Antifurto: installazione a regola d’arte

Antifurto: installazione a regola d’arte

Buon pomeriggio,

mi chiamo Tiberio e possiedo una ditta individuale per la quale mi occupo dell’installazione di sistemi d’allarme, nella maggior parte dei casi di tipo wireless. Ho deciso di contattarti per domandarti se, in base alle tue conoscenze, sai se la legge attuale mi obbliga a rilasciare ai miei clienti delle specifiche certificazioni, per esempio quella della quale si parla nel DM 37/08. La cosa mi interessa particolarmente poiché un utente mi ha domandato pochi giorni fa se posso rilasciargliela, da ciò che mi ha detto sembra ne abbia sentito parlare nell’ambito delle certificazioni di lavoro effettuato a “regola d’arte”. Spero avere un buon consiglio da te, nel frattempo ti ringrazio per l’attenzione!

Un saluto

Tiberio

Risposta:

Buon pomeriggio Tiberio,

prima di tutto ti sottolineo, e lo faccio anche per chi ci legge, che non sono un avvocato, pertanto la mia resta una opinione personale, certamente da verificare. Detto ciò, ti ringrazio per avermi dato questo interessante spunto di riflessione! Vado con ordine per fare un po’ chiarezza su questa tematica: il DM 37/08 ha disposto l’abrogazione della legge 46/90 e ha decretato nuove norme nell’ambito dell’installazione di impianti elettrici e di altre tipologie di sistemi specificati nell’oggetto. Parliamo di una legge, per cui l’osservanza è d’obbligo! Dunque, per ciò che ti riguarda, dovresti verificare che il tipo di impianto che installi rientra tra le tipologie riportate nel campo d’applicazione, in tal caso non ci saranno perplessità da parte tua sull’obbligo di rilasciare questa dichiarazione.

Per quanto concerne l’installazione a “regola d’arte”, si tratta di un principio che somiglia molto, per capirci, a quello che nel codice civile si definisce “diligenza del buon padre di famiglia”, ciò vuol dire che, non potendo esporre in modo dettagliato cosa si può e si deve fare, vale il principio del buon senso e quello della responsabilità. Dunque risulta importante fare attenzione e rispettare le clausole del contratto, in più anche nel DM (articolo 5 comma 3 e articolo 6 comma 1) si dichiara che gli impianti e i progetti eseguiti in base le normative vigenti sono da considerare “a regola d’arte”.

Per sintetizzare e concludere, la dicitura “a regola d’arte” riguarda nella fattispecie il come viene realizzato il lavoro, e a tal proposito il DM stabilisce per legge che occorre seguire la regola d’arte, rilasciare necessariamente la certificazione e determinare quali devono essere i requisiti sia per progettare che per certificare. Detto ciò, penso che nella tua situazione specifica, se il sistema di allarme è collegato alla rete elettrica, la certificazione per l’ambito elettrico è obbligatoria; se all’opposto si tratta della parte ‘allarme’ nell’ambito prestazionale, la norma sia di impianto che di prodotto è prettamente volontaria.

Spero di averti fatto un quadro della materia abbastanza chiaro e dettagliato, mi rendo conto che l’argomento, anche se interessante, è un po’ ostico… ma con le dritte che ti ho dato dovresti comunque risolvere il problema! Ad ogni modo tienimi aggiornato, sono curioso, e per altre domande torna pure a contattarmi, mi fa piacere darmi una mano! Un saluto e a presto!

Centralina antifurto e sensori gas e allagamento

Centralina antifurto e sensori gas e allagamento

Buon pomeriggio,

mi chiamo Manuele e proverò ad esporti il mio problema nel modo più dettagliato possibile, ma mi scuso fin da ora da poiché sono sicuro che non mi riuscirà proprio bene, non ho grande dimestichezza in materia. Ho comprato un appartamento in buona parte già concluso, con un impianto elettrico predisposto ma con tubature un po’ scarse; al di là di questo aspetto ho pensato che un sistema filare, rispetto ad uno wireless, possa essere la soluzione migliore… sei d’accordo con me? Ecco le mie perplessità: 1) la centralina antifurto deve essere filare con combinatore telefonico GSM e tastierina, che in fatto di attendibilità supera la chiave elettronica giusto?  2) nelle camere vorrei installare dei sensori a doppia tecnologia, ma non so se vanno alimentati in qualche modo oppure se sono sufficienti delle pile. Devono essere cablati alla centralina? 3) nella zona cucina avrei bisogno di un sensore che rilevi le perdite di gas e gli allagamenti, questi rilevatori devono essere alimentati e cablati in centralina? 4) posso montare un contatto magnetico d’apertura sul portone blindato? 5) cosa mi suggerisci per proteggere l’area esterna? (a tal proposito il terrazzino è lungo e stretto: 16 m per 1,6). Ti ringrazio per l’aiuto e l’attenzione che vorrai dedicarmi!

