilizzata per i rilevatori da esterno è rappresentata dai sensori a raggi infrarosso installati a coppia: si tratta dei PIR attivi. Questi ultimi possiedono una parte ricevente ed una parte emittente; in tal modo si genera una barriera perimetrale che, se interrotta, fa scattare l’allarme. Parliamo di sistemi ideali per i cancelli, per i recinti, per i balconi, per i portici e così via. Inoltre risultano sono ancora più efficienti quando sfruttano la doppia tecnologia (PIR e onde elettromagnetiche).

Per quanto riguarda i costi dei rilevatori da esterno presenti in commercio, sicuramente risultano più alti rispetto ai rilevatori da interno a causa degli involucri più potenti e resistenti per contrastare l’azione nel tempo degli agenti atmosferici ed altri eventuali compromissioni; ad influire sui costi, infine, vi è anche l’aspetto dell’ampiezza della copertura del sensore e, ovviamente, la tecnologia sfruttata.

Collegare l’Antifurto alla Polizia o ai Carabinieri

Collegare l’Antifurto alla Polizia o ai Carabinieri

Nei sistemi di allarme usati per proteggere la casa, ma anche l’attività commerciale, l’ufficio, il capannone, il garage, il negozio e gli ambienti di lavoro in generale, c’è un componente che risulta fondamentale per dare l’allarme in tempo reale nel momento in cui si verifica un tentativo di effrazione: si tratta del combinatore telefonico. È proprio questo dispositivo ad avere il ruolo importante di avvisare tempestivamente della minaccia i diretti interessati o anche la Polizia di Stato e le forze dell’ordine deputate.

Grazie al combinatore telefonico gli antifurto sono capaci di dialogare telefonicamente per l’invio dell’allarme. A gestire il tutto è la centralina, alla quale arriva il segnale d’allarme dai sensori, dai contatti magnetici e dalle telecamere. Questo meccanismo fa a sua volta attivare il combinatore telefonico, il quale compone un numero di telefono predefinito in fase di configurazione dell’impianto attraverso GSM o linea fissa, facendo così ascoltare all’interlocutore interessato il contenuto del messaggio registrato.

Benché la maggior parte delle recenti centrali di antifurto presenti nelle abitazioni o negli edifici in genere sia già fornita di un combinatore telefonico, in diversi casi questo è pensato per sfruttare la linea telefonica tradizionale: tramite essa, infatti, nel momento in cui i sensori rilevano la presenza di un ladro, viene effettuata una telefonata ai numeri telefonici designati. I numeri di riferimento possono essere quelli del nostro Smartphone, dei nostri parenti oppure delle Forze dell’Ordine, in quanto è possibile collegare il nostro antifurto con Carabinieri o Polizia tramite richiesta scritta.

Per poterlo fare con la Polizia si usa il seguente modulo, che va riempito in tutti i campi come si legge specificando dettagliatamente l’indirizzo della propria casa, negozio, ufficio e così via dove è presente l’allarme, nonché il numero di telefono che si collega con il combinatore telefonico ed ovviamente i dati personali. Bisogna barrare la casella A se parliamo di un antifurto che sfrutta due linee telefoniche massimo; la casella B se utilizziamo antifurto più complessi (in tal caso risulterà necessario allegare anche la dichiarazione di conformità dell’impianto, la copia dell’autorizzazione del Ministero delle Poste e Telecomunicazioni, la copia del certificato di approvazione dei requisiti tecnici e professionali).

Per fare richiesta ai Carabinieri, bisogna utilizzare il seguente modulo , che va ugualmente riempito in tutti i campi richiesti con i dati personali, l’indirizzo del luogo in cui è ubicato l’allarme. È necessario anche riportare in modo scritto il contenuto del messaggio che viene recepito e letto dal combinatore telefonico, nonché un eventuale indirizzo di chi custodisce le chiavi della abitazione, utile agli agenti per poter disattivare l’allarme oppure monitorare e controllare la casa.