Un saluto

Manuele

 

Risposta:

Buon pomeriggio Manuele,

Inizio rispondendoti alla domanda sulla centralina antifurto: per quanto riguarda la funzionalità, la tastiera e la chiave elettronica in pratica si equivalgono; se però hai molte persone che accedono in casa, la tastiera risulta sicuramente più pratica oltre che più economica, mentre se ci sono utenti anziani la chiave elettronica è senza dubbio la scelta migliore.

Per ciò che concerne i sensori, questi ultimi devono essere sempre alimentati, o in corrente continua dalla centralina, o in alternativa tramite l’uso di batterie se si utilizza il via radio. Anche i rilevatori di gas e di perdite di acqua devono essere alimentati e possono essere collegati alla centralina. Per quanto riguarda la porta blindata, puoi installare senza problemi un contatto magnetico d’apertura (tra l’altro molto economico), ma fai attenzione perché in commercio ci sono determinati modelli specifici per questo tipo di applicazione.

Infine, riguardo la protezione dell’ambiente esterno, puoi installare delle barrierine a stilo (sono barriere infrarosso che ti permettono di prevenire lo scasso e di rilevare l’eventuale attraversamento delle aperture; vanno installate all’esterno dell’infisso, sono discrete e garantiscono protezione anche se l’infisso viene lasciato aperto), o dei sensori a tenda (rilevatori a raggi infrarossi forniti di una specifica lente che protegge una superficie piana; esistono sia sensori a tenda che proiettano dall’alto verso il basso da installare nella parte alta dentro la finestra, sia sensori a tenda da esterno che proteggono l’apertura evitando la manifestazione dei falsi allarmi dovuta al passaggio di volatili o di altri animali). In ogni caso ti suggerisco prima di valutare con calma ed attenzione la soluzione più adatta alle esigenze abitative e alle tue necessità di sicurezza!

Spero di aver risposto ai tuoi dubbi in modo chiaro e puntuale, per altre domande torna pure a scrivere! Un Saluto

Scegliere il migliore sistema d’allarme, antifurto casa: consigli dal vostro blog

Scegliere il migliore sistema d’allarme, antifurto casa: consigli dal vostro blog

Buongiorno,

mi chiamo Daniele e sto leggendo sui vari blog i prezzi degli impianti di antifurto per la casa, sia wireless che filari. Sono alla ricerca di un kit d’allarme fai da te preferibilmente wireless, e fino ad ora i forum online mi sono stati di grande aiuto per capire questo mondo. Leggendo commenti, pareri, recensioni, consigli e guide varie, ho notato che i prezzi cambiano molto, per questo sono un po’ confuso, io vorrei un’opinione su un sistema anti intrusione sia per l’abitazione che per l’ufficio. Detto questo, su cosa mi devo orientare per l’installazione di un buon sistema d’allarme wireless? Attualmente in commercio qual è il miglior impianto d’antifurto per la casa? anche in kit sono validi? Meglio GSM o il PSTN collegato alla rete fissa? con applicazione, con messaggio o senza via Smartphone? Inoltre, lo posso collegare alla centrale operativa delle forze dell’ordine? Posso usufruire della detrazione fiscale sui sistemi d’antifurto? Quale tipologia di sensori dovrei installare? e quale modello di sirena d’antifurto potrei scegliere? Ti anticipo che ho già richiesto vari preventivi per poter confrontare sia i costi che le varie offerte, ad oggi vorrei orientarmi su un kit allarme fai da te per poter risparmiare un po’ di soldi mantenendo comunque la massima qualità. Per proteggere al meglio e rendere affidabile la mia abitazione vorrei progettare un impianto di antifurto senza fili, a tal proposito ho visto anche dei video tutorial ed informativi sul canale Youtube. Ti chiedo qualche consiglio sul miglio prezzo e sulle migliori prestazioni sia per quanto riguarda gli impianti d’allarme per la casa che per ciò che concerne i sistemi con telecamere di videosorveglianza per proteggere la mia villetta a schiera. Ti ringrazio in anticipo per la disponibilità e la tua competenza!

Un saluto

Daniele da Frosinone

Risposta:

Buongiorno Daniele,

Prima di tutto ci tengo a darti il benvenuto sul nostro blog, che come avrai modo di vedere è anche un vero e proprio forum, poiché permette agli utenti di lasciare commenti, fare recensioni, chiedere informazioni, consigli e aiuto sui sistemi anti intrusione, sugli allarmi e sugli antifurti per la casa, sia wireless (senza fili) che via cavo (con fili). Moltissimi lettori mi domandano, come hai fatto tu oggi, quale sia il miglior impianto d’allarme ed il miglio prezzo, ma naturalmente tutto dipende dalla specifica situazione di ognuno, dalla collocazione e conformazione strutturale dell’edificio che si intende proteggere, dal numero dei punti di accesso e delle zone più a rischio della struttura, dalle caratteristiche dell’ambiente interno ed esterno dell’abitazione o dell’ufficio, dal livello di sicurezza che si vuole raggiungere e dal budget a disposizione. Per quanto riguarda la tua preferenza, progettare un sistema d’antifurto senza fili è molto semplice e intuitivo, e con le dovute accortezze puoi farlo anche da solo. Per poter rispondere alle tue domande, però, mi occorrono più informazioni! Se vuoi, puoi inviarci una piantina della tua abitazione e ti invieremo qualche suggerimento utile per l’acquisto di sistema di sicurezza adatto alle tue esigenze! Un saluto a presto

Tipologie centrali antifurto

Tipologie centrali antifurto

Buonasera,

Mi chiamo Ferdinando e ti leggo spesso, sono molto interessato al tuo blog e agli argomenti che vengono trattati in questo spazio! Questa volta ho deciso di scriverti perché mi piacerebbe capirne di più sugli impianti di antifurto, in particolar modo sulle varie tipologie di centrali d’allarme che attualmente sono presenti in commercio. Te lo chiedo perché da un po’ di tempo a questa parte sto valutando l’idea di acquistare ed installare un sistema di sicurezza per rendere sicura la mia abitazione e proteggere l’incolumità della mia famiglia, e da quello che ho letto anche qui la centrale rappresenta il vero e proprio cervello dell’impianto, quindi un componente fondamentale per far funzionare bene tutti gli altri dispositivi ad esso collegati! Spero tu possa dedicarmi un po’ di tempo.

Un saluto

Grazie

Ferdinando

Buonasera Ferdinando,

Ti ringrazio per i complimenti, sono molto felice che ti piaccia il mio blog e che trovi interessanti gli argomenti che vengono elaborati, mi fa molto piacere risponderti! Prima di tutto ti dico che la tua domanda può sembrare semplice, anche se in realtà non lo è affatto, e ti spiego il perché: attualmente in commercio vengono proposte centinaia di centrali d’antifurto, le quali si differenziano fra loro per marchi, caratteristiche e funzioni, per questo e sarebbe complicato, oltre che riduttivo, farti un lista esaustiva. Ad ogni modo, e dopo questa doverosa premessa, rispondo comunque alla tua domanda dicendoti che puoi provare ad orientarti prendendo in considerazione tre macro categorie di centraline, ovvero le entry level, le semi-professionali e i modelli professionali.

La prima categoria, le entry level, sono modelli molto semplici, ideali per chi non ha grandi necessità e si accontenta di un impianto di antifurto che sia in grado di fare il suo dovere. Inoltre la loro programmazione risulta facile, e si caratterizzano per avere un costo abbastanza accessibile ai più.

La seconda categoria, ovvero le semi professionali, sono modelli più evoluti rispetto alle entry level sia per quanto riguarda le funzionalità che la programmazione, anche se sono anche loro semplici da utilizzare; inoltre il rapporto qualità prezzo è ottimale e il livello di sicurezza elevato.