Per quanto riguarda la scelta tra Polizia di Stato e Carabinieri, essa va fatta in base alla vicinanza del locale con l’allarme alla Caserma oppure al Commissariato; è ovvio che facendo questa valutazione, l’eventuale intervento da parte dell’uno o dell’altro sarà più o meno tempestivo. Inoltre, è bene sapere che le forze dell’Ordine, avendo una stazione o base fissa, conoscono meglio il territorio di competenza e sapranno trovare più velocemente la vostra abitazione.

Impianti wireless: sicuri come quelli tradizionali?

Impianti wireless: sicuri come quelli tradizionali?

Sono molte le domande che ci poniamo prima di installare un sistema di videosorveglianza. Una delle domande più comuni riguarda sicuramente la tipologia di sistema da installare nella nostra abitazione o attività. Di tipologie, infatti, ce ne sono diverse e possono differenziarsi soprattutto in base alla telecamere utilizzate. Tuttavia, la prima grande scelta riguarda gli impianti: wireless o tradizionali.

Wireless o tradizionali: qual è il più sicuro?

Gli impianti wireless sono quelli che non necessitano di cavi, la parola inglese wireless indica appunto l’assenza di cavi. Stanno diventando sempre più diffusi, soprattutto quando devono essere installati all’esterno. Come mai? La ragione è estremamente pratica e logistica: l’assenza di fili li rende più semplici da installare, nonché più discreti e meno individuabili. Inoltre, installarli non comporta alcun stravolgimento o lavoro all’interno dell’abitazione, spesso invece necessari quando si va a montare un sistema di videosorveglianza munito di cavi, prese e fili.

Pertanto, qualora l’installazioni di sistemi filari tradizionali causasse problemi, tali impianti diventano necessari. I problemi causati dagli impianti tradizionali possono essere sia di tipo architettonico sia di tipo pratico. Problemi pratici possono presentarsi, ad esempio, quando l’ambiente è piuttosto piccolo oppure, al contrario, troppo grande, magari distribuito su più piani.

La cosa importante da sottolineare e da tenere in considerazione è che, a parità di qualità e di manutenzione dell’apparecchiatura installata, gli impianti wireless hanno la stessa efficacia e sicurezza dei sistemi tradizionali.

Ovviamente, l’unico modo per garantire efficacia e sicurezza, come accennato, è nella manutenzione delle apparecchiature – sia hardware che software – sistematica. Soprattutto i sistemi senza fili, che funzionano a batterie e potrebbero, se non vengono controllati costantemente, possono scaricarsi all’improvviso e, quindi, non funzionare più. Oltre alla manutenzione sullo stato delle batterie, quando si installa un impianto wireless è consigliabile ricorrere alla supervisione di un centro di teleassistenza. Il centro di teleassistenza è deputato al controllo ininterrotto, 24 ore su 24, del suo funzionamento.

In altre parole, quindi, la tecnologia wireless è ampiamente efficace tanto quanto la tecnologia tradizionale. In ogni caso, a decretare l’efficacia e la sicurezza di un sistema sono piuttosto altre variabili. Parliamo, ad esempio, del numero e della qualità delle telecamere installate, del tipo di software implementato nel DVR o della scelta del digitale rispetto all’analogico. Se, quindi, l’impianto wireless e quello filare sono uguali in affidabilità, non lo sono per quanto riguarda l’estetica e il costo. Infatti, stendere dei cavi, installare prese e condutture destinate a ospitare una miriade di fili diversi, comporta una spesa non indifferente. Una spesa non per tutti sostenibile per aumentare semplicemente la sicurezza della propria abitazione o della propria attività.

Queste sono le ragioni per cui, oltre che per la loro comprovata efficacia e sicurezza, i nuovi sistemi senza fili stanno progressivamente surclassando gli impianti tradizionali. Questi assolvono ugualmente la loro funzione, ma con qualche costo, tempo, lavoro e disagio in più. Gli impianti wireless, poi, sono più al passo coi tempi: le abitazioni sono sempre più provvisorie e i traslochi ormai rappresentano una costante della vita di una normale famiglia.