Infine la terza categoria, ossia le professionali, sono modelli di centraline pensate per chi ha specifiche necessità di sicurezza (come ad esempio nel caso di impianti grandi ed articolati con possibilità di espansione nel corso del tempo). Questa tipologia di centrale garantisce all’utente la possibilità di controllo e gestione a distanza, l’uso di tastiere parlanti e la programmazione anche da personal computer. Il loro costo, naturalmente, è più elevato rispetto alle altre due macro categorie di centrali. Spero di essere stato un valido aiuto, ci sarebbero tante altre cose da scrivere sulle centraline antifurto, ma per quel che mi chiedi penso che far riferimento a queste tre tipologie di centrali sia un buon primo passo per poterti orientare con consapevolezza sul mercato! Fammi sapere cosa deciderai, e ovviamente per qualunque altra domanda o chiarimento torna pure a contattarmi, mi trovi qui pronto a risponderti ancora! Un saluto

Antifurto per villa al mare

Antifurto per villa al mare

Buongiorno,

mi chiamo Romolo e mi piacerebbe acquistare ed installare un impianto di antifurto per proteggere la mia villa al mare, un’abitazione che sfrutto soltanto nei mesi estivi. Ho le idee un po’ confuse perché dispongo di un budget corposo, ma avrei comunque bisogno di 16 sensori da montare sulle porte, sulle finestre e sulle porte finestre; inoltre, non stando sempre in casa essendo una dimora per le vacanze estive, vorrei che comunicassero anche da remoto nel caso si verifichi una violazione del sistema, un tentativo di intrusione o una batteria scarica. Visto che c’è anche un giardino non eccessivamente grande, vorrei collocare anche dei sensori esterni che non consentano ai ladri di avvicinarsi troppo alla casa e fare danni. In più vorrei dotarmi di un combinatore telefonico GSM per l’avviso di chiamata in caso d’allarme e di una centrale che presupponga un’espansione in futuro, ma soprattutto un controllo e una gestione del tutto a distanza, eventualmente tramite un’app per Smartphone o Tablet. A questo punto ti chiedo: pensi che un sistema simile sia integrabile con delle telecamere di videosorveglianza interne e con un videoregistratore Digital Video Recorder? Spero tu possa darmi dei consigli utili per permettermi di fare la scelta giusta!

Ti ringrazio e attendo la tua consulenza

Un saluto

Romolo

Buongiorno Romolo,

innanzitutto devo farti i complimenti, da ciò che mi descrivi dovrebbe venir fuori un bel sistema d’antifurto! Allora, per ciò che concerne i sensori per la protezione delle porte e delle finestre, consiglio i contatti magnetici d’apertura, economici e facili da installare, puoi scegliere quelli che comunicano con la centralina, così potrai controllare lo stato della batteria direttamente dal tuo Smartphone.

Per quanto riguarda i sensori esterni bisogna tener presente determinati fattori come la temperatura, l’esposizione ai raggi solari, l’eventuale presenza di animali, gli agenti atmosferici, il tipo di zona da coprire e così via. Se ad esempio intendi proteggere le mura perimetrali, puoi utilizzare le barriere infrarosso; se invece vuoi usare il giardino consiglio dei sensori volumetrici. In ogni caso è necessario acquistare dei sensori dotati di un involucro protettivo resistente alle intemperie. Inoltre le recenti centraline d’antifurto sono tutte gestibili a distanza, ma dovrai comunque assicurarti che la ditta che le produce abbia reso disponibile un’app per utilizzare e controllare il sistema d’allarme anche da Smartphone.

Infine, riguardo il discorso sulle telecamere di videosorveglianza interne, hai diverse strade: la prima è quella di adottare di telecamere di rete IP (Internet Protocol) che, in caso d’allarme, ti permettono di collegarti al sistema e di controllare cosa sta succedendo in casa; la seconda è di scegliere le telecamere con funzione “motion detection”, da sfruttare come se fossero dei sensori di movimento e ti spiego il perché: quando un ladro transita davanti queste telecamere, parte l’allarme e anche la registrazione; la terza è la registrazione continua con il tradizionale TVCC (telecamere a circuito chiuso). Sappi, però, che non si possono integrare un impianto antifurto e uno di videosorveglianza, bensì puoi utilizzarli contemporaneamente. Spero di essere stato un valido aiuto, un saluto!

Rendere sicuro un appartamento

Rendere sicuro un appartamento

Buongiorno,

mi chiamo Luisa, ho un appartamento di circa 150 mq situato all’ultimo piano di un palazzo al centro di Modena. L’abitazione è dotata di due terrazzi abbastanza estesi, uno sulla parte frontale e l’altro sul retro, quest’ultimo è coperto da una veranda. Entrambi si possono raggiungere anche dal tetto, poiché come detto prima sopra il mio appartamento non c’è nessun altro, soltanto un lastrico solare (non so se può essere un problema). Mi piacerebbe proteggere l’appartamento tramite l’installazione di contatti magnetici d’apertura sulle nove finestre e di un sensore volumetrico all’interno, ma non ti nego che sono preoccupata per la compatibilità del sistema di antifurto con la presenza dei miei due gatti che si muovono liberamente per la casa (ho letto della possibilità che si manifestino i falsi allarmi a causa degli animali domestici). È un problema o ci sono delle accortezze da impiegare per risolvere la situazione? In più, secondo la tua opinione, dove bisogna posizionare la sirena d’allarme esterna? Può il freddo del periodo invernale compromettere l’efficacia del dispositivo? Ti ringrazio per l’attenzione e per i consigli che vorrai darmi.

Un saluto

Luisa

Buongiorno Luisa,

grazie a te per avermi scritto! leggendo le caratteristiche del tuo appartamento, secondo il mio parere sarebbe preferibile installare, insieme ai contatti magnetici d’apertura, anche delle barrierine a stilo o dei rilevatori a tenda, in questo modo potrai proteggere in modo più accurato e sicuro tutte le finestre presenti; te lo dico poiché mi sembra di capire che la casa sia vulnerabile a causa della presenza del lastrico solare.

Per evitare che i tuoi gatti facciano scattare molesti falsi allarmi, questi sensori sono disponibili anche in modalità PET Immune: come specifica il nome, questi piccoli dispositivi sono immuni agli animali domestici, questo significa che grazie ad una determinata taratura risultano in grado di riconoscere, e dunque di non ritenere un pericolo, la presenza degli innocui animali di piccola taglia (massimo 30 kg) rispetto alla presenza sicuramente più robusta di un essere umano, e quindi di un eventuale intruso. Questa tecnologia di ultima generazione, permette al sensore di misurare il movimento di un corpo grazie a dei parametri specifici che riguardano sia il volume che la massa corporea. Per questo, se un gatto o un cane non supera i 30 chili di peso, avrà una massa che permetterà al sensore di non rilevare una situazione d’allarme: ciò vuol dire che non trasmetterà nessun segnale alla centralina d’antifurto, per cui niente falsi allarmi!

Per quanto riguarda la sirena d’allarme va installata all’esterno, e non devi preoccuparti per le intemperie e le forti alterazioni di temperatura, in quanto si tratta di prodotti testati per funzionare in condizioni rigide e difficili; unica accortezza che devi avere è fare in modo che la sirena sia abbastanza lontana dai terrazzi o dalle zone di appoggio, altrimenti potrebbe essere facile preda di danneggiamenti o manomissioni da parte di eventuali ladri e malintenzionati. Spero di esserti stato d’aiuto, per altre domande o curiosità mi trovi qui pronto a digitare! Un saluto e tienimi aggiornato.

Impianto d’antifurto e codice disattivazione rapina

Impianto d’antifurto e codice disattivazione rapina

Buona sera,

mi chiamo Fiorenzo e ti scrivo perché ho delle domande da farti riguardo i sensori di antifurto da esterno e la compatibilità con la presenza di animali domestici. Possiedo una villetta che si sviluppa su tre piani con all’esterno un giardino abbastanza grande, nel quale si muovono liberamente i miei due doghi argentini. Ho intenzione di acquistare ed installare un impianto di antifurto per proteggere la mia abitazione: tu cosa consigli, vista la presenza dei due cani, per difendere sia le porte che le finestre e le porte finestre? Inoltre ho un’altra curiosità alla quale vorrei che tu mi rispondessi: esiste qualche metodo o “furberia” da realizzare per evitare che i ladri mi aspettino nelle vicinanze della mia villetta e mi costringano a disattivare il sistema di sicurezza per poter entrare? Tipo mi viene da chiederti se esiste in commercio un qualche meccanismo che per esempio dia un falso ok, ma che al tempo stesso inneschi comunque l’allarme? Ti ringrazio per l’aiuto e per l’attenzione che vorrai dedicarmi, aspetto tue notizie!