Il sistema antifurto per le attività commerciali

Il sistema antifurto per le attività commerciali

Negli ultimi anni cresce a dismisura il numero dei negozi che desiderano proteggere la propria attività commerciale dai furti. Di conseguenza sale anche la necessità, da parte dei titolari, di dotarsi di impianti di antifurto efficienti e funzionali in base alle diverse tipologie di attività, soprattutto quelle in cui sono presenti oggetti di valore. Spesso, però, si verificano da parte dei commercianti difficoltà nella scelta dell’impianto giusto o problemi nella fase di progettazione e installazione. Di seguito troverete una carrellata di consigli utili per poter fare la scelta giusta e per spendere il giusto in termini di qualità/prezzo.

Prima di tutto è importante puntare l’attenzione sui punti di accesso al negozio, in quanto rappresentano il pass per i malviventi che intendono mettere in atto l’effrazione (porta principale, porta secondaria, magazzini, laboratori, finestre e vetrine).

Partiamo con le porte: i vari ingressi, frontali o sul retro, possono essere posti sotto controllo con allarmi che funzionano tramite contatto magnetico: quest’ultimo, infatti, fa scattare l’allarme al momento dell’apertura del battente. Ci sono inoltre altri dispositivi sensibili agli urti, ossia i sensori antiscasso.

Per quanto riguarda invece gli ambienti interni, sia durante l’orario di apertura che nelle ore di chiusura in special modo di notte, per poterli proteggere al meglio è necessario installare un impianto di videosorveglianza. Le telecamere devono essere posizionate nei pressi delle aree dove è presente la merce di valore, delle casse e, se sono presenti, anche vicino alle porte secondarie. Le telecamere migliori sono senza dubbio quelle che si connettono alla rete internet, in quanto in questo modo è possibile tenere sotto controllo le zone dell’attività commerciale ventiquattro ore su ventiquattro anche da remoto, per esempio tramite Tablet, personal computer o Smartphone. Per le telecamere più all’avanguardia sarà immediato inviare un messaggio o una e-mail nel caso di intrusioni nel negozio.

Per proteggere gli ambienti dell’attività commerciale sono funzionali anche i sensori volumetrici, i quali possono essere posizionati nelle vicinanze delle entrate principali e/o secondarie. Il tutto deve necessariamente essere collegato ad una centrale antifurto, a sua volta collegata ad una sirena antifurto sistemata all’esterno, ben visibile ma non facilmente raggiungibile.

Riguardo le eventuali vetrine presenti nell’attività commerciale, è consigliabile tenerle protette attraverso la presenza di serrande: queste ultime vanno tirate sempre giù nelle ore notturne e nei giorni di chiusura: ovviamente per una sicurezza davvero completa è necessario dotarle di sensori antisfondamento capaci, in caso di urti o forzature, di inviare il segnale d’allarme.

Vantaggi in questo senso possono derivare anche dalla presenza di un combinatore telefonico collegato direttamente agli uffici preposti delle Forze dell’Ordine: in tal modo i militari saranno subito pronti ad intervenire in caso di furto.

Per quanto riguarda l’aspetto economico, il costo di un buon impianto antifurto costituito da: una sirena, tre sensori antisfondamento, tre sensori volumetrici, tre coppie di contatti magnetici, una centralina ed un combinatore, si può aggirare intorno ai 2000 euro, ad esclusione del sistema antifurto nebbiogeno, il quale necessita di un budget più alto in quanto capace di bloccare i malviventi dentro il negozio rilasciando una accecante (momentaneamente) nebbia atossica.

Cerberus, l’antifurto per proteggere lo Smartphone

Cerberus, l’antifurto per proteggere lo Smartphone

Si chiama “Cerberus” ed è una applicazione completa e specifica per il sistema operativo Android: si tratta di una App antifurto capace di offrire all’utente che la scarica una pluralità di servizi utili, sia per quanto riguarda lo smarrimento, sia per quanto concerne un eventuale furto di questi dispositivi. Vediamo insieme come lavora questo speciale antifurto.