Un saluto

Fiorenzo

Buona sera Fiorenzo,

Andiamo con ordine e cominciamo dalla prima domanda sui sensori di antifurto e la compatibilità con gli animali domestici: se i tuoi due cani non sono soliti entrare nell’abitazione, ti consiglio l’impiego di sensori denominati barrierine a stilo infrarosso, da installare a protezione dei serramenti. Tali sensori creano una vera e propria “tenda” di raggi infrarossi che hanno il compito di rilevare la situazione di allarme soltanto nel caso in cui si verifichi un attraversamento della stessa. Si tratta di piccoli dispositivi facili da installare e reperibili sia nella versione filare che in quella wireless, in più hanno il vantaggio di essere gradevoli a livello estetico e poco evidenti.

Per quanto riguarda la seconda domanda sulla “furberia”, ti dico subito che esiste: alcune centraline d’allarme presentano, oltre al comune codice per l’attivazione, anche l’impostazione di un codice di disattivazione rapina. Ti faccio un esempio per farti capire di cosa sto parlando: se il tuo codice di attivazione e di disattivazione è 143, quello rapina sarà 341. Ciò vuol dire che, per chi non conosce questo sistema, il sistema di antifurto sembrerà disattivato in modo normale, mentre tu sarai sicuro che quel codice sta facendo partire un avviso di chiamata silenzioso tramite il combinatore telefonico direttamente alle forze dell’ordine, all’organismo di vigilanza o a chi vuoi tu in base ai numeri di telefono memorizzati nel combinatore in fase di configurazione.

Detto ciò, devi comunque sapere che, nelle situazioni in cui si hanno dei malintenzionati alle spalle che ti minacciano o peggio ancora ti puntano un’arma contro, risulta non poco difficile mantenere la concentrazione e il sangue freddo necessari per agire con lucidità e digitare il codice rapina.. inutile dire che quella che ti ho appena descritto è la peggiore delle ipotesi che spero non capiti mai a nessuno! Spero di essere stato esaustivo e di aver risposto alle tue domande in modo chiaro e soddisfacente. Per altri dubbi sono qui, a presto un saluto!

Sensori perimetrali

Sensori perimetrali

Le aree d’accesso delle case, ossia le porte, le finestre, le porte finestre, i balconi, i portici e così via, rappresentano i punti più vulnerabili e sensibili, in quanto sono i più soggetti alle violazioni da parte dei malviventi. Nel mirino dei ladri e dei vandali non ci sono solo le ville lussuose ma anche le piccole case, da quelle case isolate agli appartamenti in condominio, specialmente se si abitano i piani bassi. Acquistare ed installare un buon sistema d’antifurto, in questo contesto, rappresenta sicuramente un ottimo deterrente contro le cattive intenzioni. Certamente, per ottenere una protezione del proprio immobile a 360 gradi, occorre che all’interno dell’edificio venga effettuato il corretto posizionamento dei sensori, i quali rappresentano gli occhi di tutto il sistema d’antifurto: si tratta di piccoli apparecchi che svolgono un compito di primaria importanza, ovvero individuare gli eventuali intrusi e segnalare la violazione alla centrale d’allarme.

Solitamente una delle preoccupazioni più diffuse tra gli utenti che si apprestano ad acquistare ed installare un impianto d’antifurto, riguarda la possibilità di non poter lasciare le finestre aperte, specialmente nei mesi estivi. A tal proposito è il caso di dire che grazie ai sistemi di protezione perimetrale si può abbinare senza alcuna problematica l’esigenza di avere aria fresca e pulita nell’appartamento con l’urgenza di stare in un ambiente sicuro. Questi sistemi basano il loro funzionamento sull’attività dei sensori perimetrali: tra i più noti vi sono le barriere perimetrali, delle piccole stecche di 20 o 30 centimetri da installare di fronte la finestra in coppia e in parallelo, per potergli permettere di realizzare barriera di infrarossi invisibile ad occhio umano. Nell’istante in cui il fascio di raggi infrarossi viene rotto e quindi varcato da un ospite indesiderato, in automatico parte un segnale diretto alla centrale che a sua volta fa scattare l’allarme.

Tra i sensori perimetrali sono molto diffusi anche quelli singoli o a tenda, da montare singolarmente su un’apertura; questi rilevatori sono in grado i coprire un angolo di 130 gradi. Entrambi devono essere installati al di sotto delle finestre, dei terrazzi o lungo il perimetro delle mura e delle recinzioni che chiudono l’edificio e che delimitano il confine con i vicini e con la strada. Si tratta di apparecchi affidabili ed economici, occhio però a non incappare nell’acquisto di prodotti tarati male o senza garanzie con prezzi che risultano eccessivamente bassi, poiché la scarsa qualità dei materiali impiegati può far incorrere il proprietario nei falsi allarmi: tale fenomeno si verifica quando ad esempio un cane si muove nell’area controllata, un oggetto si sposta a causa del forte vento, le foglie ricoprono i sensori ecc.

In commercio esistono anche delle funzioni di anti-mascheramento e anti-strappo, o nella versione Pet friendly, ideale quando gli animali domestici circolano liberamente dentro e fuori casa. E’ importante, nel momento in cui si procede all’acquisto, valutare con attenzione il livello di protezione dei sensori (più è alto, più sarà garantita la loro resistenza agli urti e alle intemperie). Concludendo, per quanto riguarda i costi, molto dipende dal tipo di tecnologia impiegata, dalle funzionalità e dalla portata dei dispositivi stessi.

Detrazione fiscale antifurto casa

Detrazione fiscale antifurto casa

Da diversi anni le applicazioni in campo tecnologico hanno compiuto molti passi in avanti, e rivestono un ruolo sempre più importante sia in ambito privato che pubblico; in tale contesto rientrano i sistemi di sicurezza, dall’antifurto alla videosorveglianza, sempre più utilizzati per proteggere non solo le abitazioni ma anche i negozi, gli uffici, le aziende e le attività commerciali dalla micro e macro criminalità. Inoltre la spesa da sostenere per acquistare ed installate questa tipologia di sistemi, rispetto al passato, si è ridotta notevolmente, sino a diventare accessibili ai più. Per agevolare il mercato e i cittadini che decidono di mettere in sicurezza i propri beni, lo Stato dà l’opportunità di usufruire di detrazioni fiscali del 50 % : come avviene per le ristrutturazioni edilizie, anche gli impianti di antifurto e di videosorveglianza garantiscono la possibilità, da parte di chi se ne dota, di accedere a tali agevolazioni.

Secondo quanto previsto nel decreto legge 201 del 2011, si possono detrarre tutti i costi sostenuti per acquistare, installare ed effettuare perizie di impianti d’allarme per case, attività commerciali e uffici; per gli interventi di rafforzamento, sostituzione o installazione di cancelli o recinzioni murarie; per il montaggio di portoni blindati, casseforti, sistemi di videosorveglianza, saracinesche, inferriate per serramenti, tapparelle di metallo e vetri anti rottura e anti sfondamento (non sono detraibili, invece, i contratti stipulati con gli istituti di vigilanza privati). Vediamo quali sono i soggetti che possono godere delle detrazioni fiscali: i proprietari dell’edificio nel quale avviene l’installazione del sistema di antifurto e/o videosorveglianza; i nudi proprietari; gli usufruttuari; i locatari; i soci di cooperative e società semplici; gli imprenditori individuali per immobili che non rientrano nei beni strumentali; i familiari conviventi del proprietario della struttura allarmata.

Per ciò che concerne le agevolazioni sull’Iva per l’acquisto e l’installazione di impianti di sicurezza, non vi è solo la detraibilità del 50% di cui via abbiamo appena parlato ma anche l’Iva agevolata al 10 invece del 21% sulla merce acquistata. Per fare un esempio concreto, prendiamo in considerazione un impianto d’antifurto che ha un costo di 2000 euro, mentre l’installazione ha un costo di 500 euro, per un totale di 2500 euro: il proprietario di un sistema simile può godere dell’iva al 10% solo sulla differenza tra il totale della spesa e del costo dei beni (quindi 2500 – 2000), dunque l’iva al 10% viene applicata ai 500 euro mentre sul resto sarà al 21%. Per capire come si calcolano le detrazioni fiscali del 50 %, vediamo un altro esempio pratico: se un cittadino spende in totale 10.000 euro per l’installazione di un sistema d’antifurto, il 50% sarà 5.000 euro: la detrazione è dello stesso importo distribuita per 10 anni, quindi si potranno detrarre dalla dichiarazione dei redditi 500 euro ogni anno.