Cerberus è dotato di ben tre modalità (da qui il nome: Cerbero, cane mitologico a tre teste) per proteggere il tuo dispositivo: avvisi automatici, controllo remoto tramite il sito della app, controllo remoto via sms da un altro cellulare). Se si è subito il furto dello Smartphone o del Tablet, Cerberus permette di localizzarli, di indentificare il ladro e di recuperare questi dispositivi. Sul mercato dei prodotti per la sicurezza questa App rappresenta l’antifurto migliore, più popolare e più scaricato. Non si tratta solo di una applicazione del tipo “trova il mio telefono”, in quanto Cerberus permette di controllare da remoto il proprio smartphone o tablet, attivando il GPS del device anche se spento.

Il sistema ha la capacità di eseguire in autonomia determinare operazioni, tutte personalizzabili in base alle esigente del cliente, per tutelarvi: far partire un allarme nonostante la modalità silenziosa; localizzare il dispositivo e bloccarlo tramite un codice; di conoscere il numero di una nuova SIM inserita nel device; di inviare avvisi e-mail o sms nel caso in cui la SIM card venisse cambiata; di inviare un messaggio per avvisare che il dispositivo posseduto è stato rubato o smarrito e per richiederne la restituzione; di avere una lista con le ultime chiamate in entrata e in uscita, nonché di entrare in contatto con le varie informazioni sulla rete WiFi al quale è connesso il vostro dispositivo;  di tutelare la privacy cancellando la scheda SD e la memoria interna per proteggere tutti dati personali salvati; scaricare e visionale la cronologia delle posizioni, così da verificare gli spostamenti passati del dispositivo; di inviare una foto del ladro quando un codice di sblocco errato viene inserito; di catturare foto e screenshot nonché anche registrare video e audio dal microfono per identificare il ladro.

Per quanto riguarda la versione di prova dell’antifurto Cerberus, la durata è di sette giorni ed è scaricabile in maniera gratuita dal negozio on line di applicazioni Google Play Store. Se successivamente si decide di acquistare la licenza, il costo sarà di 4.99 euro a vita (un prezzo irrisorio se si pensa invece alla perdita o al furto del proprio smartphone o tablet e quindi anche alla privazioni definitiva di tutti i dati personali). Ad oggi si contano oltre un milione di utenti che utilizzano questa applicazione, segno che Cerberus rappresenta nel campo l’antifurto per smartphone la soluzione migliore e più apprezzata.

Antifurto senza fili: installazione facile e veloce

Antifurto senza fili: installazione facile e veloce

Installare un impianto senza fili wireless non presuppone lavori sulla muratura, pertanto la messa in posa dei componenti risulta tra le più semplici. Infatti basta sapere il numero di porte e finestre, le aree da porre sotto controllo (quindi il numero delle stanze che compongono l’abitazione e le aree dove si verifica il passaggio per i sensori di movimento). Bisogna inoltre controllare la tipologia dell’impianto in riferimento all’attivazione in una casa singola oppure in un appartamento o ancora in una villa.

Per il sistema d’allarme, nella fattispecie, è necessario considerare in una scala di priorità la base dell’impianto da dove si gestiscono tutti i sensori, ossia le centraline. Queste ultime possono avere combinatore GSM o essere collegate alla rete fissa di casa per eseguire le chiamate di allarme.

Da tenere in considerazione anche i sensori d’apertura, decidendo il perimetro effettivo dell’impianto. Al perimetro si collegherà la protezione interna: si avrà in questo modo una vera e propria “seconda pelle” di protezione. Per quanto concerne le sirene esterne, si tratta di deterrenti sonori e visivi per la prima protezione posta al di fuori dell’abitazione.

Il sistema sarà gestibile in maniera facile e veloce, dall’attivazione alla disattivazione, tramite diversi apparecchi, scelti in base alla proprie preferenze: telecomandi portachiavi; chiavi elettroniche; tastierine poste in prossimità della porta d’ingresso o ancora attraverso il proprio cellulare.