Per fruire delle detrazioni fiscali è necessario che gli installatori fatturino tutte le spese, quindi nessun pagamento in nero o in denaro contante, tutto dovrà essere accertabile tramite bonifici. Nella dichiarazione dei redditi, inoltre, dovranno essere riportati i dati catastali che individuano l’edificio come oggetto dell’installazione del sistema di sicurezza. Per tutti i dettagli basta visitare la guida alle detrazioni fiscali sul portale dell’Agenzia delle Entrate.

Sistema d’antifurto casa via cavo o via radio?

Sistema d’antifurto casa via cavo o via radio?

Lo sviluppo crescente che negli ultimi anni ha investito il settore tecnologico, ha portato ad una notevole espansione anche nel campo degli impianti d’antifurto: questi sistemi, infatti, si stanno diffondendo sia in ambiente domestico che professionale, raggiungendo ottimi traguardi in termini di funzionalità e sicurezza, senza contare il rapporto conveniente tra qualità ed il costo dei vari prodotti presenti in commercio. Sono molti gli utenti che scelgono di proteggere la propria abitazione, un ufficio, un negozio, una azienda o un esercizio commerciale grazie all’installazione di un impianto d’allarme. Per poter fare la scelta giusta ed acquistare il sistema migliore per le proprie specifiche necessità di sicurezza, le valutazioni da fare non sono poche: il primo grande step riguarda l’opzione tra l’impianto di antifurto via cavo (filare), quello via radio (wireless, senza fili) o quello misto.

Dunque qual è il migliore tra i tre sistemi di sicurezza? Quello filare, che necessita del cablaggio nella fase di installazione; quello wireless, che lavora grazie alle onde radio; o quello misto, che include sia elementi via cavo che parti via radio? Per rispondere al quesito sulla scelta tra la tecnologia filare, quella wireless e quella mista per il proprio sistema d’allarme, è importante in primo luogo specificare che molto dipende dalle condizioni in cui decidete di installarlo: se per esempio è in atto una ristrutturazione, oppure l’appartamento possiede già la predisposizione, quindi la giusta disposizione dei tubi per la messa in posa ed il passaggio dei cavi, è da prendere in considerazione l’installazione di un impianto di antifurto filare, senza dubbio più economico sia per quanto riguarda l’acquisto che la successiva fase di manutenzione.

Se invece all’interno della casa non vi è alcuna predisposizione, è da prendere in considerazione l’acquisto di un sistema di antifurto wireless: quest’ultimo, infatti, per la sua installazione non presuppone il cablaggio, di conseguenza niente buchi, tracce, canaline ed interventi murari vari per il passaggio dei cavi. Per quanto riguarda gli impianti di antifurto misti e la loro installazione, è indispensabile possedere comunque un minimo di predisposizione, anche se alcune apparecchiature come le telecamere di videosorveglianza e i sensori d’allarme sono in versione wireless.

Per ciò che concerne i costi, è evidente che quando ci si appresta a fare l’acquisto bisogna fare attenzione al rapporto qualità prezzo dei dispositivi che ci interessano. Oggigiorno, inoltre, la provenienza degli apparecchi non giustifica più il costo di un impianto di antifurto, in quanto anche le più note aziende italiane ormai producono in Cina, pertanto la qualità dei prodotti non si basa più sulla localizzazione geografica della produzione, bensì sul tipo di tecnologia usata, nonché sulla qualità dei prodotti e dei materiali impiegati. Per quanto riguarda i prezzi, c’è da riflettere sul fatto che, ovviamente, al variare dei requisiti del prodotto variano anche i costi: se ad esempio un sistema di allarme sfrutta la doppia frequenza, certamente avrà un costo maggiore rispetto ad un impianto che lavora su un’unica frequenza (ad incidere sui prezzi vi è anche la dotazione di ulteriori funzioni come l’anti-jamming e l’anti-manomissione